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PNRR? Siamo al buio Fitto

Soldi, una montagna di soldi, oltre 200 miliardi di euro che tal Giuseppe Conte ci ha portato in dono dalla gestione del Next Generation EU, sotto il nome di PNRR ovvero Piano nazionale di ripresa e resilienza. Chiaro il significato del termine "ripresa", meno chiaro quello di "resilienza" che, in modalità ingegneristica, significa la capacità di un materiale di reggere ad uno stress notevole.

 

La prima operazione, debitamente orchestrata dal Managment internazionale, condotta magistralmente da un pool di artisti della "disinformazio"nostrana e finalizzata dal trio Mattarella, Draghi e Letta, è stata quella di eliminare dalla sala di comando Conte e i grillini. Un malloppo del genere doveva essere gestito da chi sa come fare e cosa fare, secondo nobile tradizione italica. Il risultato finale di questa operazione magistrale è stato quello di portare al timone di comando Giorgia Meloni ed il suo entourage destrorso composto da atavici affamati di potere. "Prima di tutto", come direbbe il Crozza Di Maio, Giorgia ha fatto fuori tutti i tecnici che avevano elaborato il PNRR prima con Conte e poi con Draghi. Chiaro che il malloppo doveva essere gestito da chi è nelle sue grazie e non da chi era comunque espressione del M5S ne tanto meno del PD che nel maneggiare il danaro è certamente il più esperto e navigato di tutti. E allora chi meglio di Raffaele Fitto ? Un nome ed una garanzia. Il risultato, come ampiamente prevedibile, è stato che la macchina si è inceppata e le rate di finanziamenti previste a dicembre del 2022 e giugno 2023 sono al palo. Ma Giorgia è una donna dalle mille risorse, d'altra parte ha esordito come "under dog" e quindi niente e nessuno può fermarla. Cosi' come per i migranti che arrivano a centinaia sulle nostre coste ogni giorno, alla faccia del famigerato blocco navale gridato per anni, la soluzione è stata abracadabra, toh! ma lo sapevate che i migranti sono una vera e propria risorsa? Ergo avanti tutti, prego accomodatevi, siate i benvenuti, c'è posto per tutti. Fine del problema.

E allora ecco pronta la soluzione per snellire le procedure per mettere a terra il PNRR alla massima velocità. I controlli sull'esecuzione dei progetti sono tre, quello "preventivo e quello successivo", già previsti dalle norme generali sugli appalti pubblici, e quello "concomitante" introdotto da Conte e poi mantenuto da Draghi, vista l'abbondanza di mariuoli nostrani adusi al furto di danaro pubblico. Concomitante significa che anche durante l'esecuzione dei lavori può intervenire la Corte dei Conti, magari su segnalazione di irregolarità, per verificarne l'doneità e la congruità delle opere. Chiaro che un intervento di controllo in esecuzione delle opere, vista anche la farraggiosità delle procedure introduca inevitabilmente dei ritardi. Ergo eliminando concomitante sic et simpliciter e il gioco è fatto. Poi siccome anche in sede di Commissioni parlamentari, possono essere richiesti interventi della Corte dei Conti in corso d'opera, ecco pronto un bel decreto sul quale il governo porrà la fiducia per chiudere definitivamente il discorso, sottraendo alle Commissioni tale potere. Semmai sia la UE a disporre dei controlli, ben sapendo che tra il dire ed il fare c'è di mezzo il mare, viste le centinaia di opere in appalto. 

Il premier nazionalista al servizio di UE e NATO, che definisce pagare le tasse un "pizzo di stato" e che "non bisogna disturbare chi vuol fare a prescindere", apre quindi la strada maestra all'antica italica arte del "famoce i cazzi nostri". E hai voglia di dire che comunque i controlli saranno fatti post opera, chi ha avuto ha avuto ecc ....... . Insomma ci siamo cacciati nel buio fitto (o Fitto? ). 

E nel frattempo, l'altro vicepremier globtrotter al governo in sinergia con il noto oligarca che di truffe si intende, stanno avviando la costruzione del ponte sullo stretto di Messina. Costo previsto 15 miliardi, oltre quelli già spesi, che poi saliranno al doppio o al triplo in corso d'opera. Mentre le infrastrutture e la sanità nazionale vanno a puttana e la Sicilia è a livello del terzo mondo, questi sognano la megaopera che li renderà immortali. Probabilmente la chiameranno " Infrastruttura di collegamento" che unisce l'Italia all'Europa, come ben disse il vicepremier Salvini in una delle sue frequenti pause cognitive. 

Insomma questo è il punto a cui siamo; per fortuna però che ci siamo liberati di quei "scappati di casa" incompetenti dei grillini e li abbiamo sostituiti con una banda fatta di tutti premi Nobel, alla Lollobrigida appunto, tanto per non fare nomi. 

 

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