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 Home page > Tribuna Libera > Oltre 8 anni, ma...Giulio non è stato dimenticato

Oltre 8 anni, ma...Giulio non è stato dimenticato

Oltre 8 anni da quel maledetto 25 gennaio 2016, quando Giulio finì nella rete criminale egiziana, in una zona oscura su cui ancora oggi non si riesce a fare piena luce.

 Oltre otto anni di dolore, profondo, di rabbia, di necessità di giustizia e verità, perchè chi ha fatto quello che ha fatto, semplicemente possa assumersi le sue responsabilità innanzi allo Stato di diritto, quello che nell'Egitto con cui l'Occidente continua a fare affari come se niente fosse legittimando una delle dittature più feroci di questo ultimo decennio, semplicemente se ne frega, perchè pensano di potersi permettere di cooperare su tutti i fronti eccetto che su quello giudiziario. Eppure Il 25 maggio 2021 sono stati rinviati a giudizio[ i quattro ufficiali della National Security Agency, il servizio segreto interno egiziano: il generale Tariq Sabir, i colonnelli Athar Kamel e Usham Helmi e il maggiore Magdi Sharif. Non sono gli unici responsabili di quanto accaduto, ma sono i principali attori coinvolti, senza dimenticare che in questa tremenda vicenda, dove i depistaggi sono stati la norma, sono stati massacrati anche degli innocenti. Il 24 marzo 2016 la polizia egiziana uccise in una sparatoria quattro uomini, inizialmente indicati come probabili responsabili del sequestro di persona a danno di Giulio. Operazione macchiosa, criminale, fallimentare, ennesimo segno di disprezzo della vita umana, in un Paese dove i diritti umani e civili sono letteralmente carta straccia. Oltre 8 anni, eppure, la sensibilità su Giulio è alta, cosa tutt'altro che scontata. Si è entrati in una dimensione diversa, un livello diverso, che è quello della giustizia, non sarà un processo politico,ma un processo sui fatti, un processo che deve fare luce su quelle zone oscure che connotano l'omicidio di Giulio, zone oscure che interessano anche il nostro Paese, oltre che gli egiziani, e gli inglesi. Non c'è forse una sola città dove non ci sia una bandiera, un punto giallo, dedicato a Giulio e quando vedi giallo pensi sempre a Giulio e questa è una cosa immensa e significativa e tutt'altro che scontata in una società spietata e dalla memoria breve come la nostra.

 

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