Non lodo Alfano

Ma perchè: qual è la logica di un “se vi saranno elementi per riaprire i processi sulle stragi, i magistrati lo faranno con zelo e coscienza e siamo convinti che nessuno abbia intenzione di inseguire disegni politici, ma solo un disegno di verità”?

La troveremmo in mezzo decimo, se la sentissimo pronunciare da Salvatore Borsellino (a proposito, per il 26 settembre è prevista una nuova manifestazione). Per esempio.

Problema: sono parole di Angelino Alph-Ano, stra-sottoscritte da Fini e Anm.

Ma perchè? Sindrome nazionale: labirintite? Siamo davvero un popolo così furbo? O così onesto?

E allora stentiamo a crederci: il ministro dell Giustizia (risate concesse) si defila. Si affina, sicuro, mettendosi in coda dietro chi sta sposando la linea Fini, del Finchè campa gli avveleniamo il pasto. E pare funzionare: ad ogni vento nuovo B. deve sparanrne di più pesanti, e girarsi piano e spaventato per scoprire – ahilui – che la claque s’è ridotta a miseri e inutili pulisci-scarpe.

Dunque: Alph-Ano di là con Fini (o di là con Lombardo - ammicco – ? Qualche gruppetto siculo della staccionata opposta a quella dell’utriana? Sa: la metapolitica dell’isola), Schifani di qua, fedele e leale come neanche un leghista (la lega tiene duro, oltre ad avercelo – a detta loro, eh). E l’uomo – e se non lui, quale – è solo, conscio dell’approssimarsi angoscioso della resa. Sa che Casini è troppo furbo per tendere mani e codazzi, che Fini lo è peggio, che i suoi stanno raccattando il fagotto, che l’estero gli è addosso (mentre scrivo Zapatero chiarisce che, sullo show al bilaterale Italia-Spagna, mantiene il silenzio “per un segno di rispetto e cortesia istituzionale”) , che l’autunno sociale (scuola – lavoro – precariato – pensioni) è solo all’uscio, che pezzi d’ingerenze crociate gli ricordano che a qualcuno dovrà rendere spiegazioni. Che la nave potrebbe vederla affondare da solo.

Ed è un peccato: difficile si tratti d’ottimismo. E’ un peccato non avere alternative, un corpo anche immobile capace almeno di infierire sul cadavere, di stoccare il colpo ferale. Niente. Quantomeno, è ben dificile credere al prolungarsi a oltranza del coma. Non adesso, non a ridosso della sentenza Dell’Utri, degli altri guai giudiziari, dell’esito-lodo-alph-ano. 7 ottobre, e sì: ancora lui. Noi governo odiato dalla mafia. Raccontala pure. Non lodo. Affatto.

I bookmakers fibrillano. Date e cadute? Elezioni anticipate? Macchè: ce ne vorrà ancora un po’, pazientate. Più facile giocarsi la figura retorica machista che adotterà per sembrare ancora più imbattibile ai nemici e sessualmente attraente per le femmine (e ripeto femmine). Più di lui, e l’ha detto, nessuno ha mai fatto o è mai stato in 150 anni. Modesto: dimentica d’annettere alla graduatoria l’epopea sabauda, i borboni, gli aragonesi, i Montefeltro e gli Hoenzollern di Prussia. Almeno. Ma niente: la caduta dalle scale con apertura di coda di pavone mega-flatulente è data a 1,2.