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Nigeria: sgombero di massa per 9000 persone

“Avere un riparo è la cosa più importante nella vita. Quando hai un riparo, allora riesci a vivere con ciò che hai. Ma quando non hai più un riparo, come puoi sopravvivere?”
 
Bimbo Omowole Osobe vive sotto una zanzariera ed è stata costretta a mandare i suoi figli a casa dei parenti. L’anno scolastico è andato perso. Da quando le hanno demolito casa e negozio non ha un tetto e non ha un reddito. 
 
Riqualificazione” è la parola suadente e moderna con cui le autorità nigeriane hanno tentato di celare lo sgombero violento e di massa di 9000 abitanti di Badia Est, un quartiere di Lagos, megalopoli della Nigeria. Nessun preavviso, solo la comparsa improvvisa, alle 7.30 della mattina del 23 febbraio di quest’anno, di bulldozer e poliziotti armati.
 
Discarica” è la seconda parola. Badia Est non era altro che una discarica, secondo il Ministro per l’Edilizia dello stato di Lagos.
 
Le immagini satellitari – una dell’8 febbraio, l’altra dell’8 aprile, completamente diverse – diffuse oggi da Amnesty International, in un rapporto pubblicato insieme al Centro d’azione per i diritti sociali ed economici, smentiscono le autorità. A Badia Est c’erano edifici in cemento e negozi, esercizi commerciali, 266 dei quali completamente rasi al suolo. Poveri, sì. Ma non rifiuti.
 
Le 9000 persone sgomberate ora dipendono completamente da amici e familiari. Chi non ha trovato alloggio - le autorità non si sono preoccupate di fornirlo, tanto si trattava di una discarica – vive sotto i ponti, tra malaria e tifo, sotto la pioggia e circondato dalle zanzare. Ovviamente, soldi per pagare le cure non ce ne sono.
 
Se il rapporto di Amnesty International e del Centro d’azione per i diritti sociali ed economici non la fermeranno, la demolizione di Badia Est proseguirà causando lo sgombero di decine di migliaia di persone.
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