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Netanyahu svela ancora la miopia di Israele per la pace

Ritorna il nodo Israele-Palestina. Il primo ministro israeliano Netanyahu ha dichiarato, dopo che anche in campagna elettorale sbandierava l’unica esistenza del suo paese nel territorio, che permetterebbe la nascita di uno stato palestinese completamente demilitarizzato, senza armi e neppure il controllo sul suo spazio aereo.

Le reazioni sono state diverse. Gli Stati Uniti conoscono bene la via diplomatica e sanno che queste proposte sono lanciate con degli estremi, per poi ridefinirle in sede appropriata. Dalla totale demilitarizzazione si passerebbe ad una forza di polizia controllata, per esempio. Quindi, hanno definito la dichiarazione un piccolo passo avanti.

I coloni ebrei sono arrabbiati. Netanyahu era l’uomo che, a differenza dei precedenti governi, li avrebbe difesi dalle pressioni USA per farli smantellare perché, dal punto di vista giuridico, sono illegali. Dopo decenni di tolleranza alcuni sono stati smantelllati negli ultimi anni per facilitare il processo di pace, poi naufragato con l’ultima guerra Israele-Striscia di Gaza.

Ora, Netanyahu è riuscito a prendere il potere anche grazie alle sue posizioni non certo moderate. E i coloni, dopo che nell’intervento è stato detto che alcune colonie andrebbero ritirate, si sentono traditi. Sicuramente questo sarà un altro punto che Netanyahu cercherà di ritrattare, non volendo perdere voti dall’elettorato, quella frangia estremista di elettori che rappresentano appunto i coloni. Ricordando che hanno colonizzato una terra non loro, secondo i trattati di pace che stabiliscono i confini di territorio. I palestinesi, come succede qui in Italia con i "campi illegali", sarebbero autorizzati a smantellare queste aree. Ma tutta la situazione è illegale dal punto di vista israeliano.

L’Autorità Nazionale Palestinese, presente nella West Bank, in Cisgiordania, ha detto che l’iniziativa, così come è stata proposta, bloccherà le proposte di pace.

Hamas ha chiamato i governi arabi a boicottare ogni processo di pace con queste condizioni. La demilitarizzazione della Palestina, specialmente con Gerusalemme completamente in mano a Israele, farebbe sentire i palestinesi completamente sotto controllo, schiavi del governo imperante israeliano. Nessuna capacità difensiva da parte di uno Stato che li aggredisce quotidianamente, e quindi dovendo sopportare sempre e ovunque tutti gli abusi senza poter reagire. Questo vuole l’Israele di Netanyahu. E questo i palestinesi non vogliono certo ottenerlo.

Questo sarebbe possibile in una situazione di fiducia reciproca, e soprattutto rispetto. Ma queste idee non esistono più da molto tempo in quei territori.

Israele sta dimostrando, ancora una volta, la miopia in questo problema. E parlo di Israele perché Hamas non è considerato, con errore, dalle parti un esponente valido per trattare. Ma é Hamas che governa a Gaza, e gli Stati Uniti e Israele fanno affari con gente molto più sporca di questo partito, ovunque nel mondo.

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Video di circa un anno fa, prima delle elezioni. Netanyahu parla chiaramente di come gli USA devono aiutare Israele in una guerra contro l’Iran.

Parte del discorso del 14 Giugno verso i palestinesi.

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