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Quando la finanza americana è aggressiva

Merrill Lynch torna all’attacco in Italia, con tutti i problemi che ha dimostrato di avere. Nel 2008 aveva procurato dei danni alla FIAT, abbassando l’obbiettivo di redditività dell’azienda, considerato eccessivo, e facendo di conseguenza crollare il titolo in borsa. Poco prima che la stessa Lynch subisse il tracollo per le cause che hanno innescato la crisi economica internazionale.

Quando la finanza americana è aggressiva

Intanto, col passare del tempo, sono arrivati i finanziamenti dal governo americano per non farla fallire. Ma fu costretta a vendersi a Bank of America (BoA) per poco, per evitare di fare una figura eccessivamente cattiva davanti al popolo americano.

Le vicende giudiziarie tuttavia sono lontane dall’essere finite, essendo coinvolti così tanti attori e soldi.

La SEC (Securities and Exchange Commission) ha presentato il 4 Febbraio una mozione per ottenere dal tribunale la ratifica dell’accordo proposto a Bank of America circa lo scandalo bonus di Merrill Lynch. Bank of America dovrà pagare 150 milioni dollari per risolvere la questione riguardante la mancata informazione ai propri investitori circa il pagamento di un bonus.

Inoltre è stato aggiunto che essa non informò adeguatamente i propri azionisti circa le perdite finanziarie di Merrill Lynch, prima che questi approvassero la fusione per incorporazione della società nel dicembre 2008.

Il giorno prima, invece due ex funzionari di Merrill Lynch e Dexia-Crediop sono stati indagati per truffa aggravata ai danni della Regione Puglia in una inchiesta della procura di Bari per una vendita di derivati all’ente regionale per far fronte a un debito della Sanità nel 2003-2004. La vicenda è diventata nota per il fatto che i contratti -in inglese - che stipulavano questi derivati sono stati firmati da un delegato che non conosceva questa lingua.

Per questo motivo e per altre vicende che sono sfociate in casi giudiziari, il Pm di Bari ha fatto la clamorosa richiesta che Merril Lynch sia esclusa da contratti con la pubblica amministrazione italiana per due anni. Come un’espulsione. Il Pm ha anche ordinato alla polizia tributaria della Guardia di Finanza di Bari il sequestro di 73,3 milioni in titoli nei confronti della banca americana.

Tuttavia, l’azienda torna al contrattacco in questi giorni. Nell’ultima riunione di Telecom Italia con i consiglieri esecutivi della società, c’era anche il numero uno di Merril Lynch Italia. Questa sarebbe da tempo titolare di un mandato per occuparsi del riassetto della rete. Ma dagli ultimi dati si legge che l’utile ricavato dalle azioni della banca, nel quarto trimestre 2009, ha avuto una perdita quasi dell’un percento. Certo, un dato positivo rispetto al quasi meno dieci percento dello stesso periodo del 2008.

Tuttavia si vuole veramente affidare ancora una volta un’operazione finanziaria, o manageriale, ad un’azienda che naviga in così cattive acque, sia monetarie che morali?

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