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Neonazisti greci all’italiana: Alba dorata sbarca in Italia

Anche in Italia appare lo spettro neonazista del meandro ellenico: una “filiale” italiana del partito di Michaloliakos che semina il panico tra gli immigrati della Grecia ferita dalla crisi…

www.albadorataitalia.com: non è uno scherzo, ma un dominio regolarmente registrato, nel cui spazio web è ospitato il sito di riferimento per la nuova formazione di estrema destra che sbarca in Italia dopo i successi nelle politiche elleniche.

Alla testa di questo sconosciuto movimento (almeno nel nostro paese), un certo Alessandro Gardossi, ex leghista ed ex forzanovista triestino di 45 anni, ex insegnante.

I motivi per cui il partito filonazista ellenico vede la luce anche nel nostro paese sono facilmente intuibili da un esame sommario del sito internet: è il momento buono per ottenere facili consensi con proclami populisti, i richiami sono alla storia greca, con un’immagine di Leonida pronto alla battaglia. Ottimo marketing, se non fosse che il Re di Sparta è divenuto famoso nel nostro paese grazie ad una pellicola hollywoodiana e se al nome “Termopili” alcuni associno più facilmente uno stabilimento per fare i fanghi curativi e i bagni termali.

Ma non è nostra intenzione criticare i programmi di storia antica, né la scelta di chi si affida a ricostruzioni sommarie della storia e ad immagini che possono suscitare interesse nei più giovani, facilmente avvezzi agli estremismi. Anche lo stemma utilizzato è identico a quello del partito di Michaloliakos, il “meandro”, definito altresì “la greca”: poco importa che la decorazione prenda le mosse dal corso di un fiume turco, in un paese storicamente amico del popolo greco… L’ironia non guasta mai.

Successivamente, i proclami di rito, come si conviene ad ogni partito politico che si rispetti: parole grosse, nazione, Europa. E poi il codice fiscale del partito, registrato all’Agenzia delle entrate di Trieste.

Il programma di Alba Dorata Italia inizia con una contestazione verso il M5S e i risultati elettorali siciliani, scaturiti da un forte astensionismo che, secondo Gardossi, non legittimerebbe il verdetto delle urne. Appare tuttavia più come una serie di slogan pronunciati a mezza bocca, che come una piattaforma programmatica organica ed attuabile.

E poi le dichiarazioni di intenti: né a destra, né a centro, né a sinistra, ma in accordo con chiunque voglia perseguire un disegno politico volto ad assicurare benessere e prosperità al paese. Le collocazioni, Alba Dorata, le lascia all’emiciclo del parlamento, definito “giullare”.

I nemici sono presto dichiarati: le banche, artefici della crisi economica attuale e l’Euro, loro braccio armato. L’uscita dall’unità monetaria sembra un punto cardine dello sgrammaticato programma “doratino”, e anche la lotta agli speculatori riveste un’importanza non secondaria: c’è un simpatico comico genovese che dice press'a poco le stesse cose. Ma questa è un’altra storia, com’è un’altra storia quella del ritorno alla lira sostenuto da ADI. Fino ad allora, tuttavia, la quota associativa dovrà essere corrisposta in euro (10, 50, 100 euro in base alla tipologia di associazione che si vuol sottoscrivere). Ogni socio che ne presenterà un altro avrà diritto ad un rimborso: una catena di Sant’Antonio più che l’adesione ad un movimento che propugna nobili ideali. Se è un modo per trarre facili profitti, ce ne sarebbero almeno una dozzina di più semplici. Ovviamente i bilanci saranno pubblici ed ogni spesa rendicontata.

C’è da temere un’avanzata delle armate neonaziste anche in Italia? Dubitiamo che l’iniziativa possa avere molto risalto, se non altro perché l’estrema destra è già abbondantemente rappresentata da forze politiche e sociali ben radicate nel territorio. Molte parti del programma sembrano più dettate dalla voglia di far parlare di sé, che non dalla condivisione di un’idea valida per salvare un paese ampiamente oltre il baratro. Manca la base culturale, è evidente dallo stile comunicativo utilizzato, pieno di ridondanze e di continui riferimenti alle origini europee. Inoltre le idee appaiono un po’ confuse: in alcuni punti si inneggia alla rivolta che sfocerà nel sangue, salvo poi ricredersi ed ammettere che la vera rivoluzione è quella che affama il sistema economico e finanziario, svalutando la moneta che sta costringendo l’Europa alla crisi sociale.

Idee astrattamente validissime, la cui realizzabilità è tuttavia da dimostrare.

È però da sottolineare la recrudescenza di un fenomeno, quello dei movimenti xenofobi di ispirazione neonazista, che torna alla ribalta ogniqualvolta il potere politico dimostri la propria debolezza, vessando il popolo con balzelli ed affamando gli stati più deboli della popolazione. Solo allora i capipopolo possono cercare di porsi a capo di gruppi, più o meno organizzati, che si fanno portatori del disagio sociale. Altro che Grillo, insomma: c’è da stare in guardia, il malcontento popolare è spesso portato a compiere scelte antidemocratiche. Sarà altresì da valutare l’impatto che Alba Dorata Italia potrà avere nel panorama dell’estrema destra tricolore, valutando specialmente i rapporti che potrebbero instaurarsi con Forza Nuova e Casa Pound.

Il partito del meandro d’oro su campo azzurro non ha ancora mosso i primi passi nel panorama politico italiano, ma il leader si espone già sui social network per racimolare adesioni e consensi. In questo, Gardossi, potrebbe non trovare terreno fertile tra gli aspiranti “camerati”soprattutto se questi si accorgessero che, recentemente, il loro gerarca ha organizzato la presentazione del libro di un certo Scilipoti.

Per il momento le battaglie di ADI sono sul web: la pagina del movimento è stata oscurata da Facebook più volte, ed anche a tal proposito il leader politico Gardossi promette battaglia, e annuncia di aver ricevuto contatti da tutta Europa (Ungheria, Francia, Inghilterra), e persino da oltreoceano (no, non sono i nazisti dell’Illinois, ma il sito racconta di contatti con il Canada).

Perché in tempi di crisi si esporta qualsiasi cosa…

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