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Napoli Teatro Festival Italia 2012, a settembre la seconda parte - Il mito di Napoli

Gli ultimi giorni di settembre vedranno sette teatri napoletani inaugurati da sette prime teatrali previste per il Napoli Teatro Festival 2012: se quindi fino adesso il festival era stato caratterizzato anche dalla scelta di insoliti e affascinanti luoghi, talvolta anche en plein air, si torna ora al chiuso, dando inizio alle stagioni teatrali autunnali.

Nello specifico, il primo spettacolo sarà l’Antigone (Teatro Mercadante, 25-26 settembre) di Luca Fusco, che, attraverso un testo (ri-)scritto da Valeria Parrella, tenta l’attualizzazione della tragedia sofoclea, riflettendo ancora una volta sullo scontro immortale Natura-Polis attraverso i personaggi di Antigone e Creonte.
 
Il mito greco sarà protagonista anche del secondo spettacolo in programma, Odissea Napoletana (Teatro Bellini, 26-27 settembre) di Gabriele Russo, il quale mette in sena una grottesca satira su Napoli e le sue contraddizioni.
 
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’O Paparscianno

 
Ancora un mito, ma questa volta prettamente napoletano, sarà protagonista dello spettacolo Tai-Ka-Ta presentato da Enzo Moscato in prima assoluta (Teatro Nuovo, 27-28-29 settembre); lo spettacolo dell’autore napoletano ruota infatti tutto intorno a Luisa De Filippo (l’interprete è Isa Danieli), secondogenita del grande drammaturgo Eduardo morta in tenera età sul finire degli anni ’50: attraverso di lei Moscato intende raccontare quella breve corrente di rinnovamento che bagnò Napoli dopo la seconda guerra mondiale.
 
Linapolinapolinapolinapolinapoli (Teatro Diana, 27-28 settembre) sarà invece lo spettacolo musicale presentato da Lina Sastri: accompagnata in scena da musicisti e danzatori, la Sastri interpreterà canzoni napoletane, fino ad arrivare al fado, al tango, al flamenco, in una sorta di ideale giro del mondo.
 
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Ta-Ka-Tai

 
Ancora Napoli e il suo mito sono protagonisti di uno degli spettacoli forse più attesi di questa seconda tranche del festival, ovvero C’è del pianto in queste lacrime (Teatro San Ferdinando, 28-29-30 settembre) di Antonio Latella, che partendo da un workshop dicembrino tenuto insieme alla drammaturga Linda Dalisi, cerca con questo nuovo progetto di analizzare il rapporto che sussiste tra la sceneggiata e il popolo partenopeo: “In questa nostra sceneggiata – affermano Latella e Dalisi – i personaggi si aggirano e vivono in una ferita, sono come un virus all’interno di una piaga, sono automi, macchine senza tempo che agiscono, vivono e parlano per quello che rappresentano e non per quello che sono, esseri senza una verità individuale, senza libertà”.
 
O Paparascianno (Galleria Toledo, 28-29-30 settembre) di Laura Angiulli vedrà invece protagonista la più famosa maschera napoletana, ovvero quel Pulcinella immortalato in questo caso da un testo di Antonio Petito e dall’interpretazione di Mariano Rigillo, accanto a lui in un divertente affresco della Napoli di fine ‘800 altre maschere come Tartaglia, Pantalea, Frongillo.
 
Ultimo ma non ultimo, lo spettacolo presentato il 29 settembre dall’associazione Arrevuoto nell’Auditorium di Scampia, Il rubacuori dell’Ovest: in una sorta di incontro Irlanda-Napoli, 108 studenti napoletani partiranno dalla commedia satirica scritta da John Millington Synge per affrontare le contraddizioni che stanno a metà tra la lotta alla malavita e il fascino del crimine.

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