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 Home page > Tribuna Libera > Monti a Piazzapulita assolve Fiat e delocalizzazione

Monti a Piazzapulita assolve Fiat e delocalizzazione

 

Merito, credibilità in Europa, spending review, scudo fiscale: diversi i temi toccati ieri sera dal premier SuperMario Monti al programma di Formigli. Assolve Fiat: ”Chi produce deve scegliere quello che ritiene più giusto per la propria azienda”.

 

La solita passerella vuota, priva di senso, un vanitoso specchiarsi senza l’ombra di una critica: a questo si è ridotta la partecipazione televisiva di Mario Monti, invitato in studio da Corrado Formigli, alla trasmissione “Piazzapulita”.

Una trasmissione fredda, distante, sembra quasi un salotto letterario dove nessuno vuole mettere in difficoltà l’interlocutore. A giudicare dal tenore delle domande e della trasmissione, non stupisce che il Presidente preferisca accettare questi inviti che lo espongono ad un incensamento mediatico, invece di doversi confrontare con la lingua spacca-ossa di Santoro e le domande al vetriolo di Travaglio.

Piazzapulita ha avuto una duplice funzione: permettere a Monti di alzare dello 0.01% la sua popolarità e far diminuire lo share di Serviziopubblico.

Gli italiani hanno bisogno di rassicurazioni, di parole di fiducia, non di odiose lectio magistralis da parte di un supplente che parla sempre e solo di prelievo fiscale e che non riesce a mentire in maniera credibile, quando il conduttore rivolge l’unica domanda pungente della serata, quella sull’Iva al 23%.

Prova a glissare, Monti: inizia a gesticolare (lo fa pochissimo, e solitamente quando non crede a quel che sta dicendo), parla di previsione indispensabile per ottenere la credibilità della manovra agli occhi dell’Europa, dice che con la spending review forse limiteremo i danni. Il dottor Lightman avrebbe smascherato immediatamente la menzogna. Rassegnamoci, perché ad ottobre l’IVA salirà al 23%.

Formigli si è reso complice di questo ennesimo spot pubblicitario del secondo peggior premier della storia d’Italia (il primo dei non eletti tuttavia, n.d.r.), lo invita a dichiarazioni edulcorate sul sistema delle compensazioni.

Monti arriva persino a difendere velatamente la casta, lascia intendere che non avrebbe potuto tagliare i costi della politica a destra e a manca: meglio forse concentrarsi sulle pensioni, Professore?

Sembra completamente disinteressato alle immagini di Termini Imerese che muore, alle urla del cittadino che vuole diventare brigatista perché “mi manca il pane”,dice. Ignora le proteste di chi, nella disperazione dell’aver perso il lavoro, dice di essere pronto ad andare a rubare.

Altro flop del premier è quello successivo alle immagini della fabbrica serba di Fiat, in cui Marchionne può garantirsi manodopera a 300 euro mensili per operaio, senza sindacati tra i piedi e con garanzie ridotte all’osso. Grande esempio di civiltà e progresso, soprattutto perché ottiene l’avallo di Monti, che non sconfessa l’operato di Marchionne ma lo promuove: è evidentemente un premier che fa gli interessi di chicchessia, tranne che di quelli di cui dovrebbe.

E’ normale che le aziende vadano all’estero, non dobbiamo demonizzare la Fiat perché va ad esercitare la schiavitù in Serbia: la Fiat deve rimanere in Italia per la stabilità della situazione economica complessiva, non per tradizione.

No, caro Professore, così non va: e non andrà nemmeno la prossima volta in cui Fiat chiederà l’aiuto dello stato per risollevarsi dal baratro economico (che voi avete perfettamente realizzato, gettando l’Italia in una recessione senza precedenti) a seguito dell’impossibilità di vendere quei veicoli prodotti a costi irrisori. Ma magari le acquisteranno i serbi, le Fiat: con trecento euro al mese, basterà loro lavorare appena otto anni per comprare una scattante 500. Già, perché grazie alle politiche di oppressione fiscale e a quelle riforme del lavoro degne di Jason di venerdì 13, difficilmente un italiano potrà permettersi un’automobile, nel prossimo futuro. Con quel che costano i carburanti e le assicurazioni non ci aspettiamo certo un boom di vendite, in Italia.

Gli italiani meritano un premier che comprenda i motivi per cui le aziende investono all’estero e non sul territorio nazionale, non di un professore brizzolato che ci faccia scoprire i lati buoni della delocalizzazione (che non esistono, sia chiaro, se non per gli imprenditori) e difenda il degno compare Marchionne.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.4) 26 maggio 2012 11:58

    Monti per me se ne può andare alla malora.

  • Di (---.---.---.185) 26 maggio 2012 12:35

    cosa si poteva pretendere da un personaggio del genere? che si smentisse in pubblico? la cosa vergognosa è invece il conduttore che fa’ il tappeto vivente.persone cosi’ sono la vergogna del giornalismo. Montanelli o Biagi a uno come Formigli lo prendevano a calci nel culo

    • Di (---.---.---.215) 26 maggio 2012 16:15

      ....Sogna ragazzo sogna...

      ti direbbe Vecchioni.

      Io invece, molto più prosaicamente, ti dico, sveglia! e ripassa la storia (quella recente), il tuo idolatrato Biagi stendeva tappeti e gettava petali di rosa ad un giovane rampante (ai tempi) imprenditore dell’informazione nel campo televisivo, tal Silvio Berlusconi.

       

      Non se ne può più di questi ragionamenti alla stregua di "non ci sono più le mezze stagioni"!

  • Di (---.---.---.4) 26 maggio 2012 12:57

    è facile prendersela con Monti che deve fare il lavoro sporco, catapultato lì dopo 20 anni di Berlusconismo e bunga bunga e un’opposizione che abbozzava! 20 anni di sindacato silenzioso, di criminalità organizzata ferma e di terrorismo sopito, perchè chi governava aveva patteggiato e promesso che non sarebbe cambiato mai nulla! tranne che ad un certo punto stavamo finendo peggio della Grecia, che non ci sarebbero stati più soldi per pagare quelle pensioni concesse da sempre dopo pochi anni di lavoro, non ci sarebbero stati più soldi per mantenere quei priviiegi che mafia terrorismo hanno reso intoccabili negli anni, stavamo per cadere in un baratro irreversibile e ci sbattono dentro un uomo, che per fortuna è abbastanza freddo per poter sopportare tutto, tutte le critiche di destra di sinistra dei grillini, dei leghisti, dei sindacati, dei giornalisti tutti tutti e fare il lavoro sporco, a cambiare ciò che in 40 anni non era mai stato cambiato, in questa finta pax sociale, garantita dagli Andreotti, dai Craxi e dopo le bombe e la morte di Falcone e Borsellino, da Berlusconi...e allora dagli all’untore Monti, finchèè ce la farà... per come sono io al posto suo avrei mandato già tutti a quel paese, avrei chiamato grillo e gli avrei detto: ora fai te fai tutto te, vediamo come butta!! ma basta!! non si possono più sentire sti discorsi!! stanno a fare le pulci ad un uomo che comunque un confronto in tv lo ha accettato, mentre berlusconi e tantomeno grillo lo hanno mai fatto! è andato da Formigli non dal baciamano Vespa! quando mai vedremo berlusconi o Grillo da Formigli???

  • Di (---.---.---.95) 26 maggio 2012 13:01

    Anch’io sono daccordo con la delocalizzazione di Fiat - Crysler. Sarebbe ora che il nostro Stato si schiodasse questo assurdo debito. Dopo incentivazioni, rottamazioni, cassa integrazione, articolo 18, esuberi, esodi (tutti pagati da noi contribuenti), si scopre un livoroso, intrattabile Amm.re Delegato che reagisce come un bambino. Il pallone e’ mio, e gioco da solo dove mi pare.

    Vorrei solo che la determinazione del prof. Monti si manifestasse in modo completo e corretto: d’accordo con la delocalizzazione, restituire tutti i finanziamenti pubblici avuti in 20 anni di pessima amministrazione e poi vai dove vuoi. Non trovo giusto che gli utili siano dell’Azienda e le perdite a carico dello Stato. 
    Quando il Prof. Monti vuole essere incisivo, sa come fare. O ci riesce solo con i contribuenti ed i lavoratori? Forse gli piace vincere facile...
    Volkswagen ha considerato Torino "un area con ottime possibilita’ ed infratture. O non capiscono nulla di auto, o i nostri amministratori non capiscono niente di quello che gestiscono.

    Saluti.
    Maurizio.
    • Di (---.---.---.215) 26 maggio 2012 16:37

      Ti toccherebbe restituire anche 35-40 anni di stipendi versati a lavoratori non idonei a lavorare per mantenere stabilimenti in aree del paese non idonee a produrre.

      Poi ti toccherebbe, di pari passo, restituire tutti i miliardi di € che lo stato ha incamerato come tassazione sul fatturato di Fiat.

      Devo proseguire o pensate di poter mettere fine a questa puerile e inconsistente, nonchè stupida, richiesta che di tanto in tanto viene avanzata nei confronti di Fiat?

  • Di (---.---.---.1) 26 maggio 2012 13:07

    Questo signore sta mandando in malora l’Italia con le sue privilegiate e profane concessioni ai suoi amici e colleghi. Assolvere da un debito di quasi un lustro, compete in caso agli italiani visto che è denaro loro, e non a lui che ora si crede dio in terra...

    Forse tocca lisciargli un po’ le penne...

    Le denunce contro lui, Napolitano, e il resto della cricca proseguono,ma se non aderite, di che caxxo vi lamentate?

    http://www.youtube.com/watch?v=-o6I...

    http://www.firmiamo.it/sostenaiamo-...

  • Di (---.---.---.193) 26 maggio 2012 14:30

    Ma cosa dovevamo spettarci dal capitalista Monti.
    Certo è che lui non toccherà MAI i poteri della casta.

  • Di (---.---.---.215) 26 maggio 2012 16:08

    hahahahaha....lingua spacca-ossa di Sant’oro (protettore degli abusi edilizi)..domande al vetriolo di Travaglio (quello intestinale)...ma che domande vuoi che possano fargli questi due capipopolo da 2 lire ad uno della levatura di Monti? Antipatico per ruolo e per missione e tutto quello che vuoi, ma chiediti come mai quei tipi lì certe possibilità non le avranno ne ora ne mai.

    • Di Nicola Spinella (---.---.---.177) 27 maggio 2012 00:11
      Nicola Spinella

      Scusami ...215, ti rispondo semplicemente che in un regime la TV serve a creare consenso.


      il tuo MONTI tutto spessore e LEVATURA (HAAHHAHAHAHAHAHAHA ma che sei grillo??? fai davvero sorridere!) è quello che ha buttato l’italia in recessione, ha fatto chiudere un petrolchimico, ha ritoccato i prezzi al consumo, la benzina e il tabacco: ANCHE FANTOZZI CE LA FACEVA! SVEGLIA!!!

      Monti non va da santoro perché non sono come quel tizio di LA 7, Formigli, che praticamente giocava nella sua squadra. HAI SENTITO IL SILENZIO QUANDO IL CONDUTTORE GLI HA CHIESTO COSA NE PENSI DEL PRECARIATO???

      E quello è il grande accademico? il grande economista? 

      Fidati, quei due CAPIPOPOLO lo farebbero dimettere nel giro di dieci minuti. Perché ricorda che chi non è asservito al potere, certe possibilità non le avranno mai.
      Come Santoro e Travaglio.

      saluti

  • Di paolo (---.---.---.254) 26 maggio 2012 16:48

    Ammetto che quando ho visto che Monti era da Formigli ho cambiato canale sia perché non mi aspettavo nulla di nuovo da Monti né tanto meno da Formigli .Insomma la pizza era scontata .

    Tuttavia è sorprendente come stia succedendo di tutto (su questo concordo con xxx.4) da quando Monti ha cominciato a sfruculiare in ambiti che prima erano intoccabili  .
     Gli ultimi due decenni sono stati il trionfo della corruzione ,dell’evasione fiscale e delle riforme mancate grazie alla insipienza di una classe politica da operetta che governava un paese totalmente narcotizzato , senza un sussulto di dignità che seguiva , con un tifo da stadio , le vicende di "burlesque" come fossero puntate di "Dallas" . Rappresentazione etica di un popolo che ha perso completamente la bussola e che è stato convinto che  "per fare soldi " tutto è lecito e che i sacrifici sono per gli idioti. Fanculo studiare per una laurea vai e te la compri ,fanculo imparare un mestiere ,ti tiri giù le mutande e fai prima .....................

    Poi ,sull’orlo del baratro di un fallimento che avrebbe trascinato dietro il mondo intero ,giunti oltre il limite della decenza ,veniamo commissariati e ci propinano la cura Mario Monti .
    Una cura che non doveva e non poteva piacere , ma apriti cielo !!!
    Siamo addirittura tornati alle bombe e ai volantini delle brigate rosse e degli anarchici insurrezionalisti ,entità indefinite ed indefinibili dietro le quali può starci di tutto e di più ,compresi i soliti noti .

    Insomma improvvisamente il paese è scoppiato come una bolla di sapone .Perfino la crisi economica è colpa di Monti ,quando ormai anche il mio cane ha capito che c’è la siamo procurata negli anni in cui ci dicevano che "tutto va ben madama la marchesa" ,anzi Tremonti (qualcuno lo ricorda ? ) diceva che eravamo fortunati ,i più fortunati assieme ai tedeschi .
    Ma avete già dimenticato ?
    Sotto il regno di Silvio non volava una mosca ,non si assaltavano le agenzie delle entrate ,non scoppiavano le bombe e i suicidi erano tutti per pene d’amore .
    Tutti vivevano felici e contenti ,imbrogliando ,rubando ,evadendo ,truccando i bilanci ,nascondendo immobili al catasto ,finti cechi ,finti sordi ,finti finti ....................
    E’ ora di darci un taglio .

  • Di (---.---.---.215) 27 maggio 2012 02:05

    Vedi Nicola, il Paolo (xxx.254) qui che segue è stato illuminante. Quei due piazzari che tanto invochi sono il nulla elevato al quadrato dinnanzi a queste problematiche che nel giro di una folata di vento hanno TUTTI dimenticato, perchè tanto ora c’è il bersaglio facile da contestare, il "potente" di turno sul quale costruire teatrini televisivi ad hoc e tirare su l’audience condite da sapienti interventi di popolino urlante e piangente.

     

  • Di (---.---.---.147) 29 maggio 2012 04:42

    Cossiga ed Andreotti ordinarono l’omicidio di Moro. Si veda questo sito USA: http://www.globalresearch.ca/index.... Italia e’ meglio non dare ascolto ai giornali, ed ai comunicati ufficiali degli organi dello stato ed enti locali. Valeva la pena di avere una guerra civile per evitare il comunismo? Non so’, ma certe idiozie si lavano da sole con la pioggia. Ma i ns servi del potere si eccitano ad "intervenire", ma si sa, fanno piu’ danni che altro. Un paese l’Italia difficile da governare, oggi piu’ che prima, fatto di pensionati, militari, amministratori, stranieri non meglio classificati. Ma leggiamo uno dei capitoli della storia italiana, a me sembra tutto vero, vedete Voi.

    Through NATO, working with various Western European intelligence agencies, the CIA set up a network of stay behind “secret armies” which were responsible for dozens of terrorist atrocities across Western Europe over decades. This report will focus on the stay behind army in Italy, as it is the most documented. Its codename was Operation Gladio, the ‘Sword’.

    An Overview

    The Purpose of the ‘Stay Behind’ Armies

    In the early 1950s, the United States began training networks of “stay behind” volunteers in Western Europe, so that in the event of a Soviet invasion, they would “gather intelligence, open escape routes and form resistance movements.” The CIA financed and advised these groups, later working in tandem with western European military intelligence units under the coordination of a NATO committee. In 1990, Italian and Belgian investigators started researching the links between these “stay behind armies” and the occurrence of terrorism in Western Europe for a period of 20 years.[1]

    ‘Secret Armies’ or Terrorist Groups?

    These “stay behind” armies colluded with, funded and often even directed terrorist organizations throughout Europe in what was termed a “strategy of tension” with the aim of preventing a rise of the left in Western European politics. NATO’s “secret armies” engaged in subversive and criminal activities in several countries. In Turkey in 1960, the stay behind army, working with the army, staged a coup d’état and killed Prime Minister Adnan Menderes; in Algeria in 1961, the French stay-behind army staged a coup with the CIA against the French government of Algiers, which ultimately failed; in 1967, the Greek stay-behind army staged a coup and imposed a military dictatorship; in 1971 in Turkey, after a military coup, the stay-behind army engaged in “domestic terror” and killed hundreds; in 1977 in Spain, the stay behind army carried out a massacre in Madrid; in 1980 in Turkey, the head of the stay behind army staged a coup and took power; in 1985 in Belgium, the stay behind attacked and shot shoppers randomly in supermarkets, killing 28; in Switzerland in 1990, the former head of the Swiss stay behind wrote the US Defense Department he would reveal “the whole truth,” and was found the next day stabbed to death with his own bayonet; and in 1995, England revealed that the MI6 and SAS helped set up stay behind armies across Western Europe.[2]

    The Birth of Operation Gladio

    A ‘Strategy of Tension’

    In 1990, the Italian Prime Minister had confirmed that Italy’s “stay behind” army, termed “Gladio” (Sword), existed since 1958, with the approval of the Italian government. In the early 1970s, Italy’s communist support was growing, so the government turned to a “Strategy of Tension” using the Gladio network. At a top secret 1972 Gladio meeting, one official referred to making a “pre-emptive attack” on the Communists. As the Guardian reported, links between Gladio in Italy, all three Italian secret services and Italy’s P2 Masonic Lodge were well documented, as the head of each intelligence unit was a member of the P2 Lodge.[3]

    Setting up the Network

    In 1949, the CIA helped set up the Italian secret armed forces intelligence unit, named SIFAR, staffed in part with former members of Mussolini’s secret police. It later changed its name to SID. At the end of World War 2, a former Nazi collaborator, Licio Gelli, was facing execution for his activities during the war, but managed to escape by joining the US Army Counter-Intelligence Corps. In the 1950s, Gelli was recruited by SIFAR. Gelli was also head of the P2 Masonic Lodge in Italy, and in 1969, he developed close ties with General Alexander Haig, who was then Assistant to National Security Advisor Henry Kissinger. Through this network, Gelli became chief intermediary between the CIA and General De Lorenzo, Chief of the SID.[4]

    Gladio Creates ‘Tension’

    Gladio was involved in a silent coup d’état in Italy, when General Giovanni de Lorenzo forced the Italian Socialist Ministers to leave the government.[5] On December 12, 1969, a bomb exploded at the National Agrarian Bank, which killed 17 people and wounded 88 others. That afternoon, three more bombs exploded in Rome and Milan. US intelligence was informed ahead of time of the bombing, but did not inform the Italian authorities.[6] In 2000, a former Italian Secret Service General stated that the CIA “gave its tacit approval to a series of bomb attacks in Italy in the 1960s and 1970s.”[7] The bombing was linked to two neofascists and to an SID agent.[8]

    Testifying in a court case trying four men accused of involvement in the 1969 bank bombing in Milan, General Gianadelio Maletti, former head of military counter-intelligence from 1971 to 1975, stated that his unit discovered evidence that explosives were supplied to a right wing Italian terrorist group from Germany, and that US intelligence may have aided in the transfer of explosives. He was quoted as saying that the CIA, “following the directives of its government, wanted to create an Italian nationalism capable of halting what it saw as a slide to the left and, for this purpose, it may have made use of rightwing terrorism,” and that, “I believe this is what happened in other countries as well.”[9]

    The Report

    The Italian government released a 300-page report on Gladio operations in Italy in 2000, documenting connections with the United States. It declared that the US was responsible for inspiring a “strategy of tension.” In examining why those who committed the bombings in Italy were rarely caught, the report said, “those massacres, those bombs, those military actions had been organised or promoted or supported by men inside Italian state institutions and, as has been discovered, by men linked to the structures of United States intelligence.”[10]

    The Red Brigades

    The Red Brigades were a leftist Italian terrorist organization that was formed in 1970. In 1974, Red Brigade founders Renato Curcio and Alberto Franceschini were arrested. Alberto Franceschini later accused a top member of the Red Brigades, Mario Moretti, of turning them in, and that both Moretti and another leading Red Brigade member, Giovanni Senzani, were spies for the Italian and US secret services.[11] Moretti rose up through the ranks of the Red Brigades as a result of the arrest of the two founders.

    The Red Brigades and the CIA

    The Red Brigades worked closely with the Hyperion Language School in Paris, which was founded by Corrado Simioni, Duccio Berio and Mario Moretti. Corrado Simoni had worked for the CIA at Radio Free Europe, Duccio Berio had been supplying the Italian SID with information of leftist groups and Mario Moretti, apart from being accused by the Red Brigades founders as being an intelligence asset, also happened to be the mastermind and murderer of former Italian Prime Minister, Aldo Moro. An Italian police report referred to the Hyperion Language School as “the most important CIA office in Europe.”[12]

    The Murder of Aldo Moro

    Moro Makes Powerful Enemies

    Aldo Moro, who served as Italy’s Prime Minister from 1963 until 1968 and later, from 1973 until 1976, was kidnapped and murdered by the Red Brigades in 1978, while still a prominent politician in the Christian Democrat Party. When he was kidnapped, Moro was on his way to Parliament to vote on inaugurating a new government, of which he negotiated, for the first time since 1947, to be backed by the Italian Communist Party (PCI). Moro’s policy of working with and bringing the Communists into the government was denounced by both the USSR and the United States.

    Kissinger’s Threat

    Moro was held for 55 days before his eventual murder. The reasoning was for his plan to bring the Communist Party into the government. Four years prior to his death, in 1974, Moro was on a visit as Italian Prime Minister, to the United States. While there, he met with US Secretary of State Henry Kissinger, who told Moro, “`You must abandon your policy of bringing all the political forces in your country into direct collaboration... or you will pay dearly for it.”[13]

    Moro was “Sacrificed”

    Steve Pieczenik, a former State Department hostage negotiator and international crisis manager, “claimed that he played a critical role in the fate of Aldo Moro.” Pieczenik “said that Moro had been "sacrificed" for the "stability" of Italy.” He had been sent to Italy by President Jimmy Carter on the day of Moro’s kidnapping to be part of a crisis committee, of which he said was “jolted into action by the fear that Moro would reveal state secrets in an attempt to free himself.” The action the committee took was to leak a memo saying that Moro was dead, and to have the memo attributed to the Red Brigades. The purpose of this was to “prepare the Italian public for the worst and to let the Red Brigades know that the state would not negotiate for Moro, and considered him already dead.”[14] In a documentary on the subject, Pieczenik stated that, “The decision was made in the fourth week of the kidnapping, when Moro’s letters became desperate and he was about to reveal state secrets,” and that, “It was an extremely difficult decision, but the one who made it in the end was interior minister Francesco Cossiga, and, apparently, also prime minister Giulio Andreotti.”[15]

    Moro’s Letters

    Among Moro’s released letters, which he was writing while in captivity, he stated that he feared that a shadow organization, with “other secret services of the West ... might be implicated in the destabilisation of our country.”[16] During his interrogation while in captivity, Moro even referred to “Nato’s anti-guerrilla activities.” However, the Red Brigades did not use this information,[17] perhaps because, according to the founders of the Red Brigades, the leader of the organization at the time of Moro’s kidnapping, Mario Moretti, was working for the Italian or US intelligence services.[18]

    Maverick Journalist Killed by President?

    Shortly after Moro’s death, Italian journalist, Mino Pecorelli, a man with “excellent secret service contacts,” voiced his suspicion in a 1978 article that Moro’s death was linked to Gladio, which was not officially acknowledged until 1990. A year after Moro’s death, Pecorelli was shot dead in Rome. He claimed that the kidnapping of Moro was committed by a “lucid superpower.” In 2002, former seven-term Prime Minister, Giulio Andreotti, was convicted of “ordering” Pecorelli’s murder.[19] Pecorelli was about to publish a book “containing damaging criticisms of [Prime Minister Giulio] Andreotti by murdered Christian Democratic leader Aldo Moro.”[20]

    The Bologna Bombing

    On the morning of August 2, 1980, Italy experienced its worst-ever terrorist attack at Bologna train station, which killed 85 people, and wounded more than 200 others. A long and complicated investigation was undertaken, and eventually, a trial began. In 1988, four right-wing terrorists were sentenced to life in prison. Two other defendants were convicted of slandering the investigation, “Francesco Pazienza, a former financier linked to several criminal cases in Italy, and Licio Gelli, the former grandmaster of the so-called P-2 Masonic lodge.”[21] This is the very same Licio Gelli who happened to be a CIA intermediary for the head of Italian intelligence for the Gladio network. Although later on, Gelli was acquitted of the charges.

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