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Monte di Procida fa ancora la “differenza”: abolite le buste non biodegradabili. Bacoli resta all’età della plastica

Ulteriore passo verso il riciclo e il riutilizzo per il più piccolo dei comuni flegrei: a giorni sarà emanata un’Ordinanza che vieterà l’utilizzo dei sacchetti di plastica, in ottemperanza all’entrata in vigore il 01.01.2011 della direttiva comunitaria EN 13432 che vieta la produzione ed il commercio di sacchetti non biodegradabili.

Il Comune di Monte di Procida invita quindi i commercianti ad adeguarsi in virtù della emananda ordinanza e a sostituire le attuali buste con borse riciclabili o riutilizzabili.

La campagna di sensibilizzazione, che comincerà a breve col volantinaggio presso gli esercizi commerciali del paese, si protrarrà fino al 31 dicembre 2010, tempo limite previsto per permettere un eventuale esaurimento delle scorte dei sacchetti di plastica già acquistati, termine dopo il quale sarà fatto divieto di commercializzazione degli shopper (sacchi asporto merci) in polietilene e divieto di uso di contenitori e di stoviglie monouso non biodegradabili in occasione di feste pubbliche e sagre.

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Il Comune di Monte di Procida, in vista delle direttive europee quindi e in vista di una minimizzazione dei rifiuti, dell’incremento della raccolta differenziata e della riduzione dell’impatto ambientale aderisce, tra l’altro, alla campagna ambientalista “Porta la Sporta” che punta alla reintroduzione della Borsa della spesa e alla sensibilizzazione delle conseguenze dell’utilizzo della plastica a livello globale.

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Un sacchetto in polietilene infatti, derivato dal petrolio, usato il più delle volte solo per pochi minuti costituisce un inutile spreco di risorse energetiche non rinnovabili, deturpa e inquina per centinaia di anni il pianeta, raggiunge mari e oceani attraverso scarichi e corsi d’acqua diventando un serial killer: i sacchetti infatti uccidono ogni anno oltre centomila esseri viventi che li inghiottono scambiandoli per cibo o che vi rimangono intrappolati morendo per fame o asfissia.

A livello mondiale infatti sono almeno 143 le specie marine vittime di entanglement (fenomeno che comporta la morte per fame, soffocamento o annegamento quando gli animali rimangono imbrigliati in sacchetti, reti o altri rifiuti plastici), mentre non è possibile stabilire il numero complessivo delle vittime della plastica poiché non ci sono nel mondo stazioni di monitoraggio o studi che si occupino di rilevare questo fenomeno.

Il Comune di Bacoli invece, nonostante sia stato numerose volte sollecitato dal consigliere Josi Gerardo Della Ragione, il quale grazie ad opere di ricerca ed attraverso il lavoro del II Settore comunale, ha già presentato (clicca qui per leggere il documento) a fine Giugno all’attenzione del Sindaco, del Vicesindaco e del Segretario Comunale una bozza dell’ordinanza da adottare (clicca qui per scaricare il documento), ancora non ha dato il via per l’attuazione di quella che, oltre ad essere una chiara direttiva europea, rappresenta una chiara emergenza ambientale.

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Alessandra Sagliocchi

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