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 Home page > Attualità > Società > Mike e l’utilizzatore finale

Mike e l’utilizzatore finale

Pochi come Mike Buongiorno sono stati decisivi nel far nascere e sviluppare l’impero televisivo berlusconiano, portando in eredità la popolarità acquisita in RAI, in cambio di un bel po’ di miliardi, visto che in quella epoca mamma Rai lo pagava come un impiegato.

Francamente non ho mai capito se era ingenuo o furbo: non so se recitasse una parte per somigliare all’italiano medio, con la sua ignoranza, con il suo ottimismo, con la sua religiosità che proponeva nello stesso modo con cui vendeva il prosciutto Rovagnati, o era proprio così, di natura.

Fatto sta che prese per mano quei ceti popolari, che sarebbero divenuti gli elettori del Cavaliere, e li fece incamminare sulla strada del consumismo, con dosi da cavallo di pubblicità, che il suo faccione bonario e onesto riuscì a far digerire.

Che forse fosse furbissimo mi viene da pensarlo, perché non profferì parola sul suo padrone piduista, mai un dubbio sull’onestà del medesimo, mai una valutazione sull’enorme vantaggio di possedere 3 Tv e sfruttarle in politica.

Come ricompensa per la sua ben pagata fedeltà, quest’anno non gli era stato rinnovato il contratto, e insieme a Fiorello si era spostato su SKY.

Parlava di una nuova avventura, era entusiasta, come al solito. Ma si trattava di servire un altro padrone, un altro pescecane, riproponendo i suoi quiz nozionistici dove un po’ di memoria veniva spacciata per intelligenza.

Allegria! Ripeteva sempre il “laborioso” Mike (usando la autorevole valutazione di Napolitano), ma le vere risate se le sono fatte gli “utilizzatori finali”, quelli che con i proventi pubblicitari ci hanno fatto un monopolio editoriale e poi ci hanno preso pure il potere politico.

W la libertà.

Commenti all'articolo

  • Di maurizio (---.---.---.31) 11 settembre 2009 00:45

    Indubbiamente può essere cosi... Ma Mike come tantio altri Italiani non si rendeva conto che il potere in mano non solo era troppo, scorretto e poco democratico, ne tanto meno pensava che l’esito finale fosse cosi drammatico!!!! Furbo ma onesto... Quando ha capito, anche se tardi... le valige le ha fatte e si è fatto sentire. Non ha abbassato la testa impaurito... Imparassero anche questo gli Italiani. Sarebbe ora di non abbassare la testa...a chi anzi che governarci pretende di comandarci!!! Pultroppo i nostri nonni che il fascismo l’hanno vissuto ormai son morti... E qualcuno spera che il resto degli Italiani abbia la memoria corta... Meno male che dall’Estero gli avvertimenti arrivano... Ma pultroppo, temo, che troppa videocrazia abbia annebbiato le menti...

  • Di poetto (---.---.---.163) 13 settembre 2009 17:31

     Mike era una persona intelligente e professionalmente molto valida.

    Prima di accettare la proposta di Berlusconi, un vero e proprio salto nel vuoto, ha meditato tantissimo.

    Ritengo che abbia accettato per percorrere nuove strade professionali, non bisogna scordare che in Rai era molto limitato, professionalmente parlando.

    Berlusconi offrì a Mike quello che la Rai non era disposta ad offrire, non solo molti soldi in più ma una maggiore indipendenza riguardo alle scelte artistiche ed al modo di condurre le trasmissioni.

    Purtroppo per Mike, il nostro Silvio, aveva, ed ha tuttora, come unico punto di riferimento il profitto e non tanto i valori dell’amicizia e della lealtà.

    Il nostro Mike, dopo circa trent’anni di onorato servizio, si è trovato scaricato senza tanti complimenti e senza neanche avere avuto la possibilità di capire, sapere.

    Alla trasmissione di Fazio si è lamentato del trattamento ignobile che gli è stato riservato, lui che ha rischiato la sua carriera per permettere che una sconosciuta rete televisiva potesse diventare una reale concorrente della tivu’ pubblica, lui che ha permesso la crescita, anzi direi la nascita delle maggiori tivu’ private come ora le conosciamo, sempre lui è stato messo da parte quando, oramai ottantenne, non aveva più tanto da dare, era diventato un ferro vecchio...al diavolo l’amicizia, la fatica, la riconoscenza...oramai era, agli occhi dei Berluscones, un oggetto del passato.

    Mike è sempre stato coerente, a differenza di altri, tanto per dire, che per compiacenza hanno cambiato fede calcistica.

    Si è reso conto di chi fosse Silvio alla fine della sua carriera, rimanendo non solo di stucco ma profondamente ferito per quella amicizia tradita.

    Da Fazio raccontava la sua amarezza quando aveva chiamato Silvio per scambiare degli auguri e gli fu risposto di mettersi in fila.

    Una risposta che suonava come uno schiaffo in pieno volto.

    Stava iniziando un nuovo salto, prima che la morte lo bloccasse, una nuova sfida e lui che amava le sfide si stava già preparando.

    Sempre da Fazio aveva detto, convinto, che avrebbe campato molti anni ancora, purtroppo per lui, ma anche per noi, non è stato così.

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