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Mercato immobiliare in crisi, Italia ai tassi del 1985

Un'Italia che fa un passo in avanti e 30 indietro.

Il passo in avanti riguarda l'inflazione, che ad aprile segna la settima frenata consecutiva. È il dato definitivo comunicato dall'Istat, che ci riporta alla situazione di 3 anni e mezzo fa: con l'1,1% su base annua e un tasso nullo su base mensile, l'indice dei prezzi al consumo sembra dovuto ad un rallentamento dei listini dei beni energetici. 

I 30 passi indietro sono il frutto del crollo del mercato immobiliare italiano. Un dato che ritroviamo solo se riapriamo gli archivi impolverati del 1985. In tre decadi non si era mai visto un picco di tale portata: nel 2012 le compravendite di case si attestavano intorno alle 448.364, il 25,7% in meno rispetto all'anno precedente. In pratica in 12 mesi si sono persi sul mercato circa 27 miliardi di euro. Lo rivela il Rapporto immobiliare 2013 realizzato dall'osservatorio dell'Agenzia delle entrate insieme all'Abi. Meno 150mila compravendite rispetto all'anno 2011, un graduale affossamento del mercato che ha toccato l'apice nell'ultimo trimestre con un -30,5%.
 
Dal rapporto si evince la disuguaglianza tra le diverse città: i più colpiti dalla "crisi" sono i comuni non capoluogo (-26,1%) ai cui seguono i capoluogi (-24,8). Anche per quanto riguarda la distinzione tra nord, centro e sud Italia, i tassi non rivelano omogeneità; a soffrire di più il mercato del mattone è il Nord-Est con una diminuizione di trattative immobiliari che si attesta al 28,3%.
 
Una situazione critica dietro la quale si cela un altro dato: l'indice di accessibilità. Secondo il Sole 24 ore, il tasso che misura la possibilità di accesso alle famiglie italiane all'acquisto di una abitazione, sembra non aver subito diminuizioni. Dopo esser diminuito per 18 mesi, si sarebbe arrestato nel 2012, migliorando dal secondo semestre la quota di famiglie che dispone di un reddito sufficiente a coprire il 30% del costo annuo del mutuo per l'acquisto di una casa. 
 
Di fronti ai dati, Abi e Ance hanno espresso alcuni pareri per aiutare il mercato in crisi; in breve i suggerimenti riguarderebbero la rivisitazione dell'IMU al fine di correggere e incentivare fiscalmente la locazione degli immobili, migliorare l'efficacia energetica e riqualificare le città, nonché incentivare la mobilità.
 
In pratica, con i "covered bond" - obbligazioni bancarie garantite - le banche avrebbero la liquidità necessaria a finanziare mutui per l'acquisto di "abitazioni verdi" (costruite rispettando criteri di risparmio energetico), ma ciò richiederebbe anche l'intervento del Governo che dovrebbe attivare forme di garanzie a valere sui finanziamenti erogati. La seconda misura proposta, dopo le obbligazioni garantite, introdurrebbe il "risparmio casa" anche nel nostro Paese: si tratta di un piano di risparmio ad accumulo con lo scopo di acquistare la prima casa. 
 
Un dato, quello del crollo del mercato immobiliare, che rimbomba forte come una mattonata in testa, vendite retrocesse di trent'anni, e per peggiorare le cose anche il dato sulla produzione industriale non tranquillizza gli animi: -5,2% rispetto allo stesso mese del 2012, l'Italia è la peggiore ancora una volta, nella lista delle grandi economie continentali.

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