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Mancini è pronto per la panchina della Juve

Mancini è pronto per la panchina della Juve

 
L’attenzione dei dirigenti e dei tifosi bianconeri è tutta puntata sul nome del nuovo tecnico, che dovrà guidare la squadra alla rinascita e per il quale i prossimi giorni saranno decisivi, pena l’uscita dai giri di valzer dei nomi più accreditati per guidare la Juventus. Dopo il ’’no’’ indiretto di Prandelli, che resta alla Fiorentina, la Juve registra una ennesima battuta d’arresto, con relativo disorientamento, sulla strada che porta all’allenatore: aveva insistito molto con il tecnico viola e invece adesso deve rinunciarci. La lista di nomi dei papabili di classe si assottiglia sempre più: tra questi, rimane in pista Roberto Mancini, il più credibile, che tornerebbe in Italia volentieri e che ha già chiarito che le sue polemiche passate non erano rivolte alla Juventus, ma a Moggi e Giraudo.
 
La sua ’juventinita’’, d’altra parte, non è inferiore a quella di Prandelli, che per anni ha guidato una odiata rivale, la Fiorentina, e si era accasato alla Roma. E poi, il nome di Franco Baldini, altro acerrimo rivale degli anni scorsi, è sempre più sulla bocca dei bene informati delle vicende bianconere. Insomma, la strada della rifondazione deve necessariamente comportare alcune mediazioni di atteggiamento rispetto al passato, quando ci si poteva permettere scelte doc. Due i problemi legati a Mancini, l’ingaggio alto e la lista di richieste del tecnico del City, che, si dice, vorrebbe con sé addirittura Balotelli. Dietro l’ex allenatore dell’Inter, c’è praticamente il vuoto: Allegri ha avuto contatti con il Milan per il dopo-Leonardo, Gasperini si è bruciato con dichiarazioni ritenute inopportune, Giampaolo e Conte non sono più nomi credibili dopo l’esperienza Ferrara, Zaccheroni è già stato sacrificato sull’altare del rinnovamento, Hiddink è sfumato e Benitez tentenna assai, con le attuali prospettive societarie, gli investimenti non ancora chiari e una Champions League sempre più lontana. Ogni tanto spunta anche qualche nome fantasioso, tipo Magath, ma difficilmente la Juventus, in questo contesto storico, andrà a cercare avventure o nuove vie sperimentali. Oggi, intanto Radio Montecarlo svela il vero scopo della visita di Bettega ieri a Lione, che non era quello di contattare il tecnico del Bordeaux Laurent Blanc, ma di visionare il portiere Lloris, che ieri ha fatto grandi parate. Di qui l’ovvia deduzione: Buffon sarebbe dunque in vendita, per fare cassa e perché anche il portiere azzurro, probabilmente, non è più così convinto di restare. Intanto, in campo, l’atmosfera non cambia: recuperi incerti, a tempi indeterminati, come gli ultimi, quelli di Chiellini e Buffon, che a Udine non ci saranno. Sul portiere, già oltre i tempi di recupero annunciati, la società esclude che si tratti di ricaduta.

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