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Mobileye: l’auto intelligente con un occhio elettronico che evita i pedoni!

Dall’universo delle invenzioni utili arriva un’interessante novità. Nasce in Israele Mobileye: un’automobile con un sistema di occhi elettronici che rilevano la presenza di pedoni, animali o altri veicoli quando il guidatore è distratto e impediscono così la collisione frenando automaticamente. Ci sono voluti cinque anni per inventare la frenata automatica, le microtelecamere collegate a un sistema radar e gli algoritmi necessari che permettono all’auto intelligente di individuare qualsiasi forma vivente, esseri umani o animali, mentre attraversano la strada.
 
Mobileye parla come un navigatore satellitare, sentenziando: "Attenzione, Pedone!" – scrive il corrispondente del Corriere della Sera, Francesco Battistini – poi lampeggia attraverso una spia: gialla se l’ostacolo è ancora lontano, rossa se si avvicina e infineInchioda come un freno a mano: poche decine di centimetri di frenata, se la velocità è da città. inchioda. L’Auto Intelligente non ha ancora un nome, però ha già un mercato. L’Auto Intelligente non ha ancora un nome, però ha già un mercato. L’ha messa a punto un istituto d’elettronica applicata di Gerusalemme, Mobileye, e il brevetto è stato venduto agli svedesi della Volvo che lo monteranno fin dall’anno prossimo, sul nuovo modello S60. A idearla è stato l’istituto d’elettronica applicata di Gerusalemme e il brevetto è Stato venduto agli svedesi della Volvo che lo monteranno fin dall’anno prossimo, sul nuovo modello S60. L’Auto Intelligente “vede” il pedone che attraversa a 35 metri di distanza, avverte l’automobilista con un segnale sonoro e, se alla guida c’è un distratto, provvede da sé: rallentando o frenando con decisione, a seconda della situazione. L’Auto Intelligente "vede" il pedone a 35 metri di distanza e avverte l’automobilista con un segnale sonoro. Se il guidatore è distratto allora provvede da sè: rallentando o frenando con decisione, a seconda della situazione.
 
In Italia è di una inventrice romana l’idea del Salvapedone
 
Il Salvapedone è però un’idea italiana, a costruirlo e promuoverlo è Beatrice Galasso che avevamo ospitato tempo fa in un’intervista esclusiva (se ne può leggere notizia anche sul link http://www.agoravox.it/Inventori-Beatrice-Galasso-ho.html). Ve la riproponiamo in questo spazio.
 
Ciao Beatrice, una bella invenzione quella del salva pedone. In cosa consiste?
E’ un dispositivo di bordo che ha la funzione di segnalare, ai conducenti dei mezzi che seguono dietro, la presenza di pedoni in fase di attraversamento della carreggiata.
 
Da dove nasce l’esigenza di creare un oggetto del genere?
L’esigenza nasce dal fatto che sempre più gente (troppa) si muove in auto, dimenticandosi dei pedoni. La gente che cammina a piedi, in un mondo tutto dedicato alle automobili, rischia costantemente la vita! Pensateci: se un pedone sta attraversando la strada e un’auto si ferma per lasciarlo passare, la macchina dietro non vede il pedone, supera quella davanti e lo investe in pieno. Il rischio c’è, è capitato e potrebbe capitare ancora. Con il Salvapedone, invece, le auto in coda possono, attraverso un segnale luminoso, essere informati del fatto che c’è un pedone che sta attraversando la strada.
 
Geniale e utile. Come lo hai creato? Da cosa è costituito? Come si usa?
Si tratta di un faretto, con sopra disegnata una sagoma umana, installato nella parte posteriore della vettura, all’interno (sul lunotto posteriore) o all’esterno (accanto alle luci di posizione). Se un pedone sta attraversando il cauto automobilista può accendere il Salvapedone e consentire il passaggio. Per attivarlo si preme un pulsante posizionato sul cruscotto il quale, a sua volta, aziona una luce di colore verde ad intermittenza che renderà evidente la sagoma umana anche da lunghe distanze, avvisando così gli automobilisti che sopraggiungono della presenza di persone in attraversamento sulla carreggiata. I benefici sono molteplici. Il Salvapedone è utile sia per evitare sorpassi azzardati, sia nella situazioni in cui le strade sono poco illuminate oppure nei casi di fitta pioggia e mancanza di strisce pedonali: è un contributo alla salvaguardia dei pedoni.
 
Dove trovarti?
Per maggiori informazioni cliccate su www.beatricegalasso.it

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