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 Home page > Tempo Libero > Musica e Spettacoli > Lovey Dove: intervista a Azalia Snail & Dan West

Lovey Dove: intervista a Azalia Snail & Dan West

LoveyDove è una storia fatta di musica e collaborazione seducente che può succedere solo a due persone collegate spiritualmente. E' una melodia pop con ritmi eloquenti, ma anche un rock psichedelico con dettagli sofisticati. Azalia Snail è stata soprannominata dalla critica la Syd Barrett al femminile. In realtà, lei è una autentica anima indie, che attraversa in lungo e in largo il pianeta, facendo base a New York. Con più di venti singoli e album nel suo catalogo, ha collaborato con vari artisti, tra i quali Sebadoh, Trumans Water, Low e Stereolab.

Dan West ha passato la fine del ventesimo secolo affinando la sua tavolozza musicale, suonando chitarra, basso, pianoforte e canto in una scena che divenne nota come " Paisley Underground". La sua musica non è passata inosservata. I suoi album sono stati regolarmente presenti nel mitico show radiofonico di Bingenheimer, "Rodney on theROQ". Ha collaborato, in studio e dal vivo, con artisti come Sky Saxon, Bryan MacLean of Love Rosemary Clooney.

Cosa vi aspettate dal pubblico italiano? E' la prima volta nel Bel Paese?

Azalia: Ho visitato l'Italia diverse volte, ma questa è la prima volta che ci suonerò. La prima volta ho visto i film di Fellini e Antonioni. L'Italia è da sempre un precursore di inviti seduttivi. Sempre surreale, oltre il concetto di bellezza. In qualche modo, la vedo in bianco e nero: una precisa cinematografia è una costante nella mia mente ogni volta che penso all'Italia.

Dan: Musica fantastica, film grandiosi, l'Italia è un punto di riferimento culturale. Questo è il mio primo viaggio là e non vedo l'ora di suonare e incontrare la gente del tuo paese. Ho sempre amato, in particolare, la musica italiana barocca, mi torna alla mente Corelli. La prima volta che ho iniziato a suonare il piano, ho imparato le Sonatine di Scarlatti. Che cosa mi aspetto dal pubblico italiano? L'interazione tra performer e pubblico che elettrifica e dà energia all'esperienza del concerto, specialmente in un paese dall'attenta sensibilità come l'Italia.

A: Oltre al favoloso cinema italiano, mi aspetterei che il pubblico delle tue parti sia forse più appassionato rispetto a quello tipico di Los Angeles. Mi sembra che gli italiani siano più propensi nell'esprimere gratitudine e mostrare le proprie emozioni rispetto a noi americani. Ci farebbe veramente piacere! 

D: Diffondiamo il LoveyDove!

Conoscete qualche artista italiano?

A: Entrambi adoriamo Morricone. Le sue colonne sonore hanno ispirato e aggiunto valore a cosi tanti film, non potremmo nemmeno immaginare come potrebbero essere senza la sua musica!

D: So che l'Italia ha grandi artisti rock come Le Orme e Saint Just. Spero di imparare e ascoltare molta musica rock italiana durante il nostro soggiorno.

A: E' anche sorprendente pensare al talento superbo di Michelangelo, Da Vinci e quanta passione ci mettevano nel loro mestiere. Ovviamente, i paesaggi e il cibo dell' Italia hanno contribuito alla vita degli artisti.

Secondo voi, perché Los Angeles è ancora importante per la cosi detta “musica alternativa”? Cosa ha fatto per voi questa città?

D: Negli ultimi 20 anni c' è stato un flusso enorme di persone da tutto il mondo che venivano a Los Angeles. Questo ha portato molti nuovi eventi e club, dando ancora maggiori opportunità agli artisti. Inoltre, un tale contesto ricco di culture, infonde e influenza la nostra musica. Questa città è ancora importante non solo per la sua ricca storia, ma per la sua musica e l'attuale scena artistica.

A: Sono originaria di New York City, dove la scena è completamente differente. Il senso di spazio sconfinato è sicuramente un fattore che da molta libertà musicale. A New York, mi sono sempre sentita un po' intrappolata, e volevo scappare spesso, cosi facevo molti tour negli anni '90. Qui in California, incontrando il partner perfetto per la musica e la vita, c'è veramente tempo per mettere a punto la nostra visione musicale. Ho sempre amato l'idea di fondere la sensazione punk di una città grintosa con una più rilassata, espansiva, psichedelica e folk. Il progetto LoveyDove ci è venuto così naturale ed è edificante per tutti e due, speriamo che anche il pubblico lo percepisca.

LoveyDove... qualcosa in comune con la canzone pop coreana?

A: Sono venuta a conoscenza di questa canzone solo quando stavo cercando su google qualcosa su LoveyDove ed è venuta fuori. Il nome della nostra band deriva da una canzone che ho scritto per Dan, presente nel mio ultimo disco solista "Celestial Respect". Una sera, molto tardi, stavo parlando al telefono con Dan e mi sono venute in mente le parole "Lovey Dove." Ho scritto e registrato la canzone al volo e l'ho inviata a Dan. Un'ora più tardi, lui ha scritto "Azalia's in Bloom" (una canzone molto bella che appare nel suo disco solista "Does it Suit You?"). Successivamente, quello stesso anno, quando abbiamo iniziato a registrare canzoni insieme, dovevamo trovarci un nome. Ci è venuto in mente LoveyDove. Abbiamo cercato nel web e nessuno l'ha utilizzato come nome per una band. Cosi abbiamo pensato:”perché no? Due dei miei gruppi preferiti sono "Love" e "Dove". Credo si adatti bene alla nostra musica.

D: Ho visto il video della canzone “Lovey-Dovey” su Youtube. Potrebbe ispirare un nostro video futuro! 

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