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 Home page > Tempo Libero > Recensioni > Lo storico Carlo Cipolla e le avventure della moneta

Lo storico Carlo Cipolla e le avventure della moneta

"Viaggi e avventure della moneta" è un saggio entusiasmante e semplice del famoso Carlo M. Cipolla, che ha insegnato in varie università italiane e negli Stati Uniti, occupandosi soprattutto di storia dell'economia (il Mulino, 2025, 215 pagine, euro 16).

Questo libro riguarda una bella conversazione di Carlo Cipolla con Thomas J. Sargent e Robert M. Townsend. Il primo è un economista che ora insegna alla New York University (ha vinto il Premio Nobel per l'economia nel 2011); il secondo è un economista del Massachusetts Institute of Technology che ha vinto due volte la Frisch Medal dell'Econometric Society.

Secondo molti archeologi e antropologi sembra che "le prime monete servissero di fatto a pagare i mercenari" e i soldati in Asia minore (Lidia, p. 35). Ma arrivando vicino ai nostri tempi bisogna sottolineare che "Un modo per proteggersi, per un mercante o un banchiere, era intestare alcune proprietà alla moglie. Ma tutto ciò che si possedeva - terreni, immobili, case argenteria, qualsiasi cosa - doveva essere obbligatoriamente usato per pagare i creditori" (p. 200). Altri tempi. Ora gli avvocati pensano a rassicurare i banchieri in tutti i modi.

Comunque per capire meglio una questione fondamentale riporto questa sintesi: "nel Senato di Venezia si asserì che negli ultimi cento anni circa in quella città erano state create 97 banche e di esse 95 erano fallite". Si può fare riferimento anche alle ricerche di Reinhold Mueller, il collega americano di Cipolla. Una strage finanziaria di questo tipo non sembra più possibile, ma sicuramente le questioni economiche non funzionano esattamente come raccontano oggi moltissimi economisti in televisione.

Infatti molti storici non hanno visto i libri dove venivano registrate le compensazioni nei cinque secoli passati e "Di fatto è stata la lettera di cambio lo strumento che ha permesso l'espansione del credito nei secoli successivi" (p. 197). Si è stimato che circa il 90 per cento delle grandi transazioni commerciali "avveniva tramite le banche" (p. 207).

Infine bisogna aggiungere che "Carlo Cipolla è mancato nel settembre 2000 senza che avesse rivisto e approvato questo scritto... spesso, nelle sue risposte, ha esordito precisando di non essere un esperto e che avremmo dovuto porre la domanda a qualcun altro" (prefazione). Era sicuramente una persona decisamente modesta. 

 

Carlo M. Cipolla è morto nel 2000 ed è stato uno storico che ha insegnato a Berkeley in California, alla Scuola Normale di Pisa, all'Istituto Universitario Europeo di Firenze e nelle Università di Venezia, Torino e Pavia. Il suo libro più famoso è "Allegro ma non troppo", che racconta e spiega in modo simpatico "Le leggi fondamentali della stupidità umana" (www.agoravox.it/Allegro-ma-n...).

 

Nota aforistica - "Il progresso viene determinato dai pigri che cercano un modo più facile per fare le cose" (Robert Heinlein, scrittore di fantascienza); Risulta sempre importante ricordare "l'importanza del Tempo, "quel vecchio gentiluomo così facilmente ucciso dalla gelida geometria", come dice il prof. Robertson" (p. 9).

Nota storica - "Nella Roma repubblicana, pur se non c'erano banche c'erano certo i banchieri, come apprendiamo dalle lettere di Cicerone" (introduzione di Ignazio Visco). A Venezia "l'attività bancaria era a sé stante", mentre a Firenze il banchiere era anche un produttore e un commerciante (p. 205). In ogni caso non sappiamo nulla delle prime "zecche" del passato, ma conosciamo solo le monete. Le domande astoriche "non contengono alcuna risposta. Non ha senso fare una domanda per cui non esiste risposta" (p. 43).

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