• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tribuna Libera > Lo sfratto della statua di Totò, triste evoluzione dell’unità d’Italia

Lo sfratto della statua di Totò, triste evoluzione dell’unità d’Italia

Succede ad Alassio, Liguria, che il sindaco Roberto Avogadro faccia rimuovere dai giardini di piazza Stalla la statua di Totò (Antonio De Curtis), il grande comico napoletano, per dedicare la piazza stessa ad un personaggio del posto, il conte Luigi Morteo giustificando la scelta col fatto che Totò non c’entra nulla con Alassio.

È triste constatare come l’Italia si sia ridotta a un territorialismo ideologico/culturale tendente, si, a rivalutare i personaggi del territorio, ma a scapito di personaggi ben maggiori e riconosciuti a livello internazionale. Un territorialismo che sta bruciando la stessa storia d’Italia. E non perché non esista una storia, che anzi esiste ed è più antica dei 150anni dell’unificazione, ma perché certi personaggi legati ad un’ideologia diversa da quella unitaria non vi si identificano e, una volta arrivati al potere, pretendono di ri-creare una storia tutta loro da sostituire a quella precedente; LA NOSTRA!

La statua di Totò, peraltro inaugurata dalla precedente amministrazione di destra soli tre anni fa, nel campo del cinema e della cultura italiana della seconda metà del secolo scorso ha significato molto per molti italiani sia a livello di unità sia a livello culturale.

Totò, oltre a rappresentare un icona nel mondo del cinema a livello mondiale, è a tutti gli effetti un’icona dell’unità di quell’Italia culturale uscita dalla seconda guerra mondiale che ha cercato, in tutti i modi, di creare una cultura unitaria senza la pretesa di annullare le diversità culturali tipiche delle nostre regioni e di cui l’Italia è formata sin dai tempi antichi. Pur usando nei film un idioma tra l’italiano e dialettale, Totò è riuscito a dare un’impronta nazionale ai film per i temi da lui affrontati.

Rimuovere i simboli che non fanno parte della cultura locale significa disgregare, anche se apparentemente solo a livello locale, la cultura italiana su tutto il territorio nazionale. Significa non tener conto delle diversità proprie della nostra cultura che fino ad oggi hanno prodotto significativi esempi di integrazione con la storia italiana.

Inoltre, sta anche ad indicare la mancanza di volontà nell’affrontare proprio le problematiche legate al territorio inteso come insieme di culture diverse fra loro ma legate da un ideale comune.

Queste azioni, inoltre, non fanno altro che mettere a nudo un aspetto confusionario nei confronti della cultura. Dimostrano un’ignoranza estrema nei confronti dei due aspetti della cultura italiana: quello locale e quello nazionale che, mai andrebbero divisi ne tantomeno contrapposti poiché sono il frutto della nostra storia.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares