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La Lega all’assalto delle autonomie locali

Si sa che le regioni e province a statuto speciale hanno agevolazioni per quanto riguarda il flusso di soldi dallo stato. Si sa anche che queste regioni hanno anche maggiori competenze in termini di gestione dei servizi. Eppure, continuano a subire attacchi da parte della Lega, quella Lega che, a suo dire, opera a favore delle autonomie.

È di questi giorni l’affondo portato alle province di Trento e Bolzano da parte del presidente leghista della provincia di Vicenza, Attilio Schneck. L’affondo parte dai tagli agli enti locali e dall’indagine della finanza che ha scoperto una colossale evasione fiscale, in provincia di Vicenza, di 106 milioni di euro.

Secondo il sig. Schneck, “dalle nostre parti l’evasione non crea allarme sociale. A chi hanno fatto del male? A chi ci rapina i soldi da sempre, a Roma …”, la colpa, casomai, è da imputare al sud e alle regioni e province a statuto speciale che si vedono ritornare molti più soldi rispetto alle altre.

È chiaro che il sig. Schneck, impossibilitato a prendersela con il governo, di cui il suo partito fa parte e detta legge, cerca di addossare la colpa della sua inefficienza agli altri. Si dimentica che la Lega, al governo da tre anni, ha avuto il tempo necessario per fare quel federalismo tanto sbandierato e mai realizzato. Quel federalismo che ha come base proprio le autonomie locali che dovrebbero avere più potere nella gestione delle proprie competenze.

Ma è altrettanto chiaro che l’evasione è sinonimo di insofferenza proprio verso quelle istituzioni, siano esse autonome o no, preposte a raccogliere soldi da investire in opere pubbliche e sociali ovvero, strutture e servizi utili ai cittadini. Difendere gli evasori diventa, dunque, un modo come un altro di rimarcare la distanza tra le istituzioni e il privato. Pertanto, affermare che “l’evasione non crea allarme sociale” è aberrante perché, oltre a difendere gli evasori, che sono, secondo la legge italiana, dei criminali, non si tiene conto degli effetti che l’evasione ha sull’insieme del sistema fiscale. Sistema che, lo si voglia o no, fa parte della democrazia e serve, appunto, a recuperare soldi per i servizi ai cittadini.

Con le sue parole, il sig. Schneck dimostra solo un’insofferenza verso quel popolo che dice di difendere. 

Difendere gli evasori, che per lo più sono industriali, commercianti e liberi professionisti, non si difende certo il lavoratore, l’operaio e il pensionato, quella parte della società ove è accumulato la maggior parte del reddito. Questo significa, come d’altra parte s’è sbandierato ultimamente, far pagare più tasse ai dipendenti di ogni genere.

Fonte notizia: l’adige.it

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