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Libia: pericolosa escalation militare. In arrivo 10.000 mercenari

La guerra in Libia sta assistendo negli ultimi giorni ad una pericolosa escalation militare su tutti i fronti. Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, organizzazione non governativa con sede a Londra, il presidente turco Erdogan starebbe inviando nel paese nordafricano circa 10.000 mercenari reclutati in Siria, allo scopo di supportare militarmente le forze del Governo di accordo nazionale (GNA) del premier Fayez al-Sarraj contro l’Esercito nazionale libico (LNA) del generale Khalifa Haftar.

L’ultimo gruppo di mercenari siriani, formato da circa 500 uomini, sarebbe arrivato nella regione della Tripolitania nelle ultime ventiquattro ore. Per quanto riguarda, invece, il territorio attualmente sotto il controllo del generale Haftar, gli esperti delle Nazioni Unite stanno indagando sull’arrivo di contractor provenienti da Australia, Francia, Malta, Sudafrica, Regno Unito e Stati Uniti, ingaggiati da compagnie specializzate con sede negli Emirati Arabi Uniti, paese che sostiene Haftar. Questi si aggiungono ai mercenari già arruolati dalla Wagner, compagnia militare privata russa che ha strettissimi rapporti con il Cremlino, anch’esso alleato di Haftar.

Per quanto concerne i combattimenti aerei, si segnala negli ultimi giorni il trasferimento di 8 caccia di fabbricazione russa nella base aerea di Jufra, controllata dalle forze dell’esercito di Haftar. Secondo gli osservatori, i caccia in questione provengono dalla base aerea russa di Hmeimim, in territorio siriano. Secondo testimonianze rilasciate all’agenzia di stampa Nova, i velivoli trasferiti in Libia hanno equipaggi siriani e durante il viaggio sono stati scortati da due aerei, poi tornati in Siria, appartenenti all’aeronautica russa. 

Sono tutti segnali che già da diversi giorni hanno messo in allarme buona parte degli analisti e della comunità internazionale, facendo temere una nuova e rapida escalation militare nel conflitto libico, con entrambi gli schieramenti in campo che si stanno chiaramente preparando ad imminenti offensive terrestri ed aeree di notevole intensità. La Libia, inoltre, sembra essersi ormai da tempo trasformata in un terreno di scontro indiretto soprattutto tra la Turchia e il Qatar da una parte (entrambi sostenitori del Governo di accordo nazionale di Tripoli), e Russia, Egitto, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti (alleati di Haftar) dall’altra. 

Foto: EU Civil Protection/Flickr

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