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Lettera di precisazioni dell’Ambasciata dello Sri Lanka

Pubblichiamo una lettera dell'Ambasciatore dello Sri Lanka in Italia, in risposta ad un articolo di Gianleonardo Latini del 10 ottobre 2011.

L’Ambasciata di Sri Lanka desidera rispondere all’articolo dal titolo “Democrazie Speciali: Sri Lanka” i cui contenuti riportano svariati errori di fatto ed interpretazioni errate e pregiudizi.
 
Pur essendo liberi di utilizzare le informazioni pubblicate dalle varie organizzazioni, è di fondamentale necessità che i mezzi di comunicazione siano fattivamente accurati e obiettivi nel riportare le informazioni e nel riferire punti di vista opposti, i quali sono, fra l’altro, di pubblico dominio.
 
Innanzitutto, lo Sri Lanka è entrato in una nuova era di pace e relazioni amichevoli fra le sue diverse popolazioni. E’ la stessa patria delle comunità Singalesi, Tamil, Musulmane, Burghers e Malese, che praticano secolari religioni mondiali, quali Buddhismo, Induismo, Cristianesimo e Islam. Nel maggio 2009 sono stati fatti degli importanti progressi dal punto di vista dello sviluppo, della pace e della riconciliazione sotto la guida del Presidente Mahinda Rajapaksa, dopo la neutralizzazione della più spietata organizzazione terroristica, il comando LTTE.
 
Dopo oltre trent’anni di conflitto, la democrazia, la sua pratica e le istituzioni, sono state ristabilite in ogni parte del paese, incluse quelle aree in cui operavano i terroristi. Per questo motivo, le popolazioni Sri Lankesi e specialmente quelle coinvolte nel vecchio conflitto non vivono più nella paura e nella repressione dei terroristi, ma sono riuscite a creare un ambiente di pace e speranza che ha portato all’eccezionale opportunità di eleggere, democraticamente, i propri rappresentanti politici dell’assemblea legislativa a livello locale, regionale e nazionale. In alcuni casi anche dopo 14-15 anni. Questo è il nuovo Sri Lanka democratico, volutamente ignorato dall’autore dell’articolo.
 
Poiché l’articolo presenta numerosi errori e interpretazioni erronee, desideriamo evidenziarne alcuni e richiediamo che il nostro punto di vista sia pubblicato in toto e con egual rilievo.
 
Con riferimento al Regolamento di Emergenza: dopo oltre trent’anni di sofferenza a causa del flagello del terrorismo per mano di terroristi brutali e di salvaguardia del paese dalla grande minaccia posta alla democrazia, verso la fine di agosto lo Sri Lanka mise in atto il Regolamento di Emergenza, che prevedeva l’attuazione di leggi adeguate contro il ritorno del terrorismo. Infatti, il mantenimento della rete di sicurezza è fondamentale per la sicurezza nazionale in ogni democrazia del mondo, che si tratti di Italia o Sri Lanka.
 
Lo Sri Lanka ha fatto grandi progressi per quanto riguarda la riconciliazione e la riabilitazione degli ex-membri terroristici delle Tigri Tamil, considerate dal FBI come “l’organizzazione terroristica più spietata al mondo”. E’ estremamente increscioso il fatto che l’articolo faccia riferimento alle tanto discusse dichiarazioni dell’Amnesty International, mentre la realtà e lo stato dei fatti siano totalmente differenti.
 
Nel programma di riabilitazione iniziato dal Governo, su 11.700 membri terroristi che si arresero alle Forze di Sicurezza dalla sconfitta del LTTE avvenuta nel maggio 2009, quasi 10.000 hanno intrapreso un programma di riabilitazione e sono stati rilasciati nell’ottobre 2011. La parte restante è ancora in riabilitazione. I membri, che erano per la maggior parte membri di un nucleo intransigente, sono in via di riabilitazione. Istruzione, formazione e sviluppo delle abilità sono stati gli elementi chiave del processo di riabilitazione. Nel mese di agosto 2011, 108 ex-terroristi hanno partecipato all’Esame per gli Studi di Livello Avanzato (di accesso all’Università) e a dicembre 2010 il 50% dei membri riabilitati ha partecipato all’Esame per gli Studi di Livello Ordinario.
 
Il programma di riabilitazione comprende anche disposizioni per la vita e le abilità commerciali, l’insegnamento delle lingue e della comunicazione, ma anche la falegnameria, la saldatura, l’artigianato, la pittura, la manutenzione, in modo che a partire da una mentalità militare, questi giovani Sri Lankesi si impossessino dei mezzi per tornare a una vita normale, lontano dall’influenza dei leader terroristici. Il processo di riabilitazione è frutto della stretta collaborazione tra il Governo, il settore privato, le ONG, i detenuti e perfino le rispettive famiglie. Il Governo si è impegnato sostanzialmente anche dal punto di vista budgetario, per un totale di 750 milioni di Rs in questo anno.
 
Le aziende del settore privato hanno dimostrato interesse ad assumere i soggetti riabilitati, soprattutto nel settore dell’esportazione tessile. Lo scorso giugno, giunte alla fine del processo di riabilitazione, 400 donne ex-appartenenti al LTTE hanno ottenuto posti di lavoro in una fabbrica di abbigliamento.
 
Per questo motivo, la dichiarazione presente nel vostro articolo relativa all’ex-terrorista che viveva sotto la minaccia di tortura e morte è decisamente erronea e certamente tendenziosa.
 
L’autore non sembra pienamente consapevole o ignora tendenziosamente che i Regolamenti di Emergenza in Sri Lanka, implementati in passato per affontare una situazione straordinaria relativa alla necessità di proteggere il paese e il popolo dalle forze terroristiche, attualmente sono stati annullati.
 
I Regolamenti di Emergenza sono stati annullati completamente, in considerazione del costante processo di normalizzazione nel paese. Tale tematica è stata ampiamente trattata. A partire da maggio 2010 il Governo dello Sri Lanka ha ristretto le competenze dei Regolamenti di Emergenza al mantenimento dei progressi relativi alla situazione del territorio.
 
Il riferimento al tanto contestato “Rapporto Darusman” è increscioso, considerando la natura profondamente inaccurata del rapporto, i pregiudizi e le inattendibili dichiarazioni presenti al suo interno. I contenuti e la credibilità del rapporto sono stati seriamente messi in dubbio fin dalla prima apparizione, nell’aprile 2010, e il fatto che il rapporto si basi su informazioni provenienti da fonti inattendibili è ben risaputo ed è stato ampiamente trattato. Tali dichiarazioni sono state seriamente messe in dubbio non solo dal Governo dello Sri Lanka ma, in modo costante, anche dagli analisti indipendenti.
 
Si è sottolineato il fatto che la sconfitta del terrorismo rappresenta la salvezza di quasi 300.000 civili Tamil innocenti, che furono fatti prigioneri e utilizzati come scudi umani dai terroristi fino alle fasi finali del conflitto. La maggioranza è stata reinsediata (circa il 90%), ad eccezione di alcune migliaia di persone impossibilitate a ritornare alle proprie abitazioni a causa del costante sminamento, successivo al piazzamento di mine terrestri durante il conflitto da parte del gruppo terroristico.
 
E’ importante anche evidenziare che per oltre 30 lunghi anni, il popolo dello Sri Lanka appartenente a tutti i gruppi etnici e religiosi ha sofferto immensamente per mano del LTTE, un gruppo terroristico che fu proscritto negli Stati Uniti, nel Regno Unito, nell’Unione Europea (compresa l’Italia), in Canada, in India, ecc., e che è tuttora un’organizzazione terroristica bandita.
 
Considerando i numerosi errori di fatto e i pregiudizi degli autori, desideriamo esprimere il nostro forte dissenso verso i contenuti del suddetto articolo intitolato “Democrazie speciali: Sri Lanka”.
 
Per ottenere eventuali chiarimenti o informazioni su differenti aspetti dello Sri Lanka, i giornalisti possono contattare direttamente l’Ambasciata via mail, fax o telefono.

Commenti all'articolo

  • Di Ferruccio Crippa (---.---.---.55) 1 novembre 2011 06:28

    Grande apprezzamento per le parole del nostro Ambasciatore in Sri Lanka. Io tentai precedentemente di evidenziare e chiarire, con Babylon e Peace Reporter, le inesattezze e le manipolazioni delle verità che ritenevano di pubblicizzare....... non sono un Ambasciatore e non ho avuto riscontro.

    Finalmente qualcuno è riuscito a dire il vero e, debbo riconoscerlo, qualcuno lo ha pubblicato.... evidentemente la diaspora Tamil sta perdendo potere.

    Un italiano che vive in Sri Lanka, non filogovernativo , sono il primo a criticare i politici locali, ma amante della verità.

    Ferruccio Crippa

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