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Lettera dei Comitati Rifiuti Zero di TV e VE

Riportiamo integralmente una lettera scritta da Marcella Corò e Anna Maria Faccin dei Comitati Riuniti Rifiuti Zero di TV e VE. L’articolo è stato inoltre pubblicato su giornali locali veneti.

Egr. Direttore,

abbiamo sempre condiviso le ragioni dei molti cittadini di Vicenza costretti a mobilitarsi contro il progetto di ampliamento della Base Militare USA. Dopo la dura sentenza del Consiglio di Stato del 29 Luglio scorso, Le chiediamo gentilmente un po’ di spazio per poter ribadire al Comitato “No Dal Molin” tutta la nostra solidarietà. Pensiamo che quella sentenza, che ha annullato la sospensiva dei lavori per la nuova base, decretata all’incirca un mese prima dal TAR del Veneto, sia emblematica dell’enorme divario che si sta sempre più aprendo tra chi ci governa ed il popolo cosiddetto “sovrano”. Mentre il TAR del Veneto ha posto, tra i punti fondanti la sua sentenza, il fatto che il consenso, presentato dal Governo italiano agli USA, “risulta espresso soltanto oralmente e appare estraneo ad ogni regola inerente all’attività amministrativa“, il Consiglio di Stato obbietta che “l’atto di assenso del Governo italiano (…) costituisce espressione di potere politico, insindacabile a livello giurisdizionale”. Dal vocabolario, insindacabile significa: che non si può controllare, esaminare, né specialmente criticare. Tradotto in parole povere : chi ha deciso, l’ ha fatto perché ne ha il potere, perché una legge glielo permette e questa legge, pensate un po’…! , è un Regio Decreto del 1924 ! Quando cioè le donne non avevano ancora diritto di voto, quando l’analfabetismo era alle stelle, quando la terra era per la gran parte ancora proprietà di pochi e chi la lavorava viveva in condizioni di servo. In tutti questi anni, i vari governi che si sono succeduti perché non hanno pensato di abolire questo art. 31 del Regio Decreto sopra citato, che ha permesso al Consiglio di Stato di calpestare le aspettative di tante persone,donne soprattutto, che stanno lottando per dare un futuro ai loro, e ai nostri figli ? Perché si fa tanta cagnara per cambiare la Costituzione, una carta di diritti e di doveri tra le migliori nel mondo, e si tiene invece un simile decreto, espressione di un tempo e di una condizione culturale che non c’è più? Probabilmente, crediamo noi, perché , quando vengono meno gli strumenti della vera democrazia per tanti motivi, ma soprattutto per far prevalere l’interesse di pochi su quelli della collettività, serve tirar fuori questi regi decreti , per imporre il potere, e in effetti il Consiglio di Stato lo dice chiaramente: l’assenso dato alla base è espressione di potere politico. Ma questo potere si fonda veramente sul consenso popolare? veramente trae forza da esso, come qualcuno vorrebbe far credere, oppure le forze che lo sostengono sono di altra natura e mirano a interessi particolari ? La giusta protesta dei Vicentini contro la base USA è anche una chiara denuncia della mancanza di informazione, mancanza di coinvolgimento e ascolto dei cittadini, che non dovrebbero essere più trattati come sudditi, ma considerati in grado di decidere del proprio futuro, di partecipare alle scelte che investono il territorio in cui vivono, soprattutto quando queste scelte riguardano l’uso e la tutela delle risorse che permettono la vita, quali l’aria, l’acqua e la terra.

 

Questo che stiamo subendo ormai da parecchio tempo è un modo di governare che nasconde le carte, lavora per vie traverse e sotterranee, fa il contrario di quello che proclama di fare, mandando in alcuni casi anche l’esercito contro chi protesta. I Commissari Straordinari si moltiplicano, dovunque c’è un’emergenza che viene risolta con leggi - obiettivo, decreti d’urgenza, e perfino regi decreti.

 

Sempre più segrete rischiano di diventare le decisioni in materia di energia, termovalorizzatori, siti nucleari e militari, anche se riguardano la vita e il futuro di migliaia e più di cittadini. La lotta dei “NO DAL MOLIN”non ha valenza solo locale ma oltrepassa i confini nazionali, come ha dimostrato la presenza di tanti cittadini stranieri sempre presenti alle loro manifestazioni; non è contro il popolo americano, ma contro certe scelte di chi lo governa; non è solo mirata alla tutela delle falde acquifere e dell’area verde che verrebbero distrutte dalla nuova base, ma a evitare che Vicenza e tutta l’Italia del nord diventino bersaglio di future guerre e punto di partenza per aerei, carichi di bombe, da sganciare su altre popolazioni, inermi , come purtroppo da molte altre basi già sta avvenendo. Per questo riteniamo che il Comitato “No Dal Molin” e quanti collaborano con esso,meritino grande solidarietà, aiuto e profonda riconoscenza.

 

Cordiali saluti

 

Marcella Corò e Anna Maria Faccin dei Comitati Riuniti Rifiuti Zero di TV e VE

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