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Le verità del cavaliere

grandi ascolti fatti da Servizio pubblico di Michele Santoro sono stati immediatamente strumentalizzati dall’entourage berlusconiano e interpretati come una palese vittoria del Cavaliere nello scontro col suo storico antagonista. Nulla è più falso di questa interpretazione in quanto Berlusconi, tra le sue recenti presenze televisive, annovera anche quella a Otto e mezzo: in un’ora di grande ascolto, subito dopo il telegiornale condotto da Enrico Mentana, lo share non ha però raggiunto livelli di grande rilevanza.

La curiosità del pubblico televisivo è stata viceversa stimolata dal ricordo del cosiddetto "editto bulgaro" con cui Berlusconi aveva epurato Santoro congiuntamente a Biagi e Luttazzi. Che Berlusconi abbia assunto nel corso della trasmissione atteggiamenti via via più clowneschi e disinvolti è un dato di fatto che testimonia il suo spirito battagliero: tuttavia questa condotta non maschera la pochezza della sua proposta politica infarcita di promesse obsolete e di reiterate menzogne che costituiscono la costante di un mediocre imbonitore piuttosto che di uno statista di vero spessore. Di fronte alle domande incalzanti di Santoro e dei suoi collaboratori si è trovato in palese difficoltà ed è stato spesso costretto ad arrampicarsi sugli specchi o a eludere in modo evidente quanto richiesto a dimostrazione che, sotto l’aspetto squisitamente politico, solo i suoi acritici fans potevano alla fine parlare di un’eclatante vittoria. Certamente l’esposizione mediatica gli ha portato qualche consenso in più: ma da qui a dire che l’uomo è un poltico credibile, il salto è decisamente arduo.

A sostegno di quanto affermato voglio brevemente ricordare le palesi bugie e le costanti manipolazioni dei fatti che hanno caratterizzato le sue risposte. La prima riguarda l’Imu, introdotta dal suo governo con decreto legislativo nel marzo 2011, e proposta da Monti col decreto Salva Italia del dicembre 2011. Berlusconi ha sostenuto di essersi opposto vigorosamente affinché fossero apportati cambiamenti, ma a fronte di qualche emendamento presentato nel corso dell’iter parlamentare, non è mai emersa una manifesta contrarietà alla proposta governativa. Berlusconi, col suo consueto stile, non sapendo più che pesci pigliare è arrivato a dire che Monti non ha recepito le proposte del Pdl perchè è un personaggio dalla "testa dura".

Come secondo elemento va ricordato che nei tre anni e mezzo del suo ultimo governo Berlusconi ha reiteratamete negato l’esistenza della crisi affermando, anche nel corso di Servizio pubblico, che quanto detto nel 2009 (benché le sue parole fossero del 2011, ndr) era la verità assoluta. Peccato che Eurostat avesse decretato, proprio per il 2009, un crollo del Pil del 5,5% alla faccia di chi sosteneva che i consumi degli italiani fossero elevati, che i ristoranti fossero pieni e che i voli aerei registrassero il tutto esaurito. Berlusconi ha sostenuto che la crisi fosse esplosa solo nel 2011 dimenticando che nel novembre dello stesso anno, pochi giorni prima delle sue dimissioni, aveva ribadito la litania che ho prima ricordato.

Il terzo aspetto da menzionare riguarda la battaglia sugli spread. Nella trasmissione di Vespa aveva sostenuto che il repentino aumento degli spread fosse stato determinato dalla Bundesbank che nel luglio 2011 aveva imposto alle banche tedesche la vendita dei Btp italiani. Da Santoro ha cambiato versione dicendo che la colpa è della Deutsche Bank, banca tra l’altro privata, che in giugno ha venduto i titoli di stato italiani sul mercato secondario. Ad onor del vero la vendita di quei titoli risale ad aprile, ben tre mesi prima che deflagrasse il problema del nostro debito pubblico. Quindi, che cosa c’entrano le banche tedesche?

La quarta menzogna riguarda l’entità del nostro debito pubblico. Berlusconi ha sostenuto che il rapporto Debito-Pil comunemente sbanderiato è falso in quanto non viene presa in considerazione l’economia sommersa. Questa affermazione è provatamente falsa in quanto l’Istat prende in considerazione il sommerso ormai da 25 anni nella misura del 17%.

Un ulteriore aspetto da valutare è la concezione che Berlusconi ha dell’organizzazione statale. Egli sostiene che l’Italia è ingovernabile in quanto è impossibile legiferare in tempi contenuti. È arrivato ad affermare che il Presidente Napolitano ha consentito a Monti il ripetuto uso della decretazione d’urgenza mentre a lui questo non è stato sostanzialmente permesso. La falsità di questa affermazione sta negli atti parlamentari: tralasciando la legislatura 2001/2006, ma valutando solo il periodo 2008/2011, si può constatare come il suo governo abbia presentato e fatto approvare almeno un’ottantina di decreti legge. Anche se la sua stravagante visione liberal-democratica lo porterebbe a preconizzare un Presidente del Consiglio con poteri pressochè assoluti (la sua amicizia con Putin non è poi così strana), la possibilità di incidere con leggi efficaci l’ha sicuramente avuta. Se nonostante questo l’Italia negli ultimi dieci anni è fortemente peggiorata, qualche domanda se la dovrebbe porre.

Anche se si potrebbero menzionare altri punti contraddittori emersi dalle ultime apparizioni televisive del Cavaliere, mi pare opportuno citare l’unica proposta che ha sapore di novità: la defiscalizzazione delle assunzioni di giovani (citata a Porta a Porta e non ripresa a Servizio Pubblico) . La stranezza però non manca: questo tipo di norma era stato introdotto dal governo D’Alema e quando Berlusconi divenne Presidente del Consiglio nel 2001 si affrettò ben presto ad abrogarla.

È evidente come "le verità" raccontate dal Cavaliere cozzino sistematicamente con la storia di questi ultimi anni: la manipolazione della realtà e la cronicità della menzogna non possono essere fattori che danno credibilità a un leader politico. Solo contando sull’ignoranza o sulla mancanza di memoria storica si può pensare di riuscire a convincere chi non vede Berlusconi con gli occhi di un fanatico tifoso. 

Commenti all'articolo

  • Di paolo (---.---.---.67) 16 gennaio 2013 12:21

    Caro Giovanni ,chi sia Silvio lo sanno tutti compresi quelli che lo votano ,con le scontate eccezioni dei soliti deficenti che albergano in ogni settore della società .

    Ma bisogna fare una netta distinzione tra chi è Silvio e cosa è stata la trasmissione di Santoro .Sul piano mediatico Silvio non è mai stato in difficoltà ad eccezione del confronto con Giulia Innocenzi sulla questione dei titoli venduti dalle banche tedesche ,anzi direi che ha trionfato proprio perché il taglio della trasmissione che ha voluto Santoro è servito per esaltare le sue capacità di raccontare le sue "verità " . Purtroppo Santoro ha guardato più allo share che ai contenuti .Probabilmente una maggiore incisività delle domande avrebbe indotto Silvio ad alzarsi ed andarsene e allora ti saluto caterina ,con una emittente ,ovvero La 7 ,che lo avrebbe strozzato .

    Montanelli , che con Silvio aveva collaborato come direttore de "Il Giornale" , lo defini’ un bugiardo patologico che , proprio per questa sua specificità unita ad una abilità universalmente riconosciuta , lo pone ad un tasso di pericolosità sociale altissimo .

    Però bisogna avere l’onestà intellettuale nel riconoscere i fatti per quello che sono.

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