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Le primarie pugliesi del PD: forse è voglia di democrazia

Le primarie pugliesi del PD: forse è voglia di democrazia

La vittoria di Nichi Vendola su Giuseppe Boccia alle primarie del Partito Democratico per l’elezione del Governatore della Puglia è stata da più parti indicata come una solenne sconfitta del PD; ed in questo qualcosa proprio non quadra.
 
Wikipedia riporta (controllatelo bene anche voi) che «Le elezioni primarie sono una competizione elettorale attraverso la quale gli elettori militanti di un partito politico decidono chi sarà il candidato del partito (o dello schieramento politico del quale il partito medesimo fa parte) per una successiva elezione di una carica pubblica».
 
Se così è, non si capisce come sia possibile che il Partito Democratico abbia potuto partecipare ad una sua competizione interna di questo tipo:
a) contro sé stesso;
b) riuscendone per di più sconfitto.
 
Passando, poi, ai numeri (73% a Vendola e 27% a Boccia), la percentuale “bulgara” di consenso a Vendola rende le cose ancora più difficili da capire. Delle due l’una: o fra i due esponenti politici vi è un vero e proprio abisso, quanto meno nell’essere in sintonia con le aspirazioni e gli ideali dei pugliesi, oppure un qualche altro fattore è intervenuto a creare questo così ampio divario.
 
Orbene, quello che subito salta agli occhi è che la quasi totalità degli esponenti politici del PD ha espresso il suo endorsement, come si dice nell’America patria delle elezioni primarie, a favore di Boccia. Volete vedere che è stato proprio questo a causarne la sconfitta?
 
Ad esempio il corpo elettorale pugliese si potrebbe essere espresso, per così dire, contro una gestione oligarchica del Partito Democratico, ossia “dall’alto”, ed a favore di una sua gestione democratica, ossia “dal basso”; in tal caso, chi fossero i concorrenti non aveva molta importanza perché era prevalente, per l’elettore, dimostrare di decidere lui chi far governare e chi no.
 
Questo potrebbe anche spianare la strada ad una riconferma di Vendola alla Presidenza della Regione Puglia: il desiderio di democrazia potrebbe albergare in tutto il corpo elettorale, e non solo in quello di sinistra, e la sua candidatura potrebbe richiamare i voti sufficienti per vincere il confronto con il candidato delle destre.
 
Così tutto tornerebbe a quadrare.

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