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Le primarie del tempo perso

Contare le pecore? Smacchiare i giaguari? Insegnare alla Santanchè le regole base dell'educazione, o andare a votare alle primarie del Pd? Qual è il modo migliore di perdere tempo?

Grande successo delle primarie. Milioni di cittadini, ordinatamente, pacificamente, hanno partecipato alle votazioni indette per (così pare) scegliere il candidato premier del centrosinistra. Probabilissima la vittoria di Bersani, qualche chance per l'outsider Renzi, le briciole per gli altri. Ma quale partito avrà il compito di guidare il leader cosi tanto democraticamente eletto?

L'apparato ha un elenco di problemi con la giustizia impressionante, per chi sceglie di leggerlo. La difesa dei privilegi di ogni tipo pare essere stata la stella polare: boicottaggio dell'abolizione delle province, finanziamento anche ai partiti defunti, diritto alla pensione anche con tre giorni da deputato, mancato divieto di doppi e tripli stipendi; un quadretto confortante.

Anche nel suo ruolo di opposizione il Pd non ha brillato; dopo le dichiarazioni di Violante di salvaguardia di Mediaset e del conflitto di interessi, la legge salva-Rete4 di D'Alema, si è passati ad un consociativismo acclarato. Nell'ultima legislatura il 34% dei provvedimenti del governo B., scudo fiscale compreso, è passato per l'assenza alle votazioni di membri dell'opposizione. Sull'appoggio acritico al governo Monti stendo un velo pietoso. Dunque, per cosa stanno votando queste persone?

A prescindere dagli esiti, il vincitore non impugnerà la riforma dell'articolo 18, non sanerà il conflitto di interessi, non libererà l'informazione dai partiti e dai gruppi di potere, non riformerà la giustizia a freno della corruzione ormai endemica. E neppure si potrà obiettare qualcosa: non solo non lo hanno promesso, ma non ne hanno neppure parlato.

Ciò nonostante queste persone vanno, discutono, magari animatamente e con partecipazione, sperando in un futuro diverso grazie al Pd: beati loro. Io, da par mio, ho scelto di smacchiare giaguari; non chiedetemi la Santanchè, sarebbe veramente troppo.

Ah l'uomo che se ne va sicuro,
agli altri ed a se stesso amico,
e l'ombra sua non cura che la canicola
stampa sopra uno scalcinato muro!

E. Montale

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