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 Home page > Tribuna Libera > Inps: le bugie hanno le gambe corte cara Fornero

Inps: le bugie hanno le gambe corte cara Fornero

Nella guerra di numeri fra INPS e la Fornero si è scatenata un'altra battaglia. INPDAP e sbilancio dell'INPS. Non è che abbia molta simpatia per Mastropasqua. Sì, lo ammetto, in questo mio atteggiamento vi è anche un po' d'invidia per i suoi guadagni, non tutti meritati e spropositati, sia per la sua intelligenza sia per le sue capacità manageriali multiruolo e multifunzioni. Ma stando ai numeri che son usciti dall'INPS, sia stante la replica della Fornero, non posso che dare atto a Mastropasqua.

La Fornero non è che sia un mostro in aritmetica, lo dimostra la vicenda esodati, e nemmeno di umiltà visto l'arzigogolata difesa senza smentita, ma con ammissione, non esplicita, letta alla Camera, sempre per la stessa vicenda.

Anche in questa vicenda non è che ne esca tanto bene. Infatti, la sua tesi, nel suo intervento alla Commissione parlamentare, è: Si i numeri sono veri (finalmente!), ma lo sapevamo. Come se la sua ammissione di conoscenza possa risolvere la questione, ma l'averlo saputo e non reso pubblico puzza di menzogna lunga un chilometro.

"Non mi sembra che ci siano fatti nuovi: sapevamo - ha affermato Fornero - che l'Inpdap era in forte squilibrio". E qui una sciorinatura di colpe non proprie, che loro non sono colpevoli di colpe passate, che loro sono stati chiamati a risanare, che il baratro è vicino e tutta l'armamentario solito. Ed è inutile dire che il problema non è non ammettere che ci sia il baratro (cosa che ha fatto per decenni la maggioranza che la sostiene), ma chi la sta pagando questa crisi?

Ma la chicca sta per arrivare. La sintesi è la seguente. Non sarà più come in passato! Una volta che è stato accertato il disavanzo dell'INPDAP e dell'ENPAS, prima, era lo Stato che interveniva a risanare e a finanziare. Ora non più. Lo Stato non interverrà più. Di chi è il disavanzo? Dell'INPS? E quindi son affari dell'INPS farvi fronte, (tradotto dei lavoratori dipendenti che avranno meno prestazioni e maggiori contributi)

Vi è rischio per le pensioni? Ma neanche per sogno! Dice la Fornero orgogliosamente. Noi abbiamo cambiato le regole. Prima ci doveva essere, per forza, un equilibrio fra contributi e prestazioni. Ora non più. I contributi, (le entrate) sono maggiori (vedi l'attivo dell'INPS, già ante accorpamento e ancor più ante riforma) rispetto alle uscite (Prestazioni pensionistiche) e, quindi, l'INPS ha come tendenza tutte le capacità finanziarie per sopperire anche al disavanzo dell'INPDAP (ma questo avanzo non è dovuto alle maggiori entrate, come era prima della riforma, ma alle minori uscite previste dalla riforma). 

Ora il vecchio detto popolare che bisogna saper raccontare le bugie e che queste hanno le gambe corte, ha anche in questo caso, dimostrato di essere vero. Non era la Fornero (supportata da Ichino, da Boeri, Fassina, ecc ecc e dal PD tutto) ad aver sbandierato ai quattro venti che la riforma delle pensioni era stata fatta a favore dei giovani e per dare una pensione e un futuro a loro? E non era stata lei stessa insieme allo sdegno di tutto il governo e maggioranza a sostenere che non era vero che questa riforma era per fare cassa e ripagare il deficit dello stato a spese, ancora una volta, dei lavoratori subordinati (una volta con le maggiori tasse, balzelli ed un altra con prelievi mascherati dal salario differito?)?

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