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Le 150 ragioni dei No Tav (che PD, Il Giornale, Libero e La Stampa ignorano)

Non c'è niente di peggio del trasformare un problema politico, sociale, ambientale ed economico in una semplice questione di ordine pubblico. E' quello che sta accadendo da anni con i No Tav: da vent'anni a questa parte infatti nessun governo - di centro-sinistra, centro-destra o "tecnico" - ha voluto dare credito alle motivazioni degli abitanti della Val di Susa, alla faccia del tanto sbandierato confronto democratico: negli ultimi mesi, tuttavia, la repressione del dissenso è diventata massiccia e pressoché quotidiana. 

Le manganellate facili (spesso anche ai danni di cittadini inermi) hanno trovato alleati ovunque: nei poteri industriali, in quelli politici e in quelli mediatici. Fassino ieri ha ribadito la posizione del Partito Democratico:

"Il confronto e la dialettica sono legittimi, ma per esprimere le proprie opinioni bisogna poter vivere in un Paese democratico e libero dove nessuno viene insultato e oppresso per le opinioni espresse. E l'Amministrazione Comunale intende agire ogni giorno perché Torino sia una citta' in cui ogni cittadino sia rispettato nelle sue convinzioni. Ribadiamo l' impegno per sostenere una scelta che noi consideriamo strategica per lo sviluppo della città, della Regione e del Paese. La Tav è un'opera strategica irrinunciabile di interesse locale e nazionale". 

Ma ancora una volta a dare il meglio di sé è Il Giornale, che stamattina ha sparato in apertura "Altro che eroe, è solo un cretinetti", riferendosi all'incidente accorso ieri a Luca Abbà, rimasto folgorato su un traliccio dell'alta tensione.

Spiegano i suoi amici: "Luca aveva raggiunto la baita, ed era salito su un pilone ad un’altezza di 10 metri, i rocciatori hanno iniziato a salire, lui ha avvisato che se fossero saliti avrebbe continuato la sua arrampicata e così è stato! Ad un certo punto si è vista una scintilla… Luca è caduto quasi a peso morto da un’altezza di 15/20 metri, è rimasto a terra immobile, i compagni non sono riusciti ad avvicinarsi… si è temuto il peggio perché sono passati almeno 10-15 minuti ma non è stata fatta arrivare l'ambulanza, nonostante all’interno del fortino ce ne siano almeno due e possano raggiungere la postazione". A confermare questa versione dei fatti è la testimonianza di Alberto Perino, leader No Tav.

Luca Abbà è un contadino e stava protestando contro l'esproprio dei terreni degli abitanti della zona: terreni che rappresentano l'unica fonte di lavoro e sussistenza per molti di loro. Proprio l'ordinanza prefettizia, tuttavia, non parla affatto di esproprio, ma vieta la viabilità a persone e mezzi, nonché l'attività venatoria. Perché, dunque, le forze dell'ordine ne hanno autorizzato la recinzione? 

Per questa ragione 22 legali No Tav hanno scritto: 

"Lo stesso articolo 19 della legge di stabilità (di cui si fa menzione nell'ordinanza prefettizia, ndr), che individua il sito di interesse strategico nazionale, è affetto da illegittimità costituzionale anche per carenza della necessaria specificità in ordine all’individuazione dei cantieri ivi indicati;

prova ne è che nello stesso articolo 19 viene individuato in Chiomonte anche il cantiere del tunnel di base che notoriamente non sarà in Chiomonte bensì a Susa.

L’ ordinanza non costituisce inizio della attività espropriativa in quanto il Prefetto non ha comunque affatto autorizzato l’occupazione dei terreni privati e, ciononostante, le forze dell’ordine hanno permesso la recinzione dei terreni privati in assenza di alcuna autorizzazione.

L’ ordinanza limita ed interdice esclusivamente la viabilità e l’accesso su un’area oggettivamente indeterminata ed indeterminabile.

Abbiamo provveduto nei giorni scorsi a diffidare la questura e la prefettura ad occupare ovvero agevolare l’eventuale occupazione dei terreni e ciò in nome e per conto del signor Luca Abbà; nonostante ciò di fatto le forze dell’ordine hanno permesso la recinzione dei terreni privati in assenza di valido titolo, estendendo l’area militarmente presidiata senza che nessuno sappia o possa sapere quali saranno i suoi nuovi confini.

Verificheremo la necessità di presentare esposto alla Procura della Repubblica di Torino per integrazione del reato di cui all’art 633 c.p. nei confronti di chi materialmente ha recintato e in tal modo occupato i terreni di proprietà privata, nonché nei confronti di chi abbia agevolato e/o concorso ad agevolare la suddetta condotta.

Ribadiamo che ad oggi non esiste alcun progetto esecutivo dell’opera che dovrebbe necessariamente indicare, individuare e delimitare l’area del cantiere. La predetta circostanza è stata confermata la stessa LTF con nota del 23/12/2011; e non potrebbe essere altrimenti: infatti ad oggi non si ha notizia di alcuna gara ad evidenza pubblica, sebbene si tratti di opere di impegno economico multimilionario e suscettibili di stimolare gli appetiti di tanti, mafia e ‘ndrangheta comprese".

Naturalmente le informazioni che vi abbiamo dato non sono nascoste in un polveroso cassetto, né coperte da qualsivoglia segreto. Si tratta di notizie di dominio pubblico, reperibili in rete in pochi minuti, che Alessandro Sallusti, direttore de Il Giornale, ha volutamente ignorato:

"Uno che sale su un traliccio - ha scritto Sallusti - non è un eroe, è uno che mette in pratica cose cretine ed illegali. Se l'è cercata e l'ha trovata, nel caso c'è pure l'aggravante dell'età, 37 anni, che rende il tutto oltre che tragico pure patetico. Abbà è vittima di se stesso ma non l'unico responsabile della sua autodistruzione. C'è il lungo elenco di cattivi maestri che soffia sul fuoco della protesta, intellettuali, ex comici, politici con e senza orecchino che giocano con le parole e, senza nulla rischiare, ora pure con la vita degli altri. E poi ci sono i suoi compagni scellerati, che non gli hanno impedito di salire e che ora da vigliacchi accusano la polizia di avercelo issato. Già, perché come noto, i poliziotti di solito obbligano i manifestanti a scalare i tralicci e a mettere poi le mani sui fili dell'alta tensione".

Dello stesso tono è l'editoriale di Paragone su Libero: ma tra le pagine del quotidiano è anche possibile anche scovare un "curioso" sondaggio su Luca Abbà.

Anche il giornale torinese La Stampa, in un articolo di Claudio Laugeri, dipinge Luca Abbà come un pericolo pubblico, un anarchico di ferro (ma da quando essere anarchici è un reato?).

"Luca Abbà è un leader nell’ambiente anarchico torinese. Tutti lo conoscono come «Luca di Cels», dal nome della frazione di Chiomonte dove abita, poco distante dalla «Baita Clarea» diventata il ritrovo dei No Tav vicino al cantiere. Niente moglie, niente figli. (...) Quando il 3 luglio poliziotti, carabinieri e finanzieri cercano di garantire la sicurezza del cantiere, è proprio Abbà a guidare gli antagonisti lungo i sentieri di Ramat fino al Museo Archeologico, dove le forze dell’ordine avevano stabilito il quartier generale. E in svariate altre incursioni contro il cantiere Ltf, Abbà era sempre in prima linea. La sua esperienza nelle «battaglie» con la casacca dell’anarchia e la sua conoscenza del territorio ne hanno fatto in poco tempo un leader, che non ha paura di spezzare il filo del dialogo a volte costruito con fatica". 

Insomma, sempre di più i media nazionali descrivono il Movimento No Tav come un'anomalia democratica, una banda di teppisti, un problema di ordine pubblico. Pochi, pochissimi, hanno finora spiegato le vere ragioni di una protesta che va avanti ormai da oltre vent'anni e che, sotto molto aspetti, presenta degli aspetti addirittura innovativi.

Noi vogliamo spiegarvi le ragioni dei No Tav, per questo alleghiamo un documento datato qualche mese con i 150 motivi per dire no all'alta velocità Torino-Lione. 

PDF - 140.5 Kb

 

Leggi anche: No Tav: ancora scontri. Ferito manifestante, grave ma fuori pericolo

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.202) 28 febbraio 2012 14:26

    sallustri è un idiota e lo sappiamo tutti.....quanto alla stampa cosa volete che scriva un giornale che è l’espressione di quei poteri che non hanno niente a che vedere con la democrazia?????Cosa vi aspettate da giornalisti che hanno venduto il loro intelletto solo per poter ottenere stipendi che in un sistema di vera meritocrazia potrebbero solo sognarsi?????

  • Di Geri Steve (---.---.---.54) 28 febbraio 2012 14:28

    mah... in questi articoli e commenti si discute su piani molto diversi fra loro: i modi di manifestare, i modi di far rispettare la legalità, i modi di scegliere le priorità del paese...

    Mi sembra che questo articolo voglia riportare una certa razionalità, distinguendo fra TAV e TV TO-LIONE, distinguendo fra legittimità di certi provvedimenti e legittimità di resistenza e di manifestazione, distinguendo fra legalità ed abuso di potere.

    Su questa stessa pagina di agoravox è presente un articolo simile

    http://www.agoravox.it/No-Tav-manifestante-ferito-fuori.html#formulaire_forum

    e ne è scaturito un pessimo dibattito, in cui gli interlocutori si contestano senza rispondersi.

    Io ho postato questo commento, che riporto anche qui:

    Io comincerei da una considerazione che sembrerebbe una piccineria terminologica, ma che io ritengo importante:

    il movimento ha scelto di chiamarsi: NO TAV

    avrebbe potuto chiamarsi invece: NO TAV TORINO LIONE, questo lo avrebbe caratterizzato come un movimento contro una certa opera, senza preclusioni verso altre.
    Si sarebbe potuto anche chiamare: NO SPECULAZIONI SU TAV , intendendo che gli attuali progetti TAV succhiano incontrollatamente ingenti risorse pubbliche, paiono opachi nelle scelte e puzzano di tangenti.

    In generale, io mi dichiaro un SI TAV : attualmente il trasporto su lunghe distanze di persone e merci avviene in aereoplano e su gomma con forte inquinamento (gli aerei inquinano tantissimo, ma non se ne parla mai) e inaccettabile traffico stradale. Penso anche che bisogna attrezzarsi per l’esaurimento dei combustibili fossili che diventeranno scarsi e costosissimi.
    Cio’ non toglie che sono pronto a giudicare sbagliato, truffaldino o prematuro un progetto TAV se mi si portano argomenti validi.

    L’effetto NIMBY è amplificato proprio da queste confusioni e irrazionalità: come è possibile che un abitante della Val Susa si permetta di dire a tutti gli italiani e magari anche agli europei che la TAV in generale non s’ha da fare?

    Aggiungo un aneddoto: mesi fa parlavo con una torinese, originaria della Valsusa, che mi ha raccontato che a suo tempo lì ci sarebbero state analoghe opposizioni perfino contro la costruzione della normale linea ferroviaria, che oggi viene presentata come la soluzione appropriata. Sarebbe interessante verificare e approfondire.

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.221) 28 febbraio 2012 14:28
    Damiano Mazzotti

    Non sono informato sui problemi causati dalla Tav... Ma guardatevi la mappa ferroviaria della Svizzera in questo sito su www.svizzera.cc e spiegatemi perchè in Svizzera, i cittadini che gestiscono direttamente la politica non hanno avuto problemi a scavare delle gallerie.

    Per non parlare delle moderne gallerie autostradali... Magari qualche svizzero ci può spiegare meglio la cosa...

  • Di Davide Falcioni (---.---.---.123) 28 febbraio 2012 15:24
    Davide Falcioni

    allegato all’articolo c’è il documento pdf con le 150 ragioni per cui la Tav non solo non è utile, ma è molto dannosa. 

  • Di (---.---.---.38) 28 febbraio 2012 15:46

    facile per Fassino auspicare il dialogo con la gente quando LUI puo’ mandare la polizia a manganellare. Si potrebbe fare al contrario????


  • Di (---.---.---.233) 28 febbraio 2012 16:34



    qui nnbisogna lottare contro le forze del disordine...bisogna andare al fulcro.cancelliamo fassino e tutti quelli che supportano la tav.fisicamente!!!devono cominciare a tremare

  • Di (---.---.---.141) 28 febbraio 2012 16:54

    Inutile aspettarsi, non certamente sostegno, ma almeno obiettività da giornalisti (?) strapagati con i nostri soldi, che la maggior parte delle volte scrivono ciò che più fa comodo a loro ed ai loro editori. La realtà, alla faccia loro e di tutti coloro che, o non hanno capito, o non vogliono capire la legittimità delle motivazioni del Movimento NO-TAV, sta nella condivisione realizzatasi in tante altre zone d’Italia. Non li fermeranno.

  • Di (---.---.---.161) 28 febbraio 2012 19:11
    Resistenza!! I Notav sono l’ultima sana resistenza ad un sistema che chiama democrazia delle cose imposte da pochi dannosi imprenditori travestiti da politici!!
  • Di (---.---.---.241) 28 febbraio 2012 21:59

    Belpietro e Sallustri con questi tutoli/sondaggio hanno fatto sciacallaggio sulla sciagura del giovane Luca. Questi non meritano di essere chiamati giornalisti.

  • Di (---.---.---.135) 29 febbraio 2012 03:17

    E’ ORA DI DIRE BASTA AL REGIME NAZISTA-RELIGIOSO CHE GOVERNA LA REPUBBLICA ITALIANA.

     La Polizia di Stato in Italia e’ derivata dalle camicie nere reintegrate dopo la II Guerra mondiale, gli abusi fatti da quell’epoca sono ormai innumerevoli. Questo avviene primariamente perche’ il popolo italiano e’ un di tendenze estremiste e dal carattere acceso. Secondariamente perche’ l’italia e’ ancora una dittatura, dove non e’ possibile che il popolo prenda decisioni sulla propria sorte. Da ventanni alcuni personaggi che dovrebbero tutelare il diritto sono anche responsabili di intimidazioni,minacce,violenza privata e migliaia di incendi dolosi di auto in tutta Italia, questo allo scopo di diffamare e svilire la pratica sana del dissenso e del referendum. Infatti, se fossimo un paese civile, vista l’incapacita’ cronica e la disonesta’ dei politici, degli industriali, dei sindacalisti, dei giornalisti e dei funzionari pubblici in genere, dovremmo esprimerci annualmente su almeno 50 quesiti di legge da approvare o abrogare. L’Italia non e’ una democrazia, e’ un paese di criminali al governo e di fazioni di fanatici nella societa’ come nelle istituzioni, un pasticcio dove anche la chiesa puo’ sguazzare liberamente

  • Di (---.---.---.38) 29 febbraio 2012 08:41

    Io non so se sia giusto e utile fare la TAV Torino-Lione, ma come si fa a sostenere che le parole di Fassino (virgolettate) esprimano alleanza con le "manganellate facili"? Per dirlo bisogna veramente avere le fette di salame sugli occhi e sulle orecchie. Riporto il virgolettato: "Il confronto e la dialettica sono legittimi, ma per esprimere le proprie opinioni bisogna poter vivere in un Paese democratico e libero dove nessuno viene insultato e oppresso per le opinioni espresse. E l’Amministrazione Comunale intende agire ogni giorno perché Torino sia una citta’ in cui ogni cittadino sia rispettato nelle sue convinzioni. Ribadiamo l’ impegno per sostenere una scelta che noi consideriamo strategica per lo sviluppo della città, della Regione e del Paese. La Tav è un’opera strategica irrinunciabile di interesse locale e nazionale".

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