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Lavoro, casa, famiglia: sarà un gesto disperato a dettare l’agenda politica italiana?

Il cardinal Bagnasco, due anni orsono, lanciò l’appello a non sottovalutare la crisi economica poiché la stessa si era trasformata in una vera e propria crisi sociale, e probabilmente intendeva sottolineare come l’uomo, privato del lavoro e degli affetti più cari, divenga vittima di paure incontrollabili che lo pongono in una situazione di estremo pericolo per sé e per gli altri.

Da molto tempo, anche attraverso le pagine del nostro quotidiano, abbiamo snocciolato dati sempre più preoccupanti sul numero di divorzi e separazioni legali, che nel 2012 hanno quasi raggiunto quelli dei matrimoni celebrati, e dell’incidenza della precarietà economica sulla scelta di rompere i legami familiari.

Statistiche che ci dicono come un uomo su tre ed una donna su quattro siano pronti a tradire il proprio partner perché insoddisfatti del ménage familiare. Numeri dietro i quali si cela un profondo malessere dovuto non solo alla difficoltà contingente, ma, soprattutto, all’incertezza sul futuro.

Ci sorprendiamo e ci commuoviamo, poi, se questa carenza di punti di riferimento viene canalizzata in una spirale di violenza rivolta contro se stessi o contro il prossimo, come nel caso della sparatoria di Palazzo Chigi. Il calabrese Luigi Preiti, l’attentatore, probabilmente non è né uno psicopatico, né un estremista politico, come si voleva far credere nelle prime ore dopo il tragico evento. Molto più “semplicemente” è una persona che nel giro di due anni ha perso il lavoro, la famiglia e la casa.

Tre capisaldi senza i quali lo sconforto prevale sulla speranza, la fragilità prevale sull’etica e sulla morale, la lucidità cede il passo alla follia. Senza dubbio alcuno l’episodio in questione è, e resta un fatto criminale che va sanzionato con la giusta severità.

Nell’interesse della collettività è importante che il nuovo Governo, presieduto dal premier Enrico Letta, parta dalla difesa degli elementi essenziali alla dignità umana: lavoro, casa, famiglia. Una strada che deve trovare l’unità delle forze politiche in Parlamento, come sempre è accaduto in Italia di fronte alle emergenze nazionali, e la solidarietà umana nelle comunità.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di pint74 (---.---.---.103) 30 aprile 2013 18:19
    pint74

    "Una strada che deve trovare l’unità delle forze politiche in Parlamento, come sempre è accaduto in Italia di fronte alle emergenze nazionali, e la solidarietà umana nelle comunità."

    Di che Italia parli?
    Di quella del cittadino normale,presumo...i governi che si sono succeduti in questi ultimi decenni hanno quasi sempre delapidato miliardi in aiuti che poi si sono rivelati lenti,mal organizzati e fatti per aiutare,in molti casi, le aziende che ricostruivano ed erano amiche del politico di turno...
    L’Italia che descrivi era quella dell’italiano medio che partiva volontario a prestare soccorso ai bisognosi,l’Italia di associazioni come l’ANA,Emergency e tanti altri...

    Inutile,a mio parere, parlare ad un governo composto dai rappresentanti di quella politica che ci ha portati a questo punto.
    Pensi forse che non si siano accorti del problema?
    Pensi che non sappiano che gran parte della disoccupazione è nata per colpa dell’emigrazione delle nostre fabbbriche in luoghi come la Cina,a manodopera low cost e senza problemi con leggi antiinquinamento e sicurezza?
    E pensi veramente che faranno qualche cosa?
    Dopo decenni che li hai visti in azione ,beato te che credi in questo cambiamento.
    A me sembra più una favola che non finirà in un lieto fine purtroppo...

  • Di (---.---.---.59) 1 maggio 2013 14:22

    L’unico antidoto alla crisi è il baratto! Segnalo a tal proposito il sito www.mangrow.net dove utenti di tutto il mondo possono scambiare servizi. Mangrow.net è un motore di ricerca gratuito, che dà la possibilità agli utenti che si iscrivono di mettere a disposizione capacità, qualità specifiche, competenze o strumenti propri e generare opportunità di scambio. Questo sito fa propria una filosofia che potremmo definire del “trait-d’union” che mira a generare opportunità, vantaggi reciproci a rinforzare e conciliare vecchi e nuovi legami: produzione economica-produzione di legami sociali; scarsità di mezzi e risorse-generazione di possibilità; individualità-vita relazionale; libertà-assunzione di responsabilità.

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