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La svolta epocale di Giulio Visco

La svolta epocale di Giulio Visco

Aveva perfettamente ragione Giulio Tremonti, ieri sera a Ballarò. La parte fiscale della sua manovra correttiva di finanza pubblica è qualcosa che non è mai stato fatto prima, “né da destra né da sinistra”. Un articolo di Mario Sensini sul Corriere di oggi ce lo spiega in dettaglio.

Dal prossimo anno scompaiono le cartelle esattoriali, ed i tempi per la riscossione sono destinati a crollare da circa un paio d’anni a 90 giorni. Finisce l’era ottocentesca delle iscrizioni a ruolo e delle notifiche. Col nuovo regime prima si paga, poi si contesta, e per l’Agenzia delle Entrate sparisce il “rischio notifica”, quella finestra temporale durante la quale, utilizzando ben noti espedienti (contestazione di errate generalità, domicilio e quant’altro), il contribuente faceva sparire tutto o quasi. Un poderoso deterrente, sulla carta, a cui si affiancherà anche l’accertamento sintetico, evoluzione di quello induttivo. Si prendono le spese del contribuente, le si eguaglia al reddito. Basterà che le spese eccedano il reddito dichiarato del 20 per cento in un solo anno, e scatterà l’accertamento automatico, con onere della prova a carico del contribuente. Come sintetizza Luigi Magistro, responsabile dell’accertamento dell’Agenzia delle Entrate,

«Con l’aggiornamento del sistema andiamo sul sicuro. Prendiamo le spese, le sommiamo e così stabiliamo il reddito. Contestiamo somme effettive: se paghi tanto non puoi guadagnare e dichiarare meno. Centomila euro spesi, per noi, significano centomila euro guadagnati. Salvo che tu non sia in grado di dimostrare che quelle spese siano state rese possibili ricorrendo ad altre fonti, che non ricadono nella tua base imponibile»

Fine anche dell’era della compensazione di debiti e crediti fiscali, che favoriva la nascita di aziende fittizie al solo scopo di produrre perdite fiscalmente compensabili, con responsabilità penale per gli imprenditori che dichiarano il falso dissesto economico e finanziario al solo scopo di accedere al concordato fiscale. Una rivoluzione, insomma. Attendiamo di vedere se i provvedimenti arriveranno a diventare legge in questa versione, dopo di che vedremo se il contenzioso diminuirà effettivamente, oppure si trasformerà da ex ante ad ex post, con onere della prova a carico del contribuente. Ma quello che merita rimarcare è che neppure Vincenzo Visco era arrivato a tanto. Restiamo in fiduciosa attesa dei commenti di Feltri e Belpietro sullo stato di polizia tributaria.

Il provvedimento è così traumaticamente innovativo da giustificare l’amnesia del premier, che afferma di non aver mai sostenuto l’evasione fiscale. Ora non resta che chiudere il cerchio, e tentare di evolvere verso il leggendario 33 per cento di carico fiscale complessivo

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