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La strategia della tensione mafiosa

Le modalità stragiste adottate durante il periodo della strategia della tensione sono tipiche dello stile mafioso. È importante evidenziare alcuni eventi che nella loro cadenza temporale possono essere utili per maturare alcune riflessioni.
 
Nel 1962, con la legge 20 dicembre 1962, n. 1720 , nacque la prima Commissione antimafia, che non giungerà ad alcun risultato significativo, ma politicamente sarà un messaggio chiaro. I lavori terminarono nel 1976, alla fine della VI legislatura. Poi vi sarà un buco di diversi anni, infatti, la seconda Commissione antimafia fu istituita, per la durata di tre anni, dalla legge Rognoni-La Torre (legge 13 settembre 1982, n. 646), con Presidenti il senatore Nicola Lapenta e poi l'onorevole Abdon Alinovi.
 
Essa non aveva poteri d'inchiesta e fu istituita solo allo scopo di verificare l'attuazione delle leggi dello Stato in riferimento al fenomeno mafioso e alle sue connessioni. I suoi lavori terminarono nel 1987, al termine della IX legislatura, per effetto della proroga disposta dalla legge 31 gennaio 1986, n. 12.
E stranamente, da quando la prima Commissione terminerà i lavori, sino al 1980, Strage di Bologna, le stragi gli omicidi, correlati al periodo della strategia della tensione verranno meno. Ovvero dopo la strage dell'Italicus del 4 agosto 1974, si dovrà aspettare quella di Bologna per parlare nuovamente di strage di Stato o correlata al periodo della strategia della tensione.
 
Cos'è accaduto in quel periodo? Dal 1974 sino al 1980? In Usa dal 1969 i presidenti saranno del Partito Repubblicano, Nixon e e Ford. Con una parentesi democratica di Carter, nel 1981 Reagan sarà il nuovo presidente Repubblicano degli Usa. Una cosa è certa, dopo la strage dell'Italicus arriveranno le prime vittime da parte del terrorismo rosso.
 
È azzardato scrivere che il potere "made Stati uniti d'America" dirà basta alla collaborazione con le forze mafiose, con la formale costituzione della Commissione d'inchiesta contro le mafie? Una collaborazione nata ai tempi dello sbarco in Sicilia e continuata sino a quel tempo, anche perché le mafie, sottovalutate, venivano considerate anticomuniste?
 
Ma quando la mafia italiana inizierà a creare problemi all'interno del territorio americano, in particolar modo con l'enorme diffusione della droga e sfruttando a proprio vantaggio il proibizionismo, qualcosa muterà e, per la prima volta anche in Italia, la mafia inizierà ad essere un problema. E tale problema sarà tale con la morte di Enrico Mattei con il quale, sotto la guida di John Fitzgerald Kennedy, gli Stati Uniti avvieranno con lui un rapporto diverso, il così detto "periodo di distensione", un periodo che verrà bruscamente interrotto con l'incidente (?) di Bascapè e la reazione sarà l'immediata costituzione della prima commissione antimafia. Dal 1962 per la prima volta l'opinione pubblica italiana tutta inizierà a conoscere la mafia ed il mondo intero con l'uccisione di Kennedy nel novembre del 1963.
 
Probabilmente è su questo binario che andrà studiato tutto quello che è accaduto in Italia durante il periodo della strategia della tensione, gli omicidi che ne sono conseguiti e l'operato del terrorismo sia rosso che nero. Il confine orientale, i venti di Piazza San Pietro e Palermo e quello atlantico, traffico di armi, riciclaggio di danaro e l'operato di una banca oggetto di ripetuti scandali, una sola linea di continuità.
 
Le alleanze tra mafiosi e neofascisti possono essere intese come un ricatto sollevato a quella parte di stato italo-americano che ha “rotto” l'anello di fede con le mafie, e dunque l'istituzione della prima Commissione antimafia deve essere letta all'interno di queste prime battute di guerra? Ma chi ha veramente innescato la guerra? Ed infatti le prime bombe ed i primi attentati arriveranno solo dopo l'istituzione delle citate commissioni.
 
Poi però calerà il silenzio verso le piste mafiose-fasciste e le infiltrazioni dei servizi segreti pro-occidentali nei gruppi di lotta armati di sinistra saranno la normalità. Quale patto è stato raggiunto? È stato tradito il separatismo siciliano? Quello spirito di separatismo che ritornerà a voce elevata proprio nel periodo contestuale alla caduta della DC ed alle stragi mafiose degli anni 90? Quale trattativa vi è stata tra mafia, neofascismo e stato italo-americano? Era realmente così reale il pericolo del comunismo sovietico?
 
Perché la strage di Bologna dopo il silenzio stragista? Ed ecco che nel 1982 nascerà, guarda il caso, la seconda Commissione parlamentare d'inchiesta contro le mafie. Posso rilevare che le stesse modalità operative stragiste del periodo della tensione, saranno similari, se non identiche, a quelle attuate nel periodo conosciuto nella storia come la trattativa tra Stato e mafia, dall'uccisione di Lima, a Falcone e Borsellino, alle bombe diffuse per l'Italia, alla fine della DC ed al silenzio del 1993/94.
 
Insomma una cosa è certa la scarsa attenzione attuale sulla mafia che qualcuno la vorrebbe mediaticamente e politicamente sulla via del tramonto, e concentrare tutta l'energia solo sulla 'ndrangheta o camorra, deve indurre alla riflessione, Se l'Italia ha “ottenuto” la liberazione dal fascismo, ed il conseguente passaggio alla tutela made in Usa, ciò è dovuto alle mafie italo-americane, e l'Italia è in debito con la mafia, in virtù di patti ed alleanze stipulate, patti ed alleanze nefaste ma che rappresentano il succo di questa pseudo-democrazia.
 
Insomma la trattativa degli anni 90 andrebbe, a parer mio, retrodatata sin dal tempo dell'avvenuto sbarco degli americani in Sicilia, è lì che inizia la storia dell'attuale Repubblica italiana, è lì che nasceranno i così detti periodi della strategia della tensione è lì che nascerà la vera trattativa, mai finita e le stragi di Stato con la fine della democrazia, una democrazia nata su fondamenta mafiose. Una democrazia nata per essere pseudo-democrazia. Il silenzio è la forza della mafia. La mafia non è morta e non morirà sino a quando esisterà questo sistema economico e sociale.
 
Intanto vi invito a firmare questa petizione lanciata dall' Unione dei Familiari delle Vittime per Stragi che ha lo scopo di calendarizzare il prima possibile la votazione della proposta di legge, in Parlamento, volta ad istituire il reato di depistaggio nel nostro ordinamento. La proposta dell'On. Paolo Bolognesi, Presidente dell’Unione dei Familiari delle Vittime per Stragi, depositata alla Camera, prevede che siano sanzionati tutti i comportamenti omissivi dei pubblici ufficiali, tenuti anche nel corso di procedimenti penali, concernenti i reati di associazione mafiosa, traffico di droga, nonché traffico illegale di armi, di materiale nucleare, chimico e biologico con la reclusione da sei a dieci anni.
 
 

 

Commenti all'articolo

  • Di GeriSteve (---.---.---.234) 3 agosto 2013 14:34

    Ho firmato la petizione e ringrazio per la segnalazione.

    sui rapporti MAFIA - STATO, oltre all’ottimo libro di Scarpinato (Lodato: il ritorno del principe) e a quello di Ingroia (Io so) vorrei segnalare il libro di G. Fasanella : Una lunga trattativa. Tutti editi da Chiarelettere e tutti molto ben documentati
    GeriSteve

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