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La solitudine dei Numeri Primi di Paolo Giordano

Il fulminante esordio di un fisico di torino, supportato dalla Mondadori, si aggiudica lo Strega di quest’anno.

Il vincitore del Premio Strega di quest’anno si chiama Paolo Giordano: 26 anni, torinese al suo romanzo d’esordio. La casa editrice si chiama Mondadori, aficionada a premi letterari di ogni sorta, primo tra tutti, proprio lo strega, che si era aggiudicato anche l’anno scorso con il romanzo Come Dio Comanda di Niccolò Ammaniti. Ecco, il problema della Solitudine dei numeri primi per me sta proprio in questa, chiamiamola consapevolezza, di poter vincere e raggiungere un gran numero di lettori. Una consapevolezza che si traduce in un’eccessiva volontà di fare un libro bello, in cui un insistente lavoro di limatura si adopera diffusamente per smussare le asperità, gli eccessi, le spigolature, le opinioni sulla realtà che si descrive. A mio avviso il lavoro di Paolo Giordano è stato sottoposto ad un lungo processo di editing (ipotesi più che plausibile considerando che si tratta di un esordio) che ha trasformato il libro in qualcosa di talmente leggero e trasparente, da renderlo quasi inconsistente. La vicenda è graziosa, i personaggi sufficientemente interessanti, ma i rapporti di causa-effetto che sostiene l’intreccio sembra preso da uno speciale estivo di Teen. Uno degli effetti positivi, è che il libro si legge quasi da solo, tanto è scorrevole la scrittura, ma si digerisce in fretta, come una cena dal macrobiotico, dove una sazietà apparente lascia subito spazio ad una nuova fame. Per questo ho già nello zaino l’ultimo libro di Cormac McCarthy.

Commenti all'articolo

  • Di Carlo (---.---.---.112) 19 settembre 2008 10:14

    Se l’espressione "... e’ stato sottoposto ad un lungo processo di editing..." vuole lasciare intendere che
    1) il cosiddetto "autore" abbia elaborato l’idea e l’intreccio
    2) la stesura si sia largamente opera di altra mano
    sono totalmente d’accordo. Il prodotto e’ proprio ben confezionato.

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