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La roulette russa del capitalismo. Apocalisse o catastrofe?

Giulietto Chiesa è un divulgatore instancabile e ha da poco pubblicato “Invece delle catastrofe” (Piemme, 2013), un libro che prende in esame le crisi economiche, ambientali e politiche.

“Confido in Dio, ma gli altri è meglio si presentino dati alla mano”. William Edwards Deming

Il noto giornalista ritiene che nei prossimi tre anni dovremmo riflettere sulla “nostra condizione di individui normali, che sono minacciati di morte e che devono cercare di difendersi”. I più potenti e i più privileggiati faranno di tutto pur di difendere la loro avidità di potere, che crescerà mano a mano che compreranno le aziende dei membri della borghesia costretti a vendere a causa del soffocamento finanziario. I governanti faranno guerre di tutti i generi per difendere e conquistare le ultime fonti di acqua potabile, gli ultimi terreni fertili e le ultime riserve energetiche.

Probabilmente “in un tale scontro selvaggio non vi sarà alleanza possibile. La neutralità è dunque un obbligo pratico, oltre che politico e morale” (p. 63). Forse l’Italia potrebbe essere uno dei pochi paesi in grado di mediare e negoziare per reprimere le peggiori follie guerrafondaie. Comunque, anche a causa delle provocazioni della Corea del Nord, gli attriti tra Stati Uniti e Cina sono oramai inevitabili e paesi come la Russia, il Giappone, l’India, il Pakistan, la Turchia e le grandi nazioni dell’Unione Europea dovranno decidere da che parte schierarsi.

La terra ha una superficie finita e solo il calore geotermico e il calore solare possono essere considerati relativamente infiniti. La civiltà industriale è in cammino da pochi decenni e non esiste una vera “teoria che spieghi l’attuale approdo umano”. Esiste “l’ideologia della crescita illimitata. Dove per ideologia si deve intendere la falsa coscienza delle classi dominanti, quella con cui hanno elevato ad assoluto il loro pensiero unico”.

Infatti “ovunque esiste una classe dominante, dagli interessi di questa classe e dai suoi sentimenti classisti ha origine gran parte della morale pubblica” (John Stuart Mill,citato a p. 242). E grazie al controllo finanziario dei media e delle università il “Superclan” anglosassone “ha eliminato il Mercato e lo ha sostituito con una gigantesca truffa ai danni di milioni di ignari risparmiatori americani” (p. 174). La finanza dei derivati è diventata la finanza della malvagità.

Per quanto riguarda gli attacchi mediatici e finanziari coordinati sull’Italia, prima di esprimere qualsiasi giudizio bisognerebbe valutare questi dati: nel 2010 i debiti privati delle famiglie italiane erano i più virtuosi, “con soltanto il 44 per cento del PIL, contro l’82,3 per cento della media europea”. L’indebitamento delle imprese non finanziarie era “pari all’83,8 per cento contro una media dell’Unione Europea del 120,8 per cento. In valori assoluti, poi, è ancora più visibile la nostra inclinazione al risparmio: solo 524 miliardi di euro di debito privato, contro gli 896 di Germania e Spagna, i 942 della Francia, i 1.605 della Gran Bretagna” (p. 199).

Quindi l’unico vero vantaggio degli affaristi finanziari anglosassoni è quello di saper bluffare a regola d’arte, grazie ai moltissimi anni di esperienza nel gioco del poker.

In estrema sintesi, dalle considerazioni di Giulietto Chiesa emerge che l’unico modo per evitare una catastrofe da centinaia di milioni di morti, è quello di riuscire a immaginare e a progettare la realizzazione di una vera apocalisse, che nell’antichità aveva il significato di rivelazione e quindi segnalava la fine di un determinato modo di vedere le cose. L’apocalisse del capitalismo finanziario occidentale potrebbe rivelarsi un nuovo rinascimento per tutta l’umanità e l’unica via di salvezza.

In ogni caso lo stress da eccesso di avidità rende molto stupidi e “sarà una transizione complicata, contraddittoria, drammatica. In cui le idee che conducono alla sopravvivenza non saranno maggioranza. Dunque si dovrà combattere su molti fronti. Immaginare una simile transizione senza una guida, cioè senza una direzione, è un’insensatezza di cui dobbiamo liberarci” (p. 265).

Non sarà un leader, ma forse una minoranza addestrata a dirigere le operazioni di salvataggio. E alcune soluzioni ai problemi di oggi sono già disponibili se si seguono i progetti di “Blue Economy” di Gunter Pauli: “Non pretendiamo di più dalla terra, facciamo di più con ciò che la Terra ci offre”.

 

Per maggiori informazioni: www.alternativa-politica.it (laboratorio politico e culturale), www.giuliettochiesa.it, www.alternativamente.info (c’è una bella intervista sulle banche e sulle prossime guerre in cantiere), www.megachip.info (la democrazia nella comunicazione).

Infine segnalo che su YouTube c’è un bellissimo documentario curato da Chiesa e da altri divulgatori: “La verità delle torri gemelle” (inchiesta ideata da MegaChip e Gruppo Zero).

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