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La precisione dei sondaggi

I sondaggi si rivelano sempre fallati dopo le elezioni. Un errore del ±4% è da attribuire ai sondaggi viste le elezioni passate.

I sondaggi hanno una precisione che si può valutare solo dopo le elezioni. Valutiamo quanto i sondaggi sono attendibili andando a comparare i numeri che si vedono in tv prima delle elezioni e i risultati definitivi delle elezioni politiche comunicate dal Ministero degli Interni. Per questo ci avvaliamo di un interessante articolo di Termometro politico e in particolare di una sua tabella delle elezioni del 2013 che riporto nella sua parte che ci interessa:

Ci sono i partiti maggiori, c'è la media delle ultime rilevazioni ovvero i sondaggi fatti nel mese antecedente le elezioni politiche che si sono tenute il 24 e 25 febbraio 2013, infine c'è il risultato ufficiale delle elezioni.

Esaminiamo nella tabella che segue i tre maggiori partiti ovvero PD, PDL e M5S. Facciamo la differenza tra i sondaggi e la realtà, in modo tale che un risultato positivo significhi una sovrastima dei sondaggi, un risultato negativo significhi una sottostima.

Si noterà che il PD è abbastanza sovrastimato dai sondaggisti che gli attribuiscono in più una grossa percentuale di voti pari alla soglia di sbarramento che è del 4-5% in molte leggi elettorali. Al PDL vengono tolti un po' di voti ma non molti, può essere accettabile come errore. Al M5S vengono tolti oltre 10 punti percentuali cioè è sottostimato di quasi la metà dei votanti che è un errore veramente inaccettabile.

Una critica nei confronti dei sondaggisti: che senso ha usare i decimali quando l'errore che si commette è oltre il punto percentuale come minimo e come massimo di 10 punti percentuali? Forse sarebbe meglio usare una forchetta di ±2% o ±4%, in tal caso i sondaggi sarebbero più attinenti alla realtà e la tabella dei sondaggi dell'ultimo mese sarebbe con un errore del ±4% la seguente:

Come si vede sarebbe azzeccato il risultato elettorale del PD e del PDL mentre si sarebbe sbagliato solo quello del M5S. Certo il confronto tra l'operato dei sondaggisti e i risultati definitivi sarebbe in questo caso molto buono e della stima della gente ne gioverebbe la categoria. Invece si preferisce dare numeri a caso che vengono pubblicati dai giornali con la virgola decimale che poi saranno smentiti il giorno dopo le elezioni.

Per esempio ci saranno le elezioni europee nel 2014 e ci sono come al solito dei sondaggi, uno dei tanti mostrati dalla stampa e dalla tv è quello nell'immagine seguente:

Che senso ha dare questi numeri con anche i decimali? Non sarebbe meglio nel senso di veritiera una tabella fatta nel modo seguente con un errore di ±4%?:

Adesso poniamoci la domanda più significativa: che genere di discussioni si possono fare sull'ultima tabella? Cosa possono dire in tv e nei giornali i commentatori politici? Non si può neppure affermare chi è il primo partito in quanto Forza Italia e il PD potrebbero avere lo stesso numero di voti (FI arriva al 25% e il PD al 26%).

Ancora di più. L'ultima tabella farebbe scadere i sondaggi e i sondaggisti a qualche cosa di inutile e di non significativo con grave danno alla categoria. Ecco che non è possibile dire la verità sui sondaggi e occorre dire mezze bugie o bugie in toto come mettere le virgole nei numeri pur sapendo che dopo le prossime elezioni si avrà una nuova certezza su quanto sbagliati sono i numeri dei sondaggisti.

Abbiamo visto che un ±4% come errore calza abbastanza bene nel caso delle elezioni politiche del 2013. Vediamo gli errori nei sondaggi del 2009 che riguardano le elezioni europee, la fonte è sempre Termometro politico:

Anche qui si nota un errore del ±4%.



Seguono gli errori inconfessabili dei sondaggisti nelle politiche (camera) del 2008:

Anche in questo caso si nota un errore dei sondaggi del ±4% che avrebbe compreso tutti i risultati reali.

Ad ogni elezione ci sono invariabilmente queste polemiche ma nessuno ha interesse a ricordarsele prima delle elezioni successive, né i commentatori politici che dissertano dello zero virgola in più del tal partito e nel tal sondaggio, né i sondaggisti che danno letteralmente i numeri, né la gente che legge in modo acritico e smemorato quello che si dice di politica.

Quindi se sono tutti contenti andiamo avanti col teatrino della politica in cui i sondaggi sbagliati sono il canovaccio.

Per gli altri che sono abituati a ragionare sui fatti un errore del ±4% sembra un buon viatico per valutare le medie dei sondaggi delle elezioni politiche del 2008, delle elezioni europee del 2009, delle elezioni politiche del 2013 e con ragionevole certezza pure delle elezioni europee del 2014 ed elezioni seguenti.

Errore dell'Instant poll (sondaggio il giorno delle elezioni)

Si può disquisire sul fatto che le persone cambiano idea con l'approssimarsi delle elezioni, nelle elezioni politiche 2013 il giorno delle votazioni è stato fatto un ampio instant poll ovvero un ampio sondaggio con grande dispiegamento di risorse. Un articolo di kensan.it dimostra come i risultati siano sempre pessimi per i sondaggisti se si considerano i partiti maggiori. Ecco la tabella relativa:

Si noterà che nel caso del PD l'Instat poll ha errori ancora più grandi della media dei sondaggi del mese precedente le elezioni dove l'errore era del +4.3%. Nel caso del M5S l'errore è di molto diminuito, si passa da un -10.3% a un più modesto -5.5%. Per quanto riguarda il PDL c'è coincidenza tra l'instant poll e il risultato elettorale.

Non si può non parlare dell'ipocrisia dei sondaggisti che quando si confrontano con la realtà, ovvero il giorno delle elezioni, smettono di usare i numeri con la virgola e propongono una forchetta di risultati possibili. In questo caso l'Instant poll ha un errore del ±1% secondo il sondaggista. In realtà l'errore è grosso modo del ±6-7% come si vede dalla tabella.

 

Articolo tratto dal sito Kensan geek site di Sandro kensan.

 

 

 

 

Commenti all'articolo

  • Di Sandro kensan (---.---.---.153) 15 aprile 2014 17:16
    Sandro kensan

    Precisazione sulla prima tabella, quella con tutti i simboli dei partiti.

    Nella prima tabella compare, nell’ultima colonna a destra, un errore chiamato "Errore medio". Questo errore è un errore relativo e si calcola facendo la differenza tra il sondaggio e il risultato delle elezioni e poi dividendo per il risultato delle elezioni.

    Questo errore medio è un dato che è interessante ma non immediatamente comprensibile per cui è escluso in tutto il mio testo.

    L’errore che è considerato in questo articolo è solo quello assoluto ovvero la differenza tra il sondaggio e il risultato delle elezioni.

    Sondaggio - Risultato elezioni = Errore

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