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 Home page > Tribuna Libera > La politica di Zingaretti e le mine di Renzi

La politica di Zingaretti e le mine di Renzi

Un esercito in rotta dissemina il campo di mine, per intralciare il nemico che lo insegue, ed infliggergli più perdite possibili .

 

E quello che ha fatto Renzi, prima di lasciare il campo, ha disseminato il terreno di mine, per intralciare Zingaretti e distruggere la sinistra all’interno del PD. Ha iniziato ritardando l'avvio del congresso, ha continuato con la minaccia di scissione di Giachetti. Continuerà .ostacolando ogni rapporto con la sinistra e con il Mov5s. Per questo ha candidato Martina e Giachetti, per sottrarre voti a Zingaretti e condizionarlo nelle scelte politiche future dall'interno del partito.

Zingaretti ha detto che vuole cambiare, ma tenere il partito unito. Il che vuol dire che vuol fare il centrosinistra, con qualche venatura in più di sinistra rispetto alla gestione renziana. Può bastare tutto questo? E’ sufficiente questa linea politica, a dare una risposta a quella voglia di sinistra, che ha attraversato le primarie, la manifestazione antirazzista di Milano a dare significato e spessore al successo di Zingaretti?

Per recuperare i voti di sinistra il PD deve far dimenticare Renzi e ritornare a fare la sinistra, abbandonare il pragmatismo ritornare all'ideologia, recuperare i suoi principi e i suoi valori, la voglia di lottare per realizzarli, deve recuperare le anime dei suoi elettori, prima dei voti.

L’unità del partito è un obiettivo nobile, ma con Renzi e Giachetti diventa la palude della immobilità di Zingaretti, la sua deriva verso il liberismo, verso un partito renziano che prende i voti di sinistra per fare cose di destra.

L'augurio per il PD è che Renzi e i renziani lascino al più presto il partito. L'augurio per Zingaretti che li cacci subito a calci nel sedere e cominci da subito, ad intessere rapporti con la sinistra extra pd, quella dei partiti tradizionali, quella delle associazioni, dei movimenti, del Mov5s.
L’augurio per i compagni è che il PD si liberi della sindrome della "vittoria ad ogni costo", un virus che ha distrutto l’identikit del partito, la smetta di essere comitato elettorale e diventi partito al servizio del popolo e non della “cadrega”.

Diversamente vuol dire che non è cambiato niente e non cambierà niente. Vuol dire che il partito continuerà a fare la destra, con i voti della sinistra. Vuol dire che i compagni continueranno a vagare nel deserto e a cercare casa.

 

Commenti all'articolo

  • Di Enzo Salvà (---.---.---.64) 8 marzo 2019 11:01
    Enzo Salvà

    Io vedo il PD da fuori e lo vedo, da sempre, come una contraddizione. L’alleanza tra popolari e socialisti è possibile quando si tratta di governare, diverso è fondare un partito misto.

    In questi anni tutto si è spostato a destra verso neoliberalismo o neoliberismo con massicce dosi di populismo negativo. A me sembra sia accaduto, meno, anche nel PD con, in più, l’inserimento di una terza “componente” liberale.

    Dunque è logico che al momento delle mozioni per rinnovare le cariche sociali, le tre mozioni palesino ulteriormente le differenze. In fondo il PD è o prova ad essere, in sostanza, il primo partito post-ideologico di massa.

    Le differenze interne sono ideologiche, o ideali se vuole, potrebbero incontrarsi, anche stare insieme come alleanze in particolari momenti di governo ma non altro.

    Zingaretti non potrà che barcamenarsi: più che raccogliere attorno al PD forze disperse della sinistra in funzione di alleanza elettorale non potrà fare. E le alleanze elettorali funzionano a destra, quando e se vince.

    A sinistra, per quanto posso ricordare, ognuno torna per quanto possibile alle origini.

    Pensi ai Verdi, che non hanno una vera e propria ideologia classica ma sono certamente sinistra: Lei ce li vede alleati organici del PD? provi a pensare alle differenze, a quanto è successo in Italia negli ultimi anni, ILVA, TAV, TAP, CEST, INCENERITORI (Decreto Sblocca Italia) TRIVELLE (e conseguente Referendum andato bene per il PD male per gli altri: quorum non raggiunto), ne dimentico di certo, provi a pensare a livello Regionale: quante Regioni governate anche dal PD sono corresponsabili di irregolarità e sanzioni dell’UE per discariche, acque reflue, e possiamo andare avanti alla grande. Queste sono competenze regionali. E non parliamo poi di Scuola e Sanità pubbliche........

    Può davvero pensare che i Verdi potrebbero allearsi organicamente al PD?

    Ma poi, chi dice che il PD di Zingaretti lo voglia? Zingaretti proverà a recuperare voti in libera uscita. Con l’aria di declino dei valori e dei principi che circola in Italia ci può anche riuscire, ma una vera POLITICA per portare il Paese, progressivamente e con la dovuta calma, verso atteggiamenti e provvedimenti per una Società più equa ed inclusiva, questo non me lo immagino proprio. (dice: meglio di quanto abbiamo oggi? non è difficile.)

    Un Saluto

    Es.

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