• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Mondo > La pedofilia riconosciuta come disabilità. Polemiche in Grecia

La pedofilia riconosciuta come disabilità. Polemiche in Grecia

Il Governo greco amplia la lista delle disabilità riconosciute dalla legge: accanto a categorie come paraplegici, epilettici, diabetici, persone affette da gravi ritardi mentali, ben presto anche pedofili, piromani, giocatori d'azzardo, sadomasochisti e feticisti potrebbero essere considerati "portatori di handicap".

Inevitabili le polemiche. Secondo la Federazione Greca per Persone Disabili, il vero rischio sarebbe quello che a pedofili e feticisti possa presto essere riconosciuta la pensione di invalidità.

Yannis Vardakastanis, presidente della Federazione dal '93, ha dichiarato all'Associated Press: "Non è giusto che ai maniaci venga attribuita una disabilità del 20 o 30 per cento, mentre per i diabetici, che devono iniettarsi insulina quattro o cinque volte al giorno, sia solo del 10 per cento".

La nuova lista infatti continene variazioni consistenti: addirittura ai pedofili verrebbe attribuita una disabilità del 35 per cento e, considerando che il sussidio scatta al 67% di disabilità riconosciuta, secondo Vardakastanis la quota diventerebbe facilmente raggiungibile sommando vari handicap.

Le categorie sotto accusa potrebbero così sottrarre fondi che altrimenti spettaterebbero a quelli che Vardakastanis definisce veri disabili: "Noi vogliamo che il governo greco protegga le persone vulnerabili dalla povertà, l'esclusione e la discriminazione", spiega il presidente: "Il ministero dovrebbe avere una politica diversa".

In un comunicato stampa ufficiale il Ministero del Lavoro respinge le accuse appellandosi al fatto che un team esperto di medici avrebbe deciso di apportare tali modifiche e che questa decisione manifesti semplicemente la "necessità di aggiornare la vecchia regolamentazione, che risaliva al 1993".

Tali dichiarazioni lasciano però insoddisfatte le associazioni dei disabili, già scese in piazza a manifestare lo scorso dicembre perché ampiamente penalizzate dalla crisi finanziaria, dalla disoccupazione e dai tagli ai fondi per il welfare.

 

 

 

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares