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La mente e i libri. Furbo chi legge

Si può semplificare il giudizio su questo saggio dicendo che si tratta di un genere specialistico che può interessare anche il lettore comune e che può essere considerato "un primo approccio alle scienze cognitive della lettura" (Davide Crepaldi, Carocci Editore, 2020, terza ristampa del 2023, 114 pagine, euro 12).

Diverse ricerche hanno dimostrato che "Siamo in grado di leggere parole in meno di 50 millesecondi, e al di fuori della nostra consapevolezza. Non solo: addirittura sembra che non possiamo fare a meno di leggere, anche in condizioni dove sappiamo che non dovremmo farlo" (.p 16). Questo succede con i partecipanti alle varie ricerche che sono probabilmente mediamente più acculturati.

Ai lettori che non sanno cosa fa uno psicologo sperimentale, lascio questa confessione dell'autore: "noi psicologi sperimentali ci divertiamo un mondo a inventare i paradigmi più strani per andare a esplorare gli angoli più reconditi del nostro sistema cognitivo" (p. 16). Cioè il cervello più o meno complicato che ognuno di noi si ritrova.

Comunque tutte le popolazioni umane utilizzano un linguaggio verbale, mentre sono molte di meno quelle che hanno un linguaggio scritto, che è "un'invenzione dell'uomo, non una proprietà emergente del sistema biologico Homo sapiens che si è via via adattato al suo ambiente" (p. 31).

Il linguaggio scritto è nato circa 5.500 anni fa, cioè "circa 220 generazioni, troppo poche perché il cervello possa avere sviluppato strutture" specifiche "per la lettura facendo leva sul vantaggio evolutivo che conferisce agli uomini che la padroneggiano" (p. 21). Il linguaggio è una bella invenzione veramente dirompente.

In molti casi le letture su carta appaiono migliori, e "se la lettura di nuove informazioni su schermo proviene da una ricerca online effettuata tramite un motore di ricerca, la memoria per le parole chiave è tipicamente migliore della memoria per il contenuto poi effettivamente trovato" (p. 79). In molti casi ricordiamo semplicemente quello che passa in quel momendo nel cervello...

Oltretutto "i lettori su schermo tendono a sovrastimare la propria performance, pensando di avere un apprendimento migliore di quello che poi si può misurare oggettivamente". Forse i lettori su schermo sono persone mediamente più giovani e mediamente meno esperte per quello che riguarda le varie problematiche della vita.

Ma la domanda fondamentale di oggi è questa: quale genere di esperienza diventerà la lettura diversificata, nei diversi testi che compongono l'estrema complessità mondo digitale?

Davide Crepaldi insegna Neuroscienze cognitive presso la SISSA, la Scuola internazionale di studi avanzati di Trieste., e qui dirige un gruppo di ricercatori sulla lettura e l'apprendimento, con un orientamento cognitivo e computazionale.

Nota poetica - Nel Tempo. Io abito il vento, vivo la pioggia, lascio il vento. Ed è tutto cambiamento.

Nota aforistica - Dopotutto "la matematica non è altro che un modo preciso di descrivere il buon senso" (p. 102); "La ricerca scientifica è una delle occupazioni più entusiasmanti e appaganti che ci siano. E' come un viaggio alla scoperta di luoghi inesplorati, per cercare non tanto nuovi territori, quanto nuove conoscenze" (Frederick Sanger, chimico britannico vincitore di due premi Nobel, una delle sole tre persone ad aver rivinto il Nobel nella stessa categoria).

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