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La discarica radioattiva

I magistrati indagano sul reato di epidemia colposa per la discarica di Pianura, a Napoli. Sarebbe stato occultato da ignoti un fascicolo dell’Enea, che testimoniava la presenza di livelli di radioattività abnormi e l’aumento delle patologie tumorali nella zona.

Protestano a Pianura, il quartiere di Napoli simbolo della rivolta antidiscarica del gennaio scorso. Cinquecento persone hanno manifestato per chiedere la scarcerazione dei 37 indagati per gli scontri di dieci mesi fa, in cui sarebbero coinvolti l’assessore alla Protezione Civile Giorgio Nugnes e il consigliere comunale di AN Marco Nonno. "Onore ai briganti", "Liberi tutti, liberi subito" erano gli slogan del corteo di protesta. Ma perchè manifestare per chi ha voluto soltanto creare caos in modo tale da continuare a speculare indiscriminatamente?
I manifestanti vedono negli arresti un chiaro ammonimento per coloro che protestanto contro le decisioni del governo in tema rifiuti, con riferimento ai quartieri di Chiaiano e Ponticelli. E poi, come lo raccontano i mass media, sembra quasi che sia stato un male non aprire la discarica. Infatti, con l’apertura, gli interessi di politici corrotti, imprenditori deviati e camorristi sarebbero venuti meno.
Ma cosa preoccupa la cittadinanza? Cosa c’è sotto quella cava che ha letteralmente mangiato una parte del Cratere degli Astroni, Oasi naturalistica del WWF? 

Quarant’anni di sversamenti illeciti, fino al ’96. Originariamente il contesto in cui era collocata la discarica era del tutto diverso. Il borgo agricolo di Pianura non era ancora periferia di Napoli, e l’immensa area verde del cratere dei Pisani era uno dei posti più belli della Campania Felix. Campi, masserie, castagneti. Oggi, specialmente dopo il terremoto dell’80, di verde è rimasta soltanto la copertura che ricopre quella montagna d’immondizia tossico-nociva. E, a quanto pare, anche radioattiva. Così emerge da un filone d’inchiesta che indaga sui reati di epidemia colposa e disastro colposo. Troppi i malati di tumore, troppe le malformazioni in un quartiere che conta oggi 100mila anime. Non bastano i liquidi nocivi finiti nelle falde, i tir sotterrati con tutto il loro contenuto, i fanghi dell’ACNA di Cengio. Ci dev’essere qualcos’altro. Il livello di radioattività nell’area risulterebbe fuori norma. Manca un fascicolo di fondamentale importanza che sarebbe stato occultato presso l’Enea, ente per la salvaguardia ambientale. Le responsabilità le potranno accertare soltanto le autorità giudiziarie.

Com’è possibile che in tanti anni nulla sia emerso? Perchè la gente del posto (seppur una minoranza) si lascia abbindolare da politici senza scrupoli e si accanisce contro i 200 immigrati di Via dell’Avvenire? Dov’è la maggioranza delle persone, che di certo non si scaglia contro uno sparuto gruppo di cittadini stranieri? Perchè non fa sentire la propria voce?


Marco Nonno, nella sua ultima uscita pubblica a Pianura, indossava al collo un ciondolo d’oro con l’effige del fascio. Come fidarsi di gente del genere? 

La camorra ha condannato questo quartiere per sempre. Ha condannato la Campania per sempre, con la connivenza di politici di entrambi gli schieramenti. La gente, con quella protesta, ha innalzato ad eroi gli arrestati che non hanno voluto la riapertura della cava e, con la lotta, hanno salvato la comunità. Solo che questi quà lo hanno fatto solo per danaro. Altrimenti non avrebbero mosso un dito.

A Pianura, insomma, hanno paura a bonificare la discarica. Nessuno vuole eliminare quel tappeto verde che copre il cumulo di monnezza. Ciò che è seppellito là sotto è ignoto agli umani. Di certo quella fuoriuscita d’acqua verdastra che già si vede in superficie non è un buon segno. Non resta che sperare nella magistratura.


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