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"La dimora degli Dei", in libreria il primo romanzo di Martina Galletta: intervista

È uscito il 24 febbraio 2022 per Infinito Edizioni il primo romanzo firmato dall’attrice, autrice e compositrice Martina Galletta: La Dimora degli Dei.

C’è una lunga tradizione di noir al femminile nella letteratura occidentale, da Agatha Christie a Fred Vargas, da Mary Shelley a Matilde Serao. Donne autrici di capitoli unici del patrimonio romanzesco europeo e non solo, donne creatrici di personaggi alla ricerca della verità tra grovigli di delitti e crimini. Al suo debutto alla scrittura di un romanzo, Martina Galletta parte da questa tradizione, con un omaggio conclamato alle signore del giallo, per dare vita a un nuovo noir di genere, ambientato tra le due guerre, proponendo una sua lettura del ruolo femminile a ridosso della seconda guerra mondiale, dando vita a un racconto di emancipazione femminile e coraggio, con leggerezza e ironia. 

Puoi riassumere in poche righe la storia di “La dimora degli Dei”?

Siamo nel dicembre del 1938. Da qualche mese l’Austria è stata annessa dalla Germania nazista. Britta Sommer, figlia di un ricco e spietato industriale austriaco, sta raggiungendo Berlino assieme al padre e al fidanzato, Rudi, astro nascente del partito Nazionalsocialista. Il loro matrimonio è l’evento mondano più atteso del Reich e Britta, almeno in apparenza, ha tutto quello che una ragazza di buona famiglia potrebbe sognare: bellezza, gioventù, posizione sociale. Ma Britta desidera altro: è una ragazza intelligente, indipendente, testarda; legge Sartre, si appassiona di musica, di calcio, di politica, è curiosa ed eclettica. E detesta cordialmente il fidanzato. Una nevicata eccezionale costringerà la famiglia Sommer a trattenersi più a lungo del previsto in uno splendido resort di montagna, la Dimora degli Dèi, al confine tra Austria, Germania e Svizzera.

E qui, l’incontro con un anziano gentiluomo polacco cambierà per sempre la vita di Britta. Nel mio romanzo i generi si mescolano e si confondono: si passa dal romanzo storico al giallo, dal noir alla letteratura di genere.

E tra misteri, omicidi, colpi di scena, cene di lusso e amori estremamente discutibili, l’ombra del nazismo costringerà tutti a mostrare la propria vera natura.

Cos’hanno in comune Britta e Martina?

Tanto, indubbiamente. Temo che la testardaggine ci accomuni parecchio, ma anche l’amore per la lettura e la curiosità spericolata, nonché una certa predisposizione al dispotismo e un desiderio spasmodico di nuove emozioni.

E, spero, anche il coraggio.

Perché, di questi tempi, ce ne vuole tanto.

E i personaggi maschili? Chi sono?

Ce ne sono tantissimi, ho creato un “cast” (e non uso questo termine a caso) molto folto e nutrito. E sono personaggi di ogni genere: a partire dal protagonista maschile, di cui voglio svelare poco perché è parte integrante del mistero, passando per il bellissimo, odioso e crudele Rudi, senza trascurare la complicata figura paterna di Markus Sommer, cui dedico un intero capitolo, quello inerente alla Prima Guerra Mondiale. E ancora, facchini intraprendenti con dei gran begli occhi azzurri, un direttore d’albergo stanco e saggio, un poliziotto rude e ottuso, un marito vigliacco e infedele, e tanti altri. Un’umanità variegata e poliglotta che, costretta per giorni sotto lo stesso tetto, finirà per implodere e per dimenticare le convenzioni sociali dell’epoca.

Anche se l’inchiostro del tuo primo romanzo è ancora fresco, stai forse lavorando ad un nuovo libro?

Assolutamente si! Non riuscivo ad iniziare un nuovo percorso finché la mia “creatura” non avesse iniziato il suo viaggio, ma ora che La Dimora degli Dèi è nelle mani del pubblico sono pronta a ricominciare! Ho già le idee chiarissime: il mio nuovo libro sarà sempre un romanzo storico, genere che è mi è particolarmente congeniale e che mi permette di approfondire epoche e culture diverse. Cambierò però completamente periodo e personaggi. Ma ovviamente misteri, omicidi e, colpi di scena non mancheranno!

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