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La condanna di Totò Cuffaro, il PD e la politica delle alleanze

Riflessioni sulla condanna di Totò Cuffaro ed il giudizio complessivo sull’UDC in funzione della realizzazione di una futura alternativa di governo a Berlusconi.

La condanna di Totò Cuffaro, il PD e la politica delle alleanze

Totò Cuffaro è stato condannato dalla Corte di Appello di Palermo a sette anni di reclusione per favoreggiamento a Cosa Nostra e rivelazione del segreto istruttorio.

Per l’amor di Dio non si tratta ancora di una condanna definitiva, ma non è necessario aspettare le decisioni della Cassazione per trarre, anzi per riaffermare quelle che dovrebbero essere scontate conclusioni politiche. Chi sia Totò Cuffaro e quale ruolo svolga in Sicilia è ben noto, il peso decisivo che il vice presidente dell’UDC, in termini di consensi elettorali che porta in dote, ha nel proprio partito è risaputo.

Si sa bene cosa sia l’UDC nel suo complesso, il partito del Vaticano e della negazione della laicità dello Stato, di Caltagirone, del favore alle centrali nucleari e agli inceneritori, del senatore D’Alia tristemente noto per le sue iniziative contro la libertà della Rete.

Si sa della ’timidezza’ dell’UDC sui temi della questione morale e della corruzione, dell’indipendenza della magistratura, della lotta alla criminalità organizzata.

L’UDC è il partito che è stato a fianco di Berlusconi dal 1994 al 2006 e che ha votato gran parte delle sue leggi vergogna: i lodi Schifani e Alfano per l’impunità delle più alte cariche dello Stato in violazione del principio di uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge, la ex Cirielli varata per favorire imputati eccellenti riducendo i termini di prescrizione dei reati, la legge Bossi-Fini sull’immigrazione, le norme elettorali porcata di Calderoli.

Questo è il partito sul quale e insieme al quale il PD vuole fondare una nuova alternativa di governo forte dell’argomento che ’solo così si può battere Berlusconi’. Ebbene a me non frega niente di ’battere così’ Berlusconi per continuare a fare, più o meno, la stessa politica di Berlusconi senza alcuna volontà di perseguire un reale progetto di cambiamento della società, di attuazione della Costituzione (essendo ormai ridicolo parlare di difesa di una Carta Fondamentale che è stata già ampiamente stravolta e violata), di realizzazione della giustizia sociale, di affermazione dei diritti civili.

Ecco forse da questo punto di vista la sentenza su Totò Cuffaro è definitiva: è la presa d’atto della palese incapacità ed inadeguatezza del PD a guidare la futura alternativa di governo alla destra se non addirittura di farne parte.

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