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La caduta dei valori nell’epoca della nuova barbarie

Senza rendercene conto tutti noi stiamo vivendo un periodo storico di barbarie: qualche anno fa teste mozzate sanguinolente e uomini bruciati vivi in una gabbia di ferro erano esposti sui social dall'Isis. Oggi migranti sono arsi vivi, nell'indifferenza generale, carbonizzati nei boschi tra Grecia e Turchia.

Era il 24 dicembre del 2015, quando un F16 precipitò a Raqqa, in Siria, di fatto la capitale dell'allora 'Califfato' dell'ISIS. Il pilota membro di una delle tribù più in vista giordane fu rinchiuso in una gabbia, cosparso di benzina e arso vivo e poi fu diffuso un video di 22 minuti come prova.
Oggi sono stati ritrovati diciotto corpi carbonizzati di migranti nella foresta di Dadia nella regione della Tracia vicino al confine con la Turchia. La foresta si trova nei pressi della città portuale di Alexandroupolis.

Il valore della vita umana oggi è ai minimi storici: una vita vale poco, quasi nulla e nulla si fa per salvare la vita a una persona.

Oggi milizie di legionari private, legioni stranieri dettano legge in Africa e spingono verso l'Europa sempre più migranti. Stati Uniti e Russia si fanno la guerra alle spese del popolo ucraino. In Europa le periferie delle grandi città sono diventate terre di confine governate dalle Mafie, dai gestori del supermarket della droga.

Anziani soli si vedono la casa occupata dopo un ricovero ospedaliero, rapinatori nei ristoranti che prendono in ostaggio i commensali, ragazzini che uccidono per niente, sfruttamento dei lavoratori senza precedenti pagati pochi euro all'ora... tutto ciò accade in Italia.

La Globalizzazione oggi ha creato un unico grosso villaggio. Se prima la barbarie avveniva in posto isolato, relegata in loco, oggi viene amplificata, riprodotta e diventa barbarie globale, il tutto nel nome dei soldi a tutti i costi: soldi subito non importa se sono maledetti, se sono sporchi, se per farli è necessario uccidere.

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