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La via lattea

Si lo so, è una vita che anche voi avete in mente di fare quel benedetto Cammino di Santiago ma non vi decidete mai a metterlo nel vostro programma ferie. Non è colpa vostra lo so, sì vi dico, non c’è bisogno che vi giustifichiate, conosco la situazione: è veramente seccante non trovare una persona dico una, disposta a seguirci! Tutti ne parlano, tutti dicono che è un’esperienza da fare almeno una volta nella vita, ma quando si tratta di passare ai fatti, ognuno ha un problema che impedisce di stabilire una data effettiva per iniziare il cammino.

Datemi retta, se non volete ridurvi a partire quando le vostre giunture inizieranno a scricchiolare, l’ipertensione vi obbligherà a portarvi dietro il misuratore di pressione, e il glucosio un po’ alto insieme ad una discreta ipercolesterolemia vi impedirà di assaggiare tutte le specialità dei luoghi che incontrerete - è un dato di fatto che le specialità sono dannose alla salute in maniera proporzionale alla loro bontà -, insomma se volete misurarvi con questa esperienza in un periodo favorevole della vostra vita, bando alle ciance e partite da soli. 

E se proprio non volete essere completamente soli, insieme ai ricambi della biancheria intima, alla torcia per le emergenze, ad un paio di lacci nuovi per gli scarponcini da trekking perché non si sa mai se si dovessero rompere quelli in dotazione non si può certo scarpinare per chilometri con le caviglie a spasso nelle calzature, alla Tachipirina, l’Aulin, e le forbicine per le unghie, mettete nello zaino anche La via lattea, il nuovo libro edito da Longanesi e disponibile in tutte le librerie dallo scorso 6 novembre, nel quale il matematico ateo Piergiorgio Odifreddi ed il giornalista credente Sergio Valzania raccontano le stimolanti scaramucce intellettuali che hanno accompagnato il loro cammino verso Santiago, e che trasformeranno il vostro solitario pellegrinaggio in un’esperienza ricca di riflessioni.

 

“In Spagna e in Portogallo la galassia che gli antichi chiamavano Via Lattea si chiama Cammino di Santiago, perché indica la via da est a ovest che porta al luogo della supposta sepoltura dell’apostolo Giacomo (Iago in spagnolo, da cui Sant’Iago). In una sorta di inversione, il Cammino di Santiago si chiama a sua volta Via Lattea, per sottolineare la sua natura di via “sotto le stelle”. La Via Lattea è anche il titolo di un film di Luis Buñuel del 1969, che ripercorre la storia dei dogmi e delle eresie in maniera surreale. Ma, soprattutto, un film che narra le avventure di due pellegrini in cammino verso la tomba di San Giacomo, e i metaforici duelli sulle questioni dottrinali che li accompagnano per tutto il percorso, fino alla meta.

In spirito programmaticamente buñueliano, il matematico ateo Piergiorgio Odifreddi e il giornalista credente Sergio Valzania (e per un tratto lo storico cattolico Franco Cardini) hanno affrontato il Cammino di Santiago de Compostela tra il 24 aprile e il 26 maggio 2008, dando vita a continue e quotidiane schermaglie verbali su Radio3. Essi ripercorrono ora quelle schermaglie in questo libro, che non poteva non intitolarsi “La Via Lattea”. Schermaglie che, partendo dalla contrapposizione fra la Natura e Dio, si allargano a toccare non solo la scienza e la religione, ma anche l’etica, la filosofia, la storia e l’arte, per approdare infine a una meditazione sulla vita tutta.” ( Da “Il Libraio”).

Un Brano:

 "Anch’io posso dire di essere venuto per ricercare Dio nel Cammino, così come fanno tutti i pellegrini. Ma ognuno ha la sua nozione di Dio, e il mio è il Dio degli scienziati, che poi non è altro che ciò che Baruch Spinoza chiamava Deus sive Natura (Dio, cioè la Natura). E, se Dio è la Natura, il libro Darwin è la sua Bibbia.
Del Cammino che faremo io ho visto molte foto, ma non ci sono mai stato, neppure in auto: dunque per me sarà una vera scoperta, ma sono sicuro che in questi 800 chilometri il mio Dio, cioè la Natura, lo troverò certamente! Non so invece se i credenti troveranno il loro, e francamente ne dubito. Anzi, aspetto proprio che a un certo punto qualcuno pensi di averlo incontrato e me lo comunichi, così che io mi possa guardare intorno e dirgli: «Ma qui non c’è altro che la Natura, e dunque anche tu non credi altro che nel mio Dio!"
Piergiorgio Odifreddi

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