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La Grandeur de la France. Aggressivité, Rapacité... "Egoistité"

La verità francese sulla Fratellanza, Uguaglianza e Libertà. 

Se i francesi hanno delle qualità certo la simpatia, fra queste, non spicca. L’atteggiamento un po’ supponente, il guardare tutti dall’alto in basso, la grandeur insomma, certo non attrae. Cos’abbiano poi da vantare nessuno lo sa, forse neppure loro, ma sta di fatto che l’intera nazione è da sempre impregnata di un nazionalismo molto spinto, prossimo allo sciovinismo. Ma dopo il comportamento tenuto a seguito degli eventi del nord Africa, l’ago della bilancia comincia a propendere per l’antipatia aperta. La rapace rapidità con cui il comandante in capo Sarkò ha inviato gli aerei in Libia ha lasciato tutti esterefatti.

Qualche bontempone ha addirittura pensato ad un aperto e limpido sostegno alla causa del popolo contro il regime di Gheddafi o più in generale dei dittatori. D’altro canto, “liberté”, recita il motto della repubblica. Invece no. Quando i maghrebini hanno bussato alla sua porta, a Ventimiglia, li ha cacciati a pedate, o meglio, con i soldati e con le armi. Ha pure prontamente spedito il ministro a controllare che i cancelli fossero ben chiusi, e che così restino ad oltranza. Non sarà allora che le bombe democratiche sono solo il mezzo per conquistare posizioni sul versante sud? Non sarà che con l’appoggio dell’amico Cameron ci si voglia spartire la torta con tecniche da videogame, giocato dalle poltrone dell'Eliseo, e col sangue di uomini e donne di un'Africa atavicamente povera ed ora anche dolorante e offesa? Hanno pure insistito per avere il comando della missione ed ancora non sono convinti di non averlo ottenuto, determinati com'erano a soppiantare con la forza i rapporti che altri avevano costruto con la collaborazione.

Atteggiamento colonialista che forse non ha mai abbandonato del tutto la repubblica del pentagono. Altro che “fraternité”. D’altro canto l’accusa non è nuova. Era arrivata a Parigi già con le bombe nucleari sugli atolli qualche anno fa e sta ancora arrivando dalla Costa d’Avorio dove, il contingente francese, è presente con quasi mille uomini. Sempre per democrazia s’intende, per “egalité, almeno così dice la propaganda. Non sarà che il “gaullismo” è la storpiatura dell'italiano “gallismo” che, ironia della sorte, è proprio il “totem” francese? E vuoi vedere che anche Sarkò è stato militante del KGB, magari nella vita precedente? Tutte cose note si dirà, qualunquismo forse, ma sta di fatto che da quando l’indifferenza ha lasciato il posto all’antipatia ho cominciato a boicottare. Controllo con attenzione le etichette benché, francamente, non abbia mai fatto follie per i prodotti francesi e penso di non fare vacanze in Francia prossimamente. Trovo perfino inguardabili gli impressionisti, la tour Eiffel sembra prorpio un traliccio dismesso dell'Enel e vuoi mettere l'arco di trionfo con quello di Costantino. E che dire poi della Carlà, da quando sta con Sarkò è addirittura di destra, ed è pure ingrassata parecchio.

Claudio Donini per alfadixit.com.

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