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LA Rai libera dai partiti? La proposta non mi è nuova

Venne formulata da Sabina Guzzanti dopo "Viva Zapatero", adesso Veltroni la ricicla a modo suo.

La proposta di Veltroni di una Rai libera dai partiti e affidata ad una fondazione pubblica, non è affatto nuova, anzi.

Si dice che fu già elaborata l’anno scorso dai Ds, anche se la breve esperienza di governo non sembra abbia confermato tali velleità.
In realtà il progetto è antecedente quello dei partiti e risale alla nascita della campagna Per Un’altra Tv, una proposta di legge di iniziativa popolare per la riforma del sistema radiotelevisivo italiana, che molti ricorderanno ai tempi del governo Berlusconi II-III.

La proposta fu lanciata attivamente da Sabina Guzzanti all’indomani del successo del suo "Viva Zapatero" e fatta propria da numerosi intellettuali e giornalisti.

Firmarono Giovanni Valentini, Giulietto Chiesa, Curzio Maltese, Maria Cuffaro, Udo Gumpel (corrispondente della TV tedesca ARD), Lidia Ravera, Enrico Fontana, Marco Travaglio e tanti altri. Aderirono con le proprie proposte anche Paolo Serventi Longhi, segretario nazionale della FNSI, e Roberto Natale dell’USIGRAI.

Tutti i dettagli della campagna si trovano su www.perunaltratv.it.


Il problema è che da parecchi mesi non si sà più nulla di questa proposta di legge (giace in Parlamento? Non ha superato la raccolta di firme necessaria?), una bozza elaborata da consulenti ed esperti del settore, al di là di rigidi preconcetti ideologici, che oggi troviamo riformulata e rifritta dal principale esponente del partito d’opposizione ombra.
Che non si tratti dell’ennesimo trucchetto per riempire qualche pagina di giornale, magari ricordando all’opinione pubblica che l’argomento è stato trattato e quindi nessuno l’ha volutamente ignorato?

I cittadini si aspettano fatti concreti dalla politica, non le solite dichiarazioni di circostanza.

Questa proposta è stata già avanzata in passato e poteva concretizzarsi durante il biennio Prodi, con Gentiloni al Ministero delle Comunicazioni. Ma ovviamente, come le tante mancate leggi sul conflitto d’interessi e sulla riforma Gasparri, anche la proposta di liberare la Rai dalle zampe dei partiti sembra essere tramontata.

Adesso qualcuno si riscopre verginello e chiede una fondazione pubblica affidata ad esperti, professionisti ed intellettuali della società civile.
Proprio adesso che al governo ci ritroviamo Berlusconi e che Gasparri ha prontamente liquidato le parole di Veltroni come "proposte barocche e da vecchio lupo".

Da che pulpito arriva la replica non è dato sapere.

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