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L’ultima settimana dei mercati

Le Borse europee hanno chiuso la settimana con un'altra giornata positiva, nonostante i nuovi contrasti emersi fra Parigi e Berlino su come gestire gli interventi a sostegno delle banche.

Una settimana, per i listini europei, divisa in due come da uno spartiacque. 

La chiusura di martedì 4 ottobre segna infatti il punto di svolta delle Borse europee che fino a quel momento erano scivolate verso il basso. Dopo, hanno messo a segno un mini-rally.
 
Piazza Affari, nelle ultime tre sedute, ha guadagnato il 9,02 %, lo Xetra di Francoforte è salito dell'8,08 %. Positive anche le piazze parigine (+8,6%) e di Londra (il Ftse100 ha guadagnato il 7,2%). Il dato saliente che ha spinto i mercati è venuto dagli Stati Uniti, dove si registra una crescita sorprendente del numero degli occupati: a settembre sono stati creati 103mila nuovi posti di lavoro, quasi il doppio rispetto alle previsioni degli economisti (55mila).
 
La seduta positiva per le piazze europee si aggiunge al balzo di giovedi, quando le Borse hanno festeggiato con un forte rialzo l'annuncio della Banca centrale europea di garantire liquidità illimitata alle banche per almeno 12 mesi.
 
Dopo una reazione vivace seguita alla diffusione del dato sull'occupazione Usa, nel finale di venerdi le Borse hanno rallentato per i nuovi contrasti emersi tra Francia e Germania sulla crisi del debito Ue e soprattutto sulla ricapitalizzazione del sistema bancario
 
Il nodo del contendere è l'utilizzo dei fondi dell'Efsf (il fondo salva-Stati) per ricapitalizzare le banche. Per la Germania questi soldi devono essere utilizzati solo come ultima risorsa, solo cioè se i fondi nazionali non sono disponibili, la Francia risponde chiedendo di utilizzarli per ricapitalizzare i propri istituti di credito in difficoltà. 
 
I rialzi maggiori in Europa sono stati dei titoli petroliferi, con l'indice Stoxx del settore europeo in crescita del 2,1%, grazie al forte recupero del greggio: in tre sedute il Wti americano è salito del 10% a 83,2 dollari al barile. Il Brent è scambiato stasera a105 dollari.
 
Eni (ENI.MI) è salita del 3,5%, Saipem (SPM.MI) ha guadagnato il 2,7%, in calo Tenaris (TEN.MI) -3,4% dopo il profit warning della rivale francese Vallourec (VK.PAR).
 
A Milano le banche principali hanno chiuso in buon rialzo: Intesa (ISP.MI) è salita del 3,2%, Unicredit (UCG.MI) +4,1%. 
 
Andamento contrastato per gli altri titoli del settore: MontePaschi (BMPS.MI) è scesa del 2%. 

Banca Pop.Milano (PMI.MI) ha chiuso in rialzo del 4,3%. Mediobanca (MB.MI) è scesa dell'1,4%, BancoPopolare (BP.MI) ha perso l'1,7%, PopEmilia (BPE.MI) -3,8%.

Vendite su Fondiaria Sai (FSA.MI) -4,3% dopo il profit warning di ieri sera con cui la compagnia ha annunciato che non raggiungerà l'obiettivo di un utile di 50 milioni nel 2011. La controllante Premafin (PF.MI) è scesa del 3,8%. Generali (G.MI) è scivolata in calo dello 0,2%.
 
Fra gli industriali, sono andati bene in tutta Europa i titoli dell'auto: Fiat (F.MI) è salita dell'1,6%, Pirelli (PC.MI) ha guadagnato l'1,9%. 
 
In calo FiatIndustrial -1,7%, Prysmian (PRY.MI) -1,6%, Finmeccanica (FNC.MI) -0,1% e Ansaldo (STS.MI) -1,8%. 
 
Fra le blue chip di Piazza Affari, spicca il rialzo Terna (TRN.MI), salita del 3,1% dopo che Barclays ha alzato la raccomandazione a overweight.
 

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