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 Home page > Attualità > Politica > L’opposizione dà alla testa

L’opposizione dà alla testa

Certe volte è proprio vero che si apre la bocca solo per darle fiato. Dire come ha fatto il leader a tempo del Partito Democratico, che “in Italia siamo in procinto di reintrodurre le leggi razziali”, è indegno e squallido. E’ una stronzata pura e semplice che si accompagna alla boutade sull’Italia “a rischio Turkmenistan”. E’ un insulto a tutte quelle centinaia di migliaia di italiani che le leggi razziali le hanno patite sulla propria pelle, spesso anche con la morte in qualche lager sparso qua e là per l’Europa.

 

Le norme che il Governo sta infatti introducendo, con voto di fiducia, in materia di sicurezza possono apparire sì aspre, dure e decise (anche se in realtà, se si va a leggere il portato di questi provvedimenti, si scoprirà che di tosto c’è ben poco), ma nulla hanno a che vedere con un passato vergognoso ed infamante morto e sepolto. Non è il tempo delle stelle di David magari aggiornate all’etnia di turno, non si vedono partire dalle nostre stazioni vagoni piombati. Anzi, semmai l’Italia fascista di Berlusconi, dittatore bonapartista appoggiato dagli xenofobi leghisti, si fa carico pure delle centinaia di immigrati che altri respingono, lasciandoli in fin di vita in mezzo al mare. La vacanziera Malta, membro dell’Unione Europea, che senza tanti fronzoli dice ai disperati africani ed alle donne incinte senz’acqua da bere, di andarsene altrove, che lì non c’è posto. E l’Italia, pur non avendo alcun dovere, apre le porte alle carrette del mare. Che strano modo che abbiamo noi di instaurare un regime razzista!

Il problema serio, sempre più serio, è che nel nostro Paese non si vede ancora alcun segnale di ripresa dell’opposizione devastata dalle elezioni di un anno fa. Un Pd che affoga nelle sue stesse contraddizioni, un Di Pietro che per stare a galla insulta 24 ore su 24 Berlusconi, con qualsiasi epiteto e su qualsiasi tema l’attualità proponga… che sia il terremoto o il 25 Aprile poco importa a Tonino nostro. Come sottolineava due giorni fa sul Corriere Pierluigi Battista, “l’opposizione ha difficoltà ad elaborare la percezione di schiacciante inferiorità in cui versa, un misto di crescente invisibilità mediatica e di disattenzione pubblica che acuisce il disagio di chi crede di aver perso troppo. Questo è il punto chiave. Un’opposizione che si vede ripetutamente sconfitta su ogni terreno (pensiamo solo al tragico sondaggio che vede gli operai preferire il Pdl al Pd con percentuali bulgare), che non trova ancore di salvataggio, appigli per imbastire una critica costruttiva all’operato del Governo, è portata ad avvelenarsi: una rabbia che monta giorno dopo giorno, che si mescola ad una confusione e ad una incapacità d’agire.

Il risultato di questa miscela degli orrori e della disperazione è la gara a chi la spara più grossa. E Franceschini, chiamato suo malgrado a gestire questo vulcano in perenne ebollizione che è il Pd, si è subito dato da fare. Solo che con la storia è bene non scherzare. Il leader della “principale forza d’opposizione” (ammesso che lo sia ancora) che va a pescare le tragedie delle persecuzioni ai danni degli ebrei per inserirle nel quotidiano starnazzare politico tipicamente italiano, mostra tutta la sua piccolezza e la sua inadeguatezza. L’ennesima occasione persa per tacere.

Commenti all'articolo

  • Di penelope (---.---.---.28) 7 maggio 2009 12:47

    Non tutti hanno la lungimiranza di vedere al di là del proprio naso. Purtroppo bisognerebbe ricordare la poesia di Brecht
    Prima di tutto vennero a prendere gli zingari
    e fui contento, perché rubacchiavano.

    Poi vennero a prendere gli ebrei
    e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.

    Poi vennero a prendere gli omosessuali,
    e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.

    Poi vennero a prendere i comunisti,
    e io non dissi niente, perché non ero comunista.

    Un giorno vennero a prendere me,
    e non c’era rimasto nessuno a protestare.


    Se si calpestano dei diritti civili, sanciti da Dichiarazioni Universali, da Costituzione etc etin nome della sicurezza, stai certo che prima o poi, anche i tuoi stessi diritti calpesteranno ...e nessuno ci sarà a difenderti!

  • Di cecco (---.---.---.42) 7 maggio 2009 13:43

    grande penelope concordo

  • Di Mapi (---.---.---.98) 7 maggio 2009 14:02

    Forse non saranno "razziali", ma almeno possiamo chiamarle"razziste" senza tema di smentita?
    Qualche mese fa il termine è stato pubblicato persino su Famiglia Cristiana.
    E’ un termine duro, estremo, ma è anche un forte richiamo affinché il popolo italiano, e perché no cristiano, abbia un sussulto di dignità di fronte alle ronde, ai medici e presidi delatori, ai centri di accoglienza che ormai senza più alcun pudore vengono chiamati di detenzione, alla norma che fa di un clandestino un delinquente, alle impronte digitali solo per la gente rom, ai permessi di soggiorno a punti quando, nella realtà ottenere un permesso oggi è una cosa impossibile. 
    E mi fermo qui, citando il vecchio Nanni Moretti..."vabbé, continuiamo così, facciamoci del male" 

  • Di Paolo06 (---.---.---.203) 7 maggio 2009 14:18

    Ho votato questo articolo come interessante non perchè condivida le tesi dell’autore ma perchè questo articolo mette in mostra cosa può fare una campagna mediatica continua e costante, al cervello degli italiani.
    In questo articolo ci sono tutti gli stereotipi che fiction, programmi pseudo culturali, reality, programmi pseudo giornalistici, insinuano nella mente di noi tutti, distraendoci dal vero problema italiano: la sparizione della libertà di vivere felici.

    Critico piuttosto aspramente i toni e i termini usati da questo cosidetto giornalista che rende completamente chiaro lo standard qualitativo della nuova cultura italiota che si sta instaurando e che i giovani d’oggi assorbono senza nemmeno accorgersene.

    Si parla a nome di qualcun altro, coprendosi così di un’aura di onniscenza che poi viene smentita da parole come "stronzata" che di certo non è adatta per raccontare dei fatti o spiegare dei concetti.
    La cultura del "diamole una palpata".

  • Di Truman Burbank (---.---.---.148) 7 maggio 2009 14:42

    Un regime (nel senso di dittatura) che avanza si riconosce anche dal fatto che l’occupazione principale di chi dovrebbe governare diventa un mettere il bavaglio a chiunque si oppone. L’autore del qui presente articolo gradirebbe passare con olio di ricino il Franceschini che giustamente denuncia il ripristino delle leggi razziali, ma dovrà aspettare ancora un poco.
    Nel frattempo ben venga la denuncia di un governo razzista, amorale, che specula sulle morti del terremoto, che uccide in Afghanistan, che si appresta a mandare navi militari in Somalia con supremo disprezzo della Costituzione.

    Io l’altro giorno ero a Milano. Mi sono fatto una passeggiata a piazzale Loreto e ho studiato il posto. Non si sa mai, dicono che la storia si ripete.

  • Di Truman Burbank (---.---.---.148) 7 maggio 2009 14:45

    Diemnticavo, nonostante quello che dice l’articolo, l’opposizione alle ultime elezioni che ricordo (a Trento, pochi giorni fa) ha dato una sonora lezione al nano di Arcore.

  • Di Antonio DS (---.---.---.45) 7 maggio 2009 14:58

    da una mail ricevuta da www.controcorrentesatirica.com/

    a breve si voterà la fiducia sul decreto sicurezza voluto dalla Lega Nord e sulla Legge contro le intercettazioni voluta da Berlusconi.
    La legge voluta dalla Lega Nord si scaglierà senza pietà contro i miserabili che cercano speranza e futuro nel nostro paese. Li si vuole privare di istruzione, sanità e libertà (chiudendoli in galera fino a sei mesi).
    La Legge voluta da Berlusconi, invece mira a proibire le intercettazioni e difenderà gli interessi dei potenti, delle banche, dei mafiosi e dei corrotti.

    Per approvare queste vergognose leggi si ricorrerà alla fiducia e quindi al voto segreto ... così un giorno, fra qualche anno, tutti potranno dire:
    "IO NON HO VOTATO QUELLE LEGGI VERGOGNA".
    In Italia si scende dal carro del perdente con la stessa velocità con cui si sale su quello del vincitore.

    Aveva ragione Trilussa quando scriveva:
     
    Conterò poco, è vero:

     diceva l’Uno ar Zero -
    ma tu che vali? Gnente: propio gnente.
    sia ne l’azzione come ner pensiero
    rimani un coso vôto e inconcrudente.
    Io, invece, se me metto a capofila
    de cinque zeri tale e quale a te,
    lo sai quanto divento? Centomila.
    È questione de nummeri. A un dipresso
    è quello che succede ar dittatore
    che cresce de potenza e de valore
    più so’ li zeri che je vanno appresso.

  • Di Kocis (---.---.---.119) 7 maggio 2009 15:19
    L’articolista, tal Daw”, scrive appositamente, riportando le sue edulcorate valutazioni, sapendo bene di “mentire”.
    Così, per gentile e democratica provocazione.
    Tanto per gradire…….come diceva la felliniana “ Gradisca” in epoca di fascio.
     
    E’ la Libertà, cari “ragazze e ragazzi”.
    Quella data a tutti dalle decine di migliaia di cittadini italiani, detti partigiani, che sacrificarono la loro vita sconfiggendo il nazi-fascismo e le loro ipotesi di nefanda progettualità liberticide, di : morte- dominio- sopraffazione-razzismo.
     
    Costruendo, quindi la nuova Italia libera, democratica, solidale, libertaria ed antirazzista.
     
    La proposta di legge, chiamata strumentalmente “decreto sicurezza”, che il Governo, sfuggendo alla platea parlamentare, sottoporrà al voto di fiducia, si inserisce pienamente……..nell’infausta scia degli anni bui.
     
    Promulga l’odio!
     
    E’ un’offesa profonda ai migranti, persone, e non “pietre rotolanti”; alla Costituzione; ai tantissimi cittadini italiani che a decine di milioni fuggirono dalla fame e dalla disperazione quotidiana
    Emigrando; i tanti, donne ed uomini che liberarono l’Italia dal perverso dominio razzista nazifascista.
     
    Gentile “Daw”, prima di buttar fiele, La consiglio a riflettere.
     
    Che, il “cielo”, libero, universale, laico e democratico l’accompagni!
  • Di Cmte (---.---.---.1) 7 maggio 2009 16:15

    Nel film "Nell’anno del signore", il carbonaro Monti disse davanti alla ghigliottina, rivolgendosi ai curiosi di sotto: "Bonanotte popolo". Secondo me il signor dAW era tra quelli. Il signor dAW è tra quelle persone che pensa di vedere tutto con gli occhi, ma ci sono cose che vanno osservate con la ragione prima ancora che con gli occhi.

  • Di ezio (---.---.---.110) 7 maggio 2009 20:48

    il problema è che c’è gente molto più influente del signor Daw che la pensa così....

    in Radio ascoltavo il programma di Radio 24, chiamato "La Zanzara"..e il conduttore "sfotteva" Franceschini...per le sue esternazioni....

    c’è gente che si definisce "moderata" come quelli del Sole 24 Ore, Del Corriere della Sera,o lo stesso Forbice di Radio1 che non contraddirebbero il Governo...mai e poi maiii...

    cioè un programma che si chiama "La Zanzara" dovrebbe "pungere" il Potere...e nn asservirlo..ma purtroppo..le trasmissioni così...si stanno pericolosamente moltiplicando

  • Di andrea (---.---.---.195) 7 maggio 2009 21:02

    E’ proprio vero hai perso un’occasione per tacere! collega il cervello,poi conta fino a dieci e poi eventualmente ...taci.

  • Di Roberto (---.---.---.34) 8 maggio 2009 14:52

    C’è chi apre la bocca per darle fiato..... c’è invece chi usa la penna per lo stesso scopo.
    Non è vero sig. daW?
    Su di una cosa concordo con lei: quanti italiani piccoli che ci sono.......

  • Di salvatore romano (---.---.---.194) 8 maggio 2009 15:09

    Tante volte non si riesce o non si vuole vedere al di là del proprio naso. Qualche giorno fà ci si è scandalizzati delle parole di Franceschini e tanti dicevano che si trattava di pure invenzioni, come si rileva dai commenti precedenti. Oggi la Lega ha proposto di riservare carrozze nei metrò o posti sugli autobus SOLO PER MILANESI. Fini , ex fascista si è ribellato a queste proposte, ma tanti di capi Italoforzuti neofascisti son rimasti in silenzio. Senon sono prove di fascismo, ditemi voi di cosa si tratta.

  • Di francesco (---.---.---.17) 11 maggio 2009 17:15
    francesco

     Ai commenti che condivido pienamente vorrei aggiungere solo un consiglio al sig. dAW: vada a verificare quanti clandestini ci sono nelle campagne, nelle fabbriche piccole, nell’artigianato, senza contare le colf, sono migliaia sparsi in tutta Italia, lavorano in nero per poche decine di euro al giorno per 12 e più ore alle dipendenze proprio di coloro che li vorrebbero cacciare.
    Dopo aver verificato forse... si renderà conto dell’imbroglio che sta dietro a simili leggi.
    senza rancore
    francesco 

  • Di (---.---.---.28) 13 maggio 2009 01:07

     Beh queste sono a tutti gli effetti leggi razziali, vogliamo chiemarle leggi Giovanni, chiamiamole pure leggi Giovanni, ma hanno lo stesso scopo delle leggi introdotte nel ’38: non sei italiano? muori.

  • Di noname (---.---.---.231) 13 maggio 2009 10:06

    Vorrei provare a separare i vari punti dell’articolo sui quali vi siete scagliati in toto..
    1) che il PD sia un’accozzaglia immonda ripudiata dai suoi stessi elettori penso che sia un dato di fatto.. litigiosa e inconcludente al suo interno, e che all’esterno anzichè fare muro e opposizione sui temi importanti preferisce commentare le uscite infelici di un imprenditore che gioca a fare il presidente del consiglio, senza una benchè minima idea o proposta realmente intelligente: semmai prende le proposte del governo e le modifica un pò, peccato che siano bacate alla radice.
    2) che l’immigrazione, così come si presenta oggi in Italia, è un problema: qui ci arrivano, insieme alla gente normale, tutti gli avanzi di galera altrui, tanto se li beccano cosa succede? li si porta un pò in questura e poi sono di nuovo a piede libero. E anche quei poveri disgraziati che arrivano qui per avere un futuro migliore spesso finiscono per delinquere, gettati in pasto agli italiani che gli spacciatori e le prostitute li gestiscono, oppure finiscono per chiedere l’elemosina per strada, o per essere sfruttati. E sicuramente nessuno di loro era venuto in Italia sperando di finire in questo modo. Non ci possiamo permettere di far venire qui persone alle quali non possiamo offrire una vita migliore da quella che facevano nel loro paese, è ridicolo.

    Quindi l’opposizione, se tale volesse essere, dovebbe proporre qualcosa di concreto, e non lamentarsi chiedendo di chiudere i "centri di accoglienza" o di non fare leggi razziali.
    E’ assurdo ma attualmente quelle del PDL sono le proposte migliori, perchè altre non mi sembra che ce ne siano state, e tra l’ignorare un problema o risolverlo in modo spicciolo e inumano la differenza è nulla, ma una delle due raccoglie più voti.
    Potrebbero proporre di istituire dei veri centri di accoglienza, dove c’è un incontro tra domanda e offerta di lavoro, dove chi ha bisogno di queste persone possa assumerle e offrirgli anche vitto e alloggio, senza sfruttarle, se di queste persone c’è bisogno. Se non ce n’è bisogno è inumano farle restare qui a delinquere o vivere di stenti.

  • Di kthrcds (---.---.---.49) 13 maggio 2009 17:43

    13 maggio 2009. Non sono sicuro che sia “indegno e squallido” dichiarare che in Italia si sia in procinto di reintrodurre le leggi razziali. Piuttosto mi pare anacronistico e incongruente che nel XXI secolo il governo di un Paese che si definisce civile, che afferma di riconoscersi nei valori della cristianità, che si erge a baluardo della difesa della famiglia, che si fa vanto di aver sottoscritto svariati trattati per la tutela dei diritti umani, che pretende di essere annoverata tra le nazioni che maggiormente nel mondo rappresentano un modello di civilizzazione, cultura, modernità, progresso, benessere, ecc., emani un pacchetto di norme in materia di sicurezza che forse non possono essere definite razziali, poiché non hanno come obiettivo una singola etnia, ma sono di sicuro razziste dal momento che tendono a colpire chiunque non sia identificabile come appartenente alla comunità europea. Prima di proseguire credo sia necessario precisare che sono stati i precedenti governi di centrosinistra a creare le premesse delle attuali strategie di contenimento dei flussi migratori di cui si vanta l’attuale governo di centrodestra. Addirittura, all’epoca del primo governo Prodi una nave della marina italiana speronò un’imbarcazione causando la morte di oltre cento persone. Quindi Maroni è in linea con i governi che lo hanno preceduto, e la Lega nord non ha mancato di farlo notare. Tre giorni fa una seconda imbarcazione di “clandestini” è stata intercettata in acque internazionali dalla marina militare italiana e ricondotta in Libia, dove coloro che si trovavano a bordo saranno “internati in centri di detenzione” (dal giornale radio Rai2 10 maggio 2009). Il ministro Maroni definisce questa prassi una svolta storica ma non coglie nel segno: di carognate di questo genere la storia dell’umanità è piena. E non è neppure detto che serva a raggiungere gli scopi che si prefigge. Tanto più se si considera che il grosso dei cosiddetti clandestini non giunge in Italia a bordo di un gommone, ma ci arriva a bordo di un autocorriera di linea, di un treno o di un aereo con regolare biglietto.

    È necessario “respingere” i clandestini – si dice – per difendere la società italiana dalla criminalità conseguente alle ondate migratorie. Garantire “la sicurezza dei cittadini”, in altri termini. Ma a questo proposito mi sembra che si possa dire che nemmeno gli italiani scherzano in fatto di criminalità. Gli italiani, infatti, sono attivi nei più disparati settori della criminalità. Basti pensare alle inqualificabili condotte dei cosiddetti “ultras” – che da ormai 30 anni sono causa di disordini e violenze a cadenza pressoché settimanale, sia in Italia che all’estero. Qualche tempo fa, per fare un esempio tra i tanti, la tifoseria della nazionale italiana di calcio si è fatta riconoscere in Bulgaria dando vita ad una stupefacente gazzarra a suon di saluti romani e cori fascisti, di cui i bulgari avrebbero volentieri fatto a meno. Né andrebbe dimenticato che la maggior parte degli stupri e della violenza sulle donne avviene entro le mura domestiche italiane. Così come non bisognerebbe dimenticare le vittime mietute quotidianamente da mafia, camorra, ‘ndrangheta, sacra corona unita, ecc. Altro settore in cui gli italiani sono molto attivi è quello della criminalità in ambito finanziario. Tanzi, Ricucci, Cagnotti – solo per citare i primi che mi vengono in mente – hanno defraudato migliaia di investitori per centinaia di milioni di euro. Cifre di gran lunga superiori a quelle che potrebbero mai totalizzare i morti di fame extracomunitari dediti al crimine, anche se si impegnassero a fondo per le prossime due generazioni. Ci sono poi centinaia di pubblici amministratori che frodano quotidianamente i cittadini da loro amministrati con una costanza e una pervicacia che raramente trova riscontro nello svolgimento della funzione per cui sono stati eletti. Sicché, visto come fanno le cose, se davvero la classe dirigente vuole difendere la sicurezza dei cittadini può cominciare ad occuparsi dei fenomeni summenzionati. Ma la classe dirigente, dal momento che non mostra di avere grandi capacità – a parte la propensione ad autocelebrarsi –, preferisce istigare alla caccia al “clandestino” piuttosto che contrastare le mafie, mantenere efficienti le infrastrutture anziché annunciare la realizzazione di “grandi opere” - che devasteranno il territorio, che nessuno aveva chiesto, e che, presumibilmente, cadranno a pezzi a pochi anni dalla loro eventuale realizzazione -, migliorare le condizioni delle classi disagiate, combattere la corruzione, ecc. Non solo, ma, mentre i media si danno da fare per concentrare l’attenzione dell’opinione pubblica sulla necessità di “respingere” i clandestini, il governo si attiva anche per non rendere retroattive le norme che disciplinano la “class action”, ossia la possibilità concessa ai cittadini truffati da Tanzi, Cagnotti, ecc. di potersi rivalere contro questi ultimi. Così i risparmiatori truffati troveranno nei clandestini il loro capro espiatorio e, parafrasando De André, potranno trascorrere il tempo al bar davanti ad un bicchiere di vino a stramaledire le donne il tempo ed il governo per dimenticare di essere stati presi per il sedere. Per dare maggiore spessore al pacchetto delle norme sulla sicurezza il governo non ha esitato ad innescare una polemica con Malta. Ma per ciò che concerne Malta, è forse utile osservare che quest’ultima ha una superficie di 316 kmq (un decimo della Valle d’Aosta), una popolazione di circa 400.000 unità, e una densità di 1.297 abitanti per kmq. Sicché l’atteggiamento di Malta, criticabile sul piano formale, è comunque dettato da innegabili fattori oggettivi. In parole povere, per fare posto a chi sbarca sulle loro coste i maltesi dovrebbero ben presto emigrare a loro volta.

    Al di là di ciò, non è da mettersi in dubbio che l’Italia non possa accogliere all’infinito i flussi migratori che, a partire dal 1991, senza interruzione e con sempre maggiore intensità e consistenza si dirigono verso le coste italiane. Non si può, però, nemmeno mettere in dubbio che tali flussi sono determinati dalle disperate condizioni di vita in cui versano coloro che tentano di raggiungere le nostre coste, e non già dalla volontà di fare un dispetto agli esponenti della Lega Nord e ai suoi sostenitori, o dalla precisa volontà di votarsi al crimine una volta giunti in Italia. Si può ragionevolmente affermare che esistono organizzazioni criminali che convogliano masse di disperati verso l’Europa, traendone illecito profitto. Così come ce ne sono altre, tutte italiane, che li sfruttano al loro arrivo in Italia nei cantieri edili, nell’agricoltura, e ovunque ci sia da fare quei lavori che “noi italiani non vogliamo fare più”, perché siamo impegnati a guardare le veline che fanno prendere aria al sedere. Ma ciò non consente di eludere l’origine del problema che sta alla base dei flussi migratori. Chi di noi si metterebbe nelle mani di gruppi criminali per affrontare un viaggio per mare in pieno inverno su un barcone stipato come un barile di acciughe, se non fosse costretto a sfuggire a guerre, miseria, fame, tirannia, torture, ecc.? Qui da noi milioni di persone se ne stanno tranquille a casa loro, poiché, almeno fino ad ora, hanno a disposizione il loro tv color, telefonino, forno a microonde, automobile, ecc. E, nonostante si dibattano tra mutui per la casa e per l’auto, e rate di ogni genere per l’acquisto di ogni sorta di carabattole di cui, tutto sommato, potrebbero tranquillamente fare a meno, non hanno in programma di prendere il mare su affollati pescherecci per cercare fortuna altrove. Al massimo i migranti dell’Europa occidentale si recano nei paradisi fiscali a depositare gli introiti che derivano dall’aver evaso il fisco, oppure svernano nei resort delle Maldive o delle Seychelles – anche se bisogna rilevare che in certe aree d’Italia si assiste alla rinascita del fenomeno dell’emigrazione dovuto in parte alla crescente scarsità di lavoro e in parte allo spaventoso degrado delle condizioni ambientali.

    A nessuno di noi piace constatare che il diritto alla casa, al lavoro, all’assistenza sanitaria, all’istruzione, ecc., è oggi meno certo di quanto già non fosse prima a causa della presenza degli immigrati. Ma non possiamo fingere di non sapere che i diritti summenzionati erano già labili in conseguenza del fatto che la corruzione in Italia raggiunge livelli sorprendenti e rende arduo fare funzionare le cose come dovrebbero. Oggi gli italiani invocano regole severe per l’accettazione degli immigrati, ma l’italiano medio non ha mai accettato per sé le regole severe. L’italiano medio è quello che si fa la villetta abusiva, che scarica illegalmente da Internet tutto quel che trova perché è “gratis”, che evade il fisco e se ne vanta; e infatti ha votato un uomo che ha sempre inneggiato all’evasione fiscale (facendosi scudo delle parole di S. Agostino come Totò nel film I tartassati). Ci sono milioni di individui che votano Berlusconi perché vedono in lui l’“italiano furbo”. Quello che sa come fregare il prossimo, quello che sa come addossare agli altri le colpe dei suoi fallimenti, quello che è riuscito a trasformare 45 anni di governo della Democrazia cristiana in 50 anni di “regime comunista”, quello che “si è fatto da solo”. Quello che invita a far votare per lui amici, conoscenti, parenti, mogli “e, perché no? Anche le amanti” Oggi l’italiano medio giustifica le norme contro i clandestini con il fatto che nel resto d’Europa le regole severe esistono già da tempo. Già, ma nel resto d’Europa non scambiano il privilegio con il diritto come si fa in Italia; di conseguenza le cose funzionano meglio, i diritti di cittadinanza sono garantiti a “tutti”, e gli immigrati non diventano il capro espiatorio di un popolo di lazzaroni. E neppure possiamo fingere di non sapere che le ondate migratorie si susseguiranno con sempre maggiore intensità finché le multinazionali occidentali continueranno nell’opera di sfruttamento di quello che definiamo il “Terzo mondo”; finché l’occidente si riterrà in diritto di realizzare il “nuovo ordine mondiale” a suon di bombardamenti, occupazioni militari e angherie di ogni sorta. Ciò che eventualmente ridurrà la portata dei flussi migratori non sarà la “svolta storica” di Maroni, ma la profonda crisi in cui si dibatte il sistema economico occidentale. In altri termini, più si aggraverà la crisi e meno saranno gli stranieri che sceglieranno di venire a vivere di stenti tra noi. Più semplicemente vivranno di stenti a casa loro, risparmiandosi un viaggio inutile. Coloro che sostengono che il peggio della crisi è ormai alle spalle sembrano non rendersi conto che nell’ultimo decennio Cina, Russia, India (e parte dell’America latina) sono divenute potenze economiche in grado di imporre le loro regole al mercato internazionale e di intervenire sui principali scenari geopolitici. In tale situazione l’occidente, di cui l’Italia fa parte, non è in grado di delineare una strategia risolutiva per uscire dalla crisi, poiché non è più l’unico protagonista sulla scena internazionale. I governi, come sempre accade quando non sono in grado di trovare soluzioni soddisfacenti per affrontare i mutamenti epocali e venire incontro alle conseguenti esigenze della popolazione, inventano un capro espiatorio. Così in Italia si lascia che i vari Maroni, Bricolo, Cota, Borghezio, Speroni, Bocchino, Gasparri, Cicchitto, La Russa, ecc., diano aria ai denti davanti alle telecamere e si attende tranquillamente che il disastro si compia.

    Quanto a Franceschini, che dire. Il disastro a sinistra è iniziato ben prima del suo avvento. È iniziato quando la sinistra ha imboccato la strada del “riformismo” dimenticando le sue origini e dandosi un indirizzo “governativo”. Ed è diventato eclatante con la frase che D’Alema rivolse ai manifestanti raccolti sotto al suo palco ai tempi dei bombardamenti Nato sui civili serbi: “Noi bombardiamo per lo stesso motivo per cui voi manifestate!”. Ridicolizzare Franceschini per irridere ciò che è rimasto della sinistra è sostanzialmente inutile. Per il semplice motivo che Franceschini e altri prima di lui rappresentano poco più che sé stessi. Per il momento ci consoliamo cantando tutti insieme “per fortuna che Silvio c’è!”

    • Di noname (---.---.---.236) 14 maggio 2009 12:17

      Mi permetto di fare qualche appunto su alcune affermazioni, trovo giustissima la tua rappresentazione degli altri problemi, anche se la discussione si sposta però su altri lidi.
      Farò una vita certamente diversa dalla tua, magari perchè abitiamo in posti diversi o abbiamo estrazioni sociali o età diverse, altrimenti non posso vedere che mistificazione in ciò che scrivi: che gli immigrati oggi siano costretti tra delinquenza, sfruttamento o una vita di stenti mi pare limpido, e dubito fortemente che quelle persone abbiano affrontato un "viaggio della speranza"e si siano affidati a dei criminali per vivere in queste condizioni, così come dubito che se avessero come alternativa un lavoro onesto e onestamente retribuito farebbero questa vita. E’ criminale far venire qui persone che non potranno avere una vita dignitosa, che siano o meno le multinazionali il problema nel loro paese. E non parlo delle campagne mediatiche sugli scippi o gli stupri dei rumeni: che qualcuno tenti di identificare nell’immigrato un capro espiatorio, e quindi sia in malafede, non pone come conseguenza che il problema non esiste. Non possiamo confondere un fenomeno con la sua rappresentazione.
      Altro appunto.. non so quale sia il tuo canone di italiano medio, ma per il mio nessuno sverna nei resort delle Maldive, tra i miei italiani medi si suda per campare, e si stringe la cinghia per riuscire a risparmiare qualcosa e avere un giorno una casa.
      A leggerti mi viene in mente un vecchio detto: "se la casa è mezza bruciata, tu dagli fuoco", nel senso che visto che le cose vanno male anche per altri motivi (corruzione, criminalità organizzata, fantaeconomia, l’interesse personale e lobbystico che sostituisce l’interesse comune, truffe, furbi & giochi delle 3 carte) facciamo finta che l’immigrazione non sia un problema. L’immigrazione è un problema, così come molti altri, certamente non è la causa di tutti i mali e risolverlo non sarà una panacea per l’Italia, ma ignorarlo è scelta più saggia?
      Poi ci lamentiamo se vincono i demagoghi e le leggi razziste.

  • Di kthrcds (---.---.---.163) 22 maggio 2009 18:03

    @ Noname

    Evidentemente dal mio commento non risultava chiaro che mi rivolgevo all’autore dell’articolo “L’opposizione dà alla testa”, ma la ringrazio per l’attenzione e trovo il suo appunto ragionevole. Io, però, non ho detto che il problema dell’immigrazione debba essere ignorato. Ho detto che per risolverlo adeguatamente è preferibile affrontarlo a monte anziché a valle, che è ipocrita predicare i valori della cristianità e comportarsi in maniera opposta; che è beffardo affidare la custodia della civiltà di una nazione agli esponenti di un partito che da anni sono noti nel mondo per l’inciviltà che li caratterizza, che suona falso dire di voler ripristinare i canoni della legalità in un paese in cui da 15 anni si vilipendono i magistrati, si incoraggia l’evasione fiscale, si insultano gli avversari politici, e l’informazione è diventata uno strumento di propaganda. 

    Anch’io sono del parere che oggi come oggi sia effettivamente giunto il momento di regolamentare rigidamente gli ingressi in Italia, perché posto non ce n’è più e anche per evitare che “i demagoghi e le leggi razziste” ci rendano ancor più difficile la vita. Ma lo affrontiamo sbandierando l’accordo stipulato con la Libia per rimetterle i clandestini che approdano sulle nostre coste, indipendentemente dalla loro nazionalità e dai motivi che li spingono ad emigrare; indipendentemente dal fatto che il 90% dei clandestini giunge in Italia per altre vie, dato rilevabile dai principali istituti di ricerca (e confermato anche da Aldo Forbice – uno che non ci pensa due volte a censurare in diretta le notizie a lui sgradite - nel corso della trasmissione radiofonica Zapping, in onda su Rai radio1 il 18 maggio scorso); e indipendentemente dal fatto che molti degli stranieri che popolano i quartieri di diverse città italiane hanno acquistato pronta cassa, da venditori italiani, gli immobili in cui risiedono ed esercitano le loro attività commerciali. Gheddafi prende denaro dal governo italiano per accogliere i clandestini che poi interna in una porzione di deserto. Visto la fine che faranno, potremmo anche prenderli direttamente a cannonate in mare. Ma il problema dell’immigrazione rimarrebbe tal quale è. 

    Nel corso della puntata di 8 e ½ (in onda su La7 il 18 maggio scorso), l’on. Casini ha criticato l’impostazione demagogica e propagandistica del governo sulla questione dei “respingimenti”, e ha definito l’on. La Russa più idoneo ad una “politica del Bagaglino che a rivestire una carica istituzionale”, facendo riferimento alle sgradevoli parole rivolte al rappresentante dell’Uhcr Laura Boldrini. Casini ha anche criticato l’istituzione delle “ronde” e la scarsità delle risorse finanziarie destinate alla forze dell’ordine.

    Cito le parole di Casini per evidenziare che le voci discordi sui provvedimenti del governo sono molteplici. 

    Ciò che intendevo dire riferendomi alle multinazionali non è risultato sufficientemente chiaro. Mi spiego meglio. Se è da considerarsi legittimo liberare il territorio nazionale da una eccessiva presenza di stranieri, diventa difficile considerare ugualmente lecito che le multinazionali occidentali occupino, senza esserne richieste, territori non propri per sfruttarne le risorse e trarne profitti che refluiscono nelle nazioni di provenienza delle società multinazionali, e lasciano solo le briciole a corrotte amministrazioni locali, per la maggior parte instaurate e appoggiate dall’occidente medesimo.

    È qui che nasce il fenomeno dell’immigrazione di massa verso le nazioni occidentali. E tale rimarrà finché l’occidente si riterrà in diritto di disporre liberamente delle risorse altrui in virtù della sua “superiore civiltà”. 

    Per concludere, alla luce dell’elenco da lei stilato (corruzione, criminalità organizzata, fantaeconomia, l’interesse personale e lobbystico che sostituisce l’interesse comune, truffe, furbi & giochi delle 3 carte), trovo una forzatura attribuirmi l’intenzione di dare fuoco a ciò che resta della casa “mezza bruciata”, tanto più che l’incendio non l’ho appiccato io.

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