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L’ex capo del Ku Klux Klan in Italia

David Duke è un nome che ai più non dice proprio niente.

Purtroppo però non è il nome di un tizio del tutto insignificante.

Il signore, un politico americano della Louisiana, è oggi uno degli esponenti più agguerriti della destra dei Tea Party, dopo essere stato in gioventù un esponente di primo piano (Gran Wizard, cioè capo supremo) nientemeno che del KKKK (Knights of the Ku Klux Klan) e candidato per il Senato e per la Camera dei Rappresentanti sia della Louisiana che degli Stati Uniti, correndo sia per i repubblicani che per i democratici.

Non ha avuto molta fortuna politica, per fortuna, ma la sua carriera l'ha fatta.

Nel 1970, mentre frequentava l’Università di Stato della Louisiana, organizzò un gruppo di studenti bianchi chiamato “White Youth Alliance” (Lega dei giovani bianchi) e si iscrisse al National Socialist White People’s Party (un partito per bianchi di dichiarate simpatie nazionalsocialiste). In occasione del genetliaco di Adolf Hitler ebbe l'idea - che lo rese famoso - di esibirsi pubblicamente in uniforme nazista.

Le sue biografie - reperite in siti inneggianti alla supremazia bianca - lo descrivono come un razzista e un suprematista bianco, come un agguerrito antisemita e oppositore del sionismo, oltre che un convinto sostenitore dell'esistenza di un controllo ebraico sulla Federal Reserve Bank, sul governo federale e sui media. Difende accanitamente “la preservazione" di ciò che lui definisce "cultura occidentale" e valori cristiani tradizionalisti”.

Perfino alcuni repubblicani ad un certo punto hanno partecipato alla fondazione di una lega avversa alle sue idee politiche, la “Coalizione della Louisiana contro il razzismo ed il nazismo", pur di contrastarne le continue dichiarazioni contro negri ed ebrei.

Nel 1995 Don Black - Gran Dragone del KKK - e la consorte Chloe Hardin (ex moglie di David Duke) hanno aperto in internet il sito Stormfront, il più importante forum online per nazionalismo bianco, neo-nazismo, razzismo e anti-semitismo, frequentato e utilizzato anche da Duke.

La versione italiana del sito è stata recentemente chiusa e poi richiusa dalle nostre autorità di polizia che ne hanno arrestato anche i promotori locali (fra cui anche un certo Mirko Viola, commentatore negazionista di articoli di AgoraVox, non più giovanissimo "derattizzatore" della provincia di Como, esponente dell'estrema destra che ama firmarsi anche Biomirko di cui la polizia ha messo in mostra i democratici strumenti di dialogo; condannato a 2 anni e 8 mesi, è andato agli arresti domiciliari, ma poco dopo è tornato dentro perché si è fatto beccare a violare il divieto della magistratura a connettersi in rete. Davvero una cima.

Dopo l’attacco alle Torri Gemelle dell’11 settembre quella di Duke fu una delle prime voci complottiste che accusarono il Mossad israeliano di avere responsabilità nell’attentato. Molti suoi interventi sono avvenuti in uno show televisivo a Lafayette in Louisiana, prodotto da un americano-palestinese, Hesham Tillawi, molto attivo nel dare voce alle critiche anti israeliane, evidentemente senza andare però tanto per il sottile nella scelta dei suoi ospiti.

Dopo essersi fatto un po' di mesi di galera per frode fiscale nel 2006, Duke non poteva certo mancare al Convegno Internazionale negazionista sull’Olocausto di Teheran organizzato dall’ex leader iraniano Ahmadinejad in cui ha sostenuto, come da prassi consolidata, che “l’olocausto è il dispositivo utilizzato come pilastro dell’imperialismo sionista, l’aggressione sionista, il terrore sionista e l’omicidio sionista”. Davvero originale.

E ovviamente ha poi espresso il suo sostegno - dichiandosi favorevole alla sua campagna negazionista della Shoah - all'editore tedesco Ernst Zündel, anche lui vicino ad ambienti neonazisti e suprematisti, condannato in Canada, Stati Uniti e Germania dove fu difeso con alterne vicende dall'avvocatessa Sylvia Stolz, moglie di uno dei fondatori della RAF (formazione di stampo brigatista dell'estrema sinistra), Horst Mahler, poi curiosamente transitato in ambienti dell'estrema destra neonazista e antisemita.

Siamo cioè davanti ad un ambiente che costituisce uno dei chiarissimi casi in cui antiebraismo di stampo religioso, antisemitismo razziale, antisionismo, negazionismo, filonazismo e opposizione allo Stato di Israele si fondono in un'unica, caparbia teorizzazione del più radicale odio antiebraico senza tentennamenti e senza smagliature.

Una delle sue oppositrici più accanite, infatti, è stata una sopravvissuta ai campi di sterminio nazisti, Anne Levy, che ha fatto dell'opposizione all'ex Gran Maestro del Ku Klux Klan e alla sua politica filo nazista una vera e propria missione di vita; al punto che è diventata la protagonista di un libro dello storico americano Lawrence Powell "La memoria tormentata: Anne Levy, l’olocausto e la Louisiana di David Duke”.

Duke è un bel tipetto, insomma. Uno che, quando nel 2009 su invito del gruppo neo-nazista céco Nàrodni Odpor ("Resistenza Nazionale") è arrivato a Praga per presentare un suo libro titolato “Jewish Supremacism: My Awakening of the jewish Question" ("Il Suprematismo ebraico: il mio risveglio sulla questione ebraica"), è stato arrestato per negazionismo e approvazione del "genocidio nazista e altri crimini nazisti" e per "la promozione di movimenti che vogliono sopprimere i diritti umani"; poi gli è stato notificato un decreto di espulsione immediata dal paese; lo stesso gli è capitato in Svizzera con un'espulsione valida in tutti gli stati dell'area Schengen a causa della “perdurante pericolosità sociale” perché “in base a fonti ufficiali attendibili, è stato indicato come soggetto intenzionato a costituire in Europa un’organizzazione con l’obiettivo dello sterminio della ‘razza’ nera ed ebraica”.

Non a caso, oltre alle sue numerose dichiarazioni antisemite, è intervenuto in video per denunciare il presunto “genocidio dei bianchi in Sud Africa”.

Proprio come un oscuro leghista veneto che proprio in questi giorni, in occasione della morte di Nelson Mandela, se ne è uscito con espressioni simili.

Nonostante tutto ciò nel 2011 - dopo essere stato arrestato ed espulso anche dalla Germania dove era entrato in contatto con gruppi di estrema destra - Duke si è trasferito in provincia di Belluno riuscendo ad ottenere un permesso di soggiorno abusivo usando il suo secondo nome "Ernest"; nessuno si accorse della truffa e lui se ne è stato lì, nel Veneto bianco, coperto da chissà quali simpatie locali, non si sa bene a fare cosa (e potrebbe essere invece piuttosto interessante saperlo).

Fino a quando qualcuno finalmente si è accorto della sua ingombrante presenza.

Dopo l’infruttuoso ricorso davanti al TAR, la questura ha provveduto finalmente a notificargli l’espulsione anche dall’Italia. Ora, secondo il suo avvocato, se ne è andato e se ne sono perse le tracce.

Meglio tardi che mai, e di sicuro non sentiremo la sua mancanza.

Ma che c'è venuto a fare in Italia, solo alpinismo?

 

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