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 Home page > Tribuna Libera > L’ennesima presa in giro

L’ennesima presa in giro

L'ennesima presa in giro "La forza legale non proteggeva in alcun conto l'uomo tranquillo, inoffensivo... Non già che mancassero leggi e pene contro le violenze private. Le leggi anzi diluviavano; i delitti erano enumerati e particolareggiati... Le pene pazzamente esorbitanti. E aumentabili ad arbitrio del legislatore".

Sembra l'Italia di oggi. No, era l'Italia del '600, descritta dal Manzoni nel 1^ cap. dei "promessi sposi". Pure oggi eccelliamo nella produzione legislativa! Ma oggi come allora nessuno le rispetta o le applica. La statistica ufficiale parla di 153000 leggi. E per risolvere qualsiasi problema grande o piccolo, nazionale o locale, economico, spirituale, sociale o di altra natura, noi ci affrettiamo a produrre nuove leggi, decreti, regolamenti, che nessuno considera e che fanno solo la gioia e il tornaconto di legulei ed esperti che nelle pieghe oscure della legislazione ci guazzano. Noi non risolviamo problemi, sforniamo leggi. Abbiamo norme per far fronte a qualsiasi necessità , ma ne dobbiamo produrre sempre di nuove. Da noi le riforme si annunciano, si stendono sotto forma di decreti legislativi e tutto finisce lì. Talora tutto resta sospeso, cade nel dimenticatoio e dopo un po' non se ne parla più.

Se parlate, per esempio, con l'on. Brunetta o qualsiasi altro politico, che abbia fatto parte di una maggioranza di governo, vi elencheranno a decine tutte le riforme che credono di aver fatto, ma che nessuno ha mai visto, perché rimaste sulla carta o non mai applicate. Stiamo per varare l'ennesima legge elettorale, che non apporterà alcun miglioramento alla vita del paese, giacché una legge vale l'altra e ne abbiamo cambiate un'infinità, peggiorando sempre. Non è la legge elettorale che risolve i problemi, ma la volontà politica. Si parla di legge anticorruzione, all'esame del parlamento, ma basterebbero le norme del codice penale in vigore, per battere qualsiasi forma di corruzione, se ce ne fosse la volontà . Ma così non è. Si vuol reintrodurre il reato di falso in bilancio. È ridicolo che chi lo depenalizzò ora voglia reintrodurlo, con quale credito poi! Una legge seria sul conflitto d'interessi, una buona legislazione sugli appalti, una riduzione profonda e radicale della spesa pubblica ed una parallela riduzione delle tasse si che rilancerebbe la crescita del paese. Ed invece si segue la solita strada: non si toccano privilegi, appannaggi, consulenze ed un ricchissimo campionario di sprechi, e si risica qua e là qualche imposta di bollo, qualche accisa, qualche addizionale e tutto resta come prima.

Il debito aumenta, la disoccupazione pure la pressione fiscale non scende e l'affanno del paese resta immutato da trent'anni. Infatti la riforma del mercato del lavoro (jobs act) non porta vantaggi perché riguarda i nuovi assunti e non tutti i lavoratori; la lotta alla corruzione e all'evasione, se tutto va bene, richiede tempi lunghissimi. Ancora di più la riforma della Costituzione, che nei contenuti sembra lacunosa e raffazzonata, e nei tempi di approvazione ancora di la' da venire e con un referendum finale che potrebbe bocciarla.

Comica se non fosse tragica appare, infine, la promessa di assumere decine di migliaia di precari nella Scuola. Ma se non c'è quasi scuola che non abbia il soprannumero di personale, come si fa ad assumerne altri? L'ennesima presa in giro.

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