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L’annuale appuntamento con la Corte dei Conti

L'annuale appuntamento con la Corte dei Conti

Come ogni inizio d’anno, a Roma, la cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario della magistratura contabile; e, come ogni anno, è questa l’occasione per i vertici dell’Istituzione per lanciare forti denunce alla Pubblica Opinione sul cattivo andazzo della Pubblica Amministrazione.
 
Dalle relazioni del Procuratore Generale dottor Ristuccia e del Presidente dottor Lazzaro emerge, a fianco dell’impegno assoluto della Corte dei Conti nel contrastare gli abusi in materia di pubbliche spese, una certa preoccupazione per l’immensità della materia. Persino lamentele per una non sempre pronta segnalazione degli abusi da parte degli altri Organi dello Stato.
 
Nel merito, i principali punti affrontati sono stati l’esecuzione di opere pubbliche e di servizi pubblici non sempre con esito positivo per problemi di progettazione, di programmazione e di tempistica nell’esecuzione, con conseguente fallimento dell’opera o del servizio appaltati; le malversazioni nei contratti d’appalto relativi alla sanità, sino ai casi di malasanità e di attività sanitarie e di terapie inutili; il settore delle consulenze; il ricorso della finanza pubblica ai derivati ed a forme di finanziamento ad alto rischio.
 
Il punto principale affrontato, però, e non poteva essere diversamente, è stato quello della corruzione e della concussione della Pubblica Amministrazione, con segnalazione di un forte aumento nel 2009 dei casi denunciati. Nelle parole del Procuratore Generale Ristuccia si trovano per la prima volta accomunati i due termini, corruzione e concussione; e su questo sorgono spontanee alcune considerazioni.
 
Dal punto di vista del cittadino i due casi non sono molto diversi fra loro perché finiscono sovente per comportare gli stessi effetti per l’utenza in termini di servizi ricevuti dai cittadini o di concorrenza fra operatori economici o di corretto funzionamento della politica, e così via. Eppure lo Stato è da sempre in qualche modo meno attento e meno impegnato nel contrastare la corruzione, come il recente caso Protezione Civile docet. Accomunare le due tipologie di reato è un passo avanti immenso.
 
E quando i giudici, i carabinieri e le altre forze dell’ordine non bastano a combattere questi mali, l’esigenza di recuperare “senso etico”, espressa dal Presidente Tullio Lazzaro, non può non avere trovare il suo luogo deputato nella politica.
 
Un esempio concreto giunge dalla Sicilia, dove un sistema vergognoso di affrontare il problema dei rifiuti solidi urbani, predisposto dall’Amministrazione Cuffaro, ha portato ad un dissesto degli innumerevoli ATO preposti per un importo che dovrebbe aggirarsi fra i 400 ed gli 800 milioni di Euro; una cifra enorme. Oggi la nuova Amministrazione Lombardo sta cambiando decisamente rotta, ma è di tutta evidenza l’esigenza di introdurre con urgenza nel Paese sia semplificazioni istituzionali sia procedure di prelievo fiscale riferite ai centri di spesa utilizzatori, riportando al centro della politica il cittadino/elettore.
 
Insomma, come indicato dai vertici della Corte dei Conti, è necessario che esistano e siano sempre attivi nella Pubblica Amministrazione i giusti “anticorpi” per combattere il “tumore maligno” della corruzione, della concussione, dello spreco di pubbliche risorse a vantaggio di interessi privati.

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