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L’Occidente cerca di "comprarsi" l’Ucraina? L’FMI stanzia 15 miliardi di dollari

Che la crisi ucraina fosse un fenomeno di portata ben maggiore della volontà di autodeterminazione di una particolare regione lo si era capito già da un po'. Quello che è più difficile da interpretare è come proceda la grande partita a scacchi geopolitica che si è sviluppata attorno a questo evento e in che direzione stia spirando il vento.

Un fatto di capitale importanza è, ad esempio, l'annuncio del Fondo Monetario Internazionale, che ha stanziato tra i 14 ed i 18 miliardi di dollari a vantaggio del governo di Kiev per i prossimi due anni. Si tratta di una manovra davvero imponente alla quale non è così immediato trovare spiegazione. L'impressione è che a pesare sul piatto non sia tanto il benessere economico quanto l'appartenenza ad un contesto e ad uno schieramento politico.

Nell'ultimo anno il Pil ucraino è calato del 3% ed il debito pubblico ha subito un'impennata che porrebbe lo Stato a richio default. In seguito alla disperata situazione delle casse pubbliche sono state adottate anche misure decisamente impopolari come l'aumento del 50% del prezzo del gas naturale per i consumi domestici. Questi miliardi provenienti dalle potenze occidentali (per lo più Stati Uniti, Unione Europea e Giappone) servirebbero appunto a normalizzare la situazione venendo incontro alle esigenze della popolazione.

La posta in palio è appesantita da qualcosa che trascende il benessere dei cittadini: l'Ucraina è in una posizione (politicamente e geograficamente) di confine tra la sfera di influenza euro-americana ed il mondo russo. Quello che è da stabilire è il nuovo confine tra oriente e occidente: la Crimea, più o meno liberamente, sembra essersi schierata. Altre regioni stanno valutando: è il caso del bacino minerario del Donbass, all'estremo oriente dell'Ucraina, in cui gli indirizzi politici presi a Kiev si riflettono istantanemente sul lavoro della popolazione, occupata prevalentemente nelle miniere di carbone.

Tornando allo stanziamento del FMI viene allora il sospetto che l'azione delle potenze occidentali sia volta al "comprarsi" la vicinanza di della repubblica che con Yanukovich si stava pericolosamente avvicinando a Putin. Un discorso del genere porterebbe a parlare di guerra fredda, per quanto Obama ed altri si prodighino nell'esorcizzare il termine.

Difficile dire se i due blocchi procederanno come in passato sulla strada del riarmo, con il fine di mostrare i muscoli (i più pessimisti potrebbero spiegare così il megafinanziamento appena annunciato), o se si preferirà la strada più sottile della guerra economica. Non è nemmeno facile stabilire quanto effettivamente siano state efficaci le sanzioni imposte alla Russia, sbandierate con gran clamore.

 

Foto: Wikicommons-Flickr

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.242) 29 marzo 2014 22:58

    Anche a me ha impressionato il prestito di quasi il 10% del nostro debito pubblico a una nazione così arretrata economicamente. Soldi per portare il governo abusivo di kiev sulla strada occidentale e strapparlo dall’influenza dello stato confinante: la Russia.

    Non credo che la Russia si lasci mettere i missili atomici della Nato sul suo confine. Un po’ quello che avvenne a Cuba dove gli USA erano pronti a una guerra atomica se la Russia avesse insistito a mettere i suoi missili nella fraterna nazione Cuba.

    Se gli USA e i loro cagnolini, l’Europa, insistono sarà molto pericoloso.

  • Di vittorio (---.---.---.6) 30 marzo 2014 18:02

    L’ U.E. HA BISOGNO DI PIU’ CONCRETEZZA E MENO DISQUISIZIONI STORICO-POLITICHE

    Stiamo montando l’opinione pubblica contro Putin che sta lucidamente e duramente contrastando la cavolata commessa dagli sprovveduti ed incauti funzionari e politici dell’UE che hanno promosso il processo di associazione  dell’Ucraina; immaginavano  forse che :

    Ø la Russia potesse mai rinunciare al controllo sulla Crimea e le sue strategiche basi navali ?

    Ø la Crimea fosse masochisticamente disposta a rinunciare ai suoi profondi, concreti e vantaggiosi legami con la Russia ?

    Ø il bilancio UE, già inadeguato prima ancora del taglio imposto recentemente dall’UK, potesse assorbire senza tagli a latere le svariate decine di miliardi di euro di aiuti e contributi necessari per i quasi 50 milioni di cittadini Ucraini ?

    Ø gli ucraini dell’ovest desiderassero entrare nell’UE per pura adorazione e non piuttosto per trovare lavoro e soldi nelle fabbriche che l’europa benestante avrebbe spostato lì (così come è avvenuto per la Polonia) ?

    E i tanti buonisti, politicanti e giornalai italiani che oggi inneggiano irresponsabilmente all’ingresso dell’Ucraina nell’UE sono forse pronti a farsi carico di compensare con la bacchetta magica le decine di migliaia di posti lavoro italiani che migrerebbero ogni anno in Ucraina grazie a un costo lavoro pari al 30 % di quello italiano. Vero è che questi bravi benefattori dell’umanità potranno pur sempre fieramente dire ai loro figli e nipoti, sempre più disoccupati e privi di sbocchi, “noi però abbiamo portato la democrazia in Ucraina, salvandola dal giogo russo “ !

    Se non ricordo male è ciò che è stato detto per “liberare” la Libia dalla dittatura di Gheddafi (rimpiazzato da 40 tribù e 240 fazioni armate che non obbediscono a nessuno né vogliono cedere le loro armi al governo fantoccio), per “liberare” l’Iraq da Saddam Hussein, ecc. ecc.

    E’ ciò che veniva detto a proposito della Siria da Francia (con gli aerei già in volo per bombardare obiettivi “mirati”), UK e USA ….. ma quella volta ci ha salvato Putin che lo ha freddamente impedito ; considerando che l’avventura siriana sarebbe stata ancora più drammatica e costosa di quella irachena dico che Putin merita, solo per questo però, la nostra riconoscenza imperitura !

    Smettiamola di fare i salvatori delle Patrie altrui e mettiamocela tutta (ma proprio tutta, perché se no non basta ! ) per tentare di salvare l’Europa federandola, prima che perda ulteriori colpi diventando così sempre meno competitiva ed influente a fronte di potenti federazioni quali Russia, USA, Cina, India e Brasile ! 

    Che poi Obama, dopo la retromarcia fatta per la Siria, debba mostrare i muscoli, come tanto piace agli americani, non significa che noi europei dobbiamo adeguarci più di tanto visto che alla fine della tragicommedia la Russia terrà la quasi ricca Crimea e noi europei ci sorbetteremo l’Ucraina indebitata, solo forse spalleggiati dal F.M.I. che infatti esige severe riforme e tagli dall’Ucraina prossima al default

     

     

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