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L’Europa (intera) è a rischio prelievo forzoso

Il Fondo Monetario Internazionale in un paper ipotizza un prelievo del 10% sui conti correnti per eliminare il problema del debito pubblico. Una soluzione estrema e folle. 

Stranamente la televisione e la stampa italiana hanno ignorato una notizia che, al contrario, è stata ripresa in molti paesi europei, dal Belgio alla Grecia. La notizia, che ha dell'incredibile, è la seguente: il Fmi starebbe studiando, per ora a livello puramente teorica, la fattibilità di una misura di prelievo forzoso del 10% sui conti correnti dei paesi indebitati.

Gli italiani ricordano ancora con paura il precedente del 1992: allora il premier Amato fu costretto ad un prelievo forzoso notturno in una situazione parzialmente simile a quella odierna. Anche allora l'Italia era sull'orlo del baratro e non riusciva più a reggere lo SME (il Sistema Monetario Europeo, antenato del'euro). Tuttavia, questa volta il discorso sarebbe ben diverso: Amato fece un prelievo di piccolissima entità (pari allo 0,6 per mille), mentre qui si ipotizza un maxi prelievo sui conti bancari superiori ai 100.000 €

L'intenzione del Fmi non sarebbe altro che quella di ripetere il "caso Cipro": la piccola isola al largo del Mediterraneo fu la prima a sperimentare il "bail-in": a salvare il sistema finanziario cipriota sull'orlo del default non furono cioè i contribuenti tramite prestiti d'emergenza, ma i correntisti delle ultra-indebitate banche dell'isola.

L'idea ha quindi una logica di fondo molto assennata: non far più pagare ai contribuenti i malanni del sistema finanziario, ma "picchiare" subito i grandi risparmiatori. In tal modo si dovrebbero evitare in futuro disastri simili a quello greco, in cui i contribuenti greci negli ultimi anni hanno dovuto svenarsi per permettere ai creditori di riavere indietro i propri soldi. 

Tuttavia, come si suol dire "la strada per l'inferno è lastricata di buone intenzioni": la mossa del Fmi potrebbe avere degli effetti addirittura peggiori dell'austerità seguita finora dai paesi periferici dell'Eurozona. Infatti, se il prelievo diventasse realtà, ci sarebbe un alto rischio di fuga dalle banche: la corsa ai sportelli per salvare i propri risparmi diventerebbe un'eventualità concreta.

Il fatto che si ventili un'ipotesi come questa dimostra quanto la crisi dell'Eurozona sia tuttora una realtà senza alcuna soluzione facile: un fatto che i nostri media tradizionali tendono spesso ad occultare.

 

Foto: Ota Photo/Flickr

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.70) 16 ottobre 2013 09:52

    Solo China ed i BRIC, che facendo un fondo di 100B alternativo ad IMF, allora si salverebbero?



  • Di (---.---.---.40) 16 ottobre 2013 10:26

    fosse realizzato questo progetto "folle" beh è la volta buona che reagisco e scendo in piazza con un bastone : ora basta!!! mi sono rotto le palle!!!

  • Di (---.---.---.204) 19 ottobre 2013 23:44

    ahah gli ennesimi polli

  • Di (---.---.---.244) 20 ottobre 2013 12:17

    Placebo >

    Ancora non è dato sapere se e come sarà coperta la 2^ rata dell’Imu.
    Intanto il premier Letta ci tiene ad affermare che la Service Tax sarà “molto meno” di Imu e Tares.
    L’Imu prevedeva per tutte le prime case alcune detrazioni di cui, al momento, non si ha più traccia. La Tares contiene, a favore dello stato, una maggiorazione fissa di 30 cent/mq destinata, salvo modifiche, a salire a 1 euro.
    In tale quadro di partenza il “molto meno” dipenderà quindi dall’estro di quei Comuni che riusciranno (?) ad “alleggerire” il relativo carico compensandone il mancato introito.

    C’è di più.
    Ormai è buona norma di chi governa far sapere come stanno le cose.
    Letta tiene a precisare che i 14 euro (spiccioli), di cui tanto si parla, sono solo frutto di “polemica”. In realtà, i 5 miliardi, previsti dal governo per ridurre le tasse dei lavoratori, consentiranno al Parlamento ed alle parti sociali di farne beneficiare “chi ne ha più bisogno”, in specie “le famiglie con più figli”.
    E’ risaputo che si aiutano le famiglie con più figli agendo sugli assegni familiari e/o sulle relative detrazioni fiscali. Benefici che, come è noto, riguardano la fiscalità generale che vale per tutti. Imprenditori, dipendenti, lavoratori autonomi, pensionati, ecc.
    Ne consegue che, se così fosse, i suddetti 14 euro si ridurrebbero a non più della metà.

    A proposito. Da quasi 4 anni il paese arranca. Come Se fosse Stagnazione

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