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Klimt Experience: l’artista a 360 gradi

Immersi in una stanza avvolti dalle opere dell’artista viennese per un’ora. E non importa se non si conosce il padre della “secessione”, la mostra prende per mano il visitatore e lo conduce nell’universo klimtiano.

“Chi vuole sapere di più su di me, cioè dell’artista, l’unico che vale la pena di conoscere, osservi attentamente i miei dipinti per rintracciare chi sono e cosa voglio.”

“L’artista non è solo colui che dipinge ma anche le persone che desiderano essere coinvolte nell’opera d’arte”

Gustav Klimt
 

La Klimt Experience interpreta perfettamente questi pensieri. Per un’ora si vive un’esperienza immersiva nel mondo di Klimt. La mostra è al Mudec di Milano sino al 7 gennaio 2018 e alla Reggia di Caserta fino al 31 ottobre 2017. Personalmente l’ho vissuta al Mudec.

Vivere, a mio avviso, è il verbo più calzante per questa mostra perché coinvolge il visitatore completamente. Io mi sono concessa la distrazione delle foto e di alcuni video per poter documentare i post sui social e l’articolo.


All’ingresso vi sono manifesti che illustrano l’opera di Gustav Klimt e, per entrare nella Experience Room vi è un corridoio con pannelli che ripercorrono tutta la vita dell’artista che vale la pena di ricordare è nato a Vienna nel 1862 e vi è morto nel 1918.
Per gustare la mostra, ideata da Cross Media, non è necessario essere un esperto d’arte e nemmeno conoscere nei particolari l’artista, infatti è costruita in modo da prendere per mano il visitatore e condurlo nel mondo di Klimt. Chi lo desidera può leggere tutte le informazioni o semplicemente guardare il video posto nell’atrio con le informazioni essenziali e poi immergersi nella Experience Room. Una sala attrezzata con il sistema Matrix X- Dimension, progettato in esclusiva da Cross Media per questa video installazione, e che si avvale di 30 proiettori laser, in grado di trasmettere sui megaschermi dell’installazione oltre 40 milioni di pixel, garantendo una definizione maggiore del Full Hd.
In questo modo il visitatore vive un’esperienza immersiva a 360° che coinvolge tutto lo spazio disponibile senza soluzione di continuità: dalle pareti al soffitto fino al pavimento le immagini delle opere si muovono in unico flusso di sogno, di forme fluide e smaterializzate in motivi evocativi dell’arte di Klimt, dagli esordi agli ultimi dipinti. Settecento opere, tra cui Il Bacio, L’albero della vita, Giuditta, Nuda veritas per una visione completa dell’opera del pittore altrimenti impossibile da ammirare in un unico evento espositivo.

Nella sala vi sono dei cubi sui quali sedersi, ma io ho preferito mettermi a terra e lasciarmi sovrastare e coinvolgere completamente dalle immagini. E vi assicuro che la “storia” è costruita in modo intelligente per far entrare il visitatore nell’atmosfera della fine Ottocento inizio Novecento. Infatti, è possibile ammirare le fotografie d’epoca sulla vita dell’artista e della sua musa e compagna di una vita Emilie Flöge, anche se la loro non fu una relazione esclusiva. Le ricostruzioni 3D della Vienna dei primi del secolo scorso, con i suoi luoghi simbolo, i costumi, la moda di una capitale europea in assoluto fermento, comprese le sue innovative architetture come il Palazzo della Secessione con il magnifico fregio di Beethoven. Questo il contesto socioculturale in cui si formò, visse e operò Klimt, una chiave di volta imprescindibile per capire al meglio la poetica dell’autore. E poi è tutto un crescendo che porta chi guarda dentro nelle opere di Klimt.
Indubbiamente la colonna sonora è parte integrante del viaggio: Strauss, Mozart, Wagner, Lehár, Beethoven, Bach, Orff e Webern, accompagnano il visitatore e testimoniano quanto la musica influenzò l’opera di questo grande artista.

Un modo veramente innovativo di diffondere cultura.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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